giovedì 18 maggio 2017

ANCHE LA MUNICIPALITÀ DI MESTRE-CARPENEDO SI PONE IL PROBLEMA DEI FLUSSI TURISTICI VENEZIANI


L’amministrazione comunale di Venezia nei mesi scorsi ha avviato un confronto con i cittadini e le categorie economiche per individuare una strategia per la gestione dei flussi turistici, e anche la municipalità di Mestre Carpenedo ha voluto offrire il proprio contributo su questo tema. Dice Anna Ballarin, vicepresidente della IV commissione Municipalità di Mestre Carpenedo (che ha il turismo tra le sue competenze): «Ho coordinato i lavori per la redazione di un documento che propone idee utili per fare di Mestre una città attrattiva e che è stato approvato da maggioranza ed opposizione con un o.d.g. al consiglio di municipalità di martedì scorso. Partendo dal presupposto che i flussi turistici si governano a monte, il documento è partito innanzitutto dalla disamina delle modalità con cui i turisti arrivano nella città d’acqua; continuare a far arrivare milioni di persone solo in tre punti di ingresso può solo portare al collasso di queste vie d’accesso; è necessario diversificare gli arrivi alla città e creare nuovi hub/snodi sulla gronda lagunare principalmente a Tessera, P. Sabbioni, S. Giuliano, Pili e Fusina e nuovi punti di imbarco/sbarco nella città storica a S. Giobbe e S. Basilio. Un aiuto alla pressione turistica del centro storico potrebbe venire con una maggiore ricettività in terraferma pensando ad incentivi sulle modalità di soggiorno, con sconti sui pernottamenti più lunghi o forme di partenariato con le società che gestiscono la mobilità cittadina (per es. pass mobility). Per invogliare i turisti a soggiornare a Mestre si deve pensare anche ad una offerta culturale e di animazione allettante, che passi attraverso la valorizzazione delle specificità della terraferma veneziana come il sistema boschivo di Mestre, il reticolo fluviale, i forti ed il campo trincerato, ma anche alla possibilità di esporre a Mestre quelle opere che sono nel patrimonio dei musei veneziani che, tuttavia, per mancanza di spazi non vengono esposte nei musei della città storica. È essenziale offrire ai turisti anche delle valide offerte per la sera, mettendo loro a disposizione negozi aperti e trasformando Piazza Ferretto e le vie pedonali adiacenti in una sorta di ramblas, con concerti, festival e artisti di strada. La circolazione di un gran numero di persone avrebbe la conseguenza di far riprendere il possesso del territorio ai cittadini, con la virtuosa conseguenza di rendere più sicuro il territorio medesimo. Non solo aree pedonali piene di gente la sera, ma poiché Mestre è una anche una città con numerosi e vasti parchi, proprio questi ultimi potrebbero diventare il contenitore di valide manifestazioni estive (sull’es. dello street food del parco Albanese o dell’Heineken Jammin’ Festival al parco San Giuliano), ma che potrebbero ospitare anche eventi sportivi, stimolando quindi un turismo sportivo, con relativo indotto. Venezia non può essere lasciata alla monocultura del turismo, mentre Mestre può e vuole attrarre una parte del turismo che vi si riversa e lo può fare se la si concepisce come una città giovane che punti su iniziative ecosostenibili, enogastronomiche ed artistiche di qualità».

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