lunedì 29 febbraio 2016

SICUREZZA: LE RACCOMANDAZIONI DEL PREFETTO CUTTAIA PER MARCON


Prima le percosse di un immigrato alla vigilessa che gli comunicava l'espulsione, poi lo scasso di un bancomat a mezzo esplosione. Marcon non ne può più di violenza e di crimine, l'ha dimostrato con la fiaccolata dello scorso venerdì e con l'alta partecipazione al consiglio comunale odierno, convocato per dibattere del tema sicurezza, alla presenza del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia invitato dall'amministrazione. Cuttaia ha accolto il sentimento della popolazione invitandola ad essere attenta, collaborativa, di stimolo e, perché no, di critica alle attività preventiva e repressiva delle forze dell'ordine: «Le segnalazioni sono elementi positivi. Là dove c'è attenzione si risponde ai fenomeni, se c'è fatalismo o abbandono della lotta le cose peggiorano veramente». Cuttaia ha rassicurato la comunità: «Marcon non dev'essere distante dal capoluogo, né trascurata dallo Stato. Anche se non si riesce a dare la risposta migliore possibile, il fatto di vedere uomini e donne in divisa presenti sul territorio dà la consapevolezza al cittadino di avere pari diritti». Ai giornalisti, Cuttaia poi ha detto che «fintanto che c'è anche un solo reato, il problema sicurezza ci dev'essere sempre. Dalle statistiche emerge però un dato confortante, ovvero la diminuzione dei reati. Lo diciamo non come diversivo alla soluzione dei problemi, ma per evitare enfatizzazioni di circostanze negative che pur sussistono».

venerdì 26 febbraio 2016

IN CENTINAIA A MARCON PER LA SICUREZZA E LA LEGALITA'

Cittadini di Marcon e del Veneziano e amministratori , lo stesso sindaco Andrea Follini ( abbiamo anche l'intervento del sindaco di Quarto D'Altino hanno partecipato alla fiaccolata di chi è stanco di rimanere passivo di fronte alla violenza, ai furti e ai continui episodi più o meno gravi a cui non si riceve risposta. L'episodio più significativo di Marcon è stata l'aggressione ad una vigilessa di Marcon, una donna, da parte di un nigeriano perché qualche tempo prima la stessa agente di polizia municipale gli aveva notificato un provvedimento di espulsione. Un episodio che era stato rilanciato anche sulla stampa nazionale e che ci ha colpito tutti per la violenza gratuita di chi viene nel nostro paese ed è totalmente indifferente non solo alle leggi e alle regole ma ad un minimo di buon senso. " E' importante che la gente prenda coscienza di una condizione che è sicuramente da modificare - interviene il sindaco di Marcon Andrea Follini - quella normativa che NON prevede, sotto un determinato valore di pena che sia prevista la detenzione. Si tratta di un punto su cui è bene che si inizi a lavorare in maniera un pò più stretta "

lunedì 22 febbraio 2016

QUATTRO ZAMPE IN PEDIATRIA A DOLO : PRIMA ESPERIENZA DI PET THERAPY NEL VENEZIANO

Quattro zampe in Pediatria. Succede oggi, lunedì 22 febbraio, nell'Ospedale di Dolo che, per primo nella provincia veneziana, parte con un progetto sperimentale totalmente innovativo di pet therapy in collaborazione con l'associazione Teama (Terapie e Attività Mediate da Animali) di Padova. "E' innovativo - ha spiegato il primario di Pediatria Luca Vecchiato - in quanto mette insieme cani e gatti. Due animali che solitamente viaggiano separati, e che qui invece giocano un ruolo importante insieme, nel periodo di ricovero dei nostri piccoli pazienti". L'associazione padovana e' da tempo impegnata nella diffusione della pratica della pet therapy, che prevede l'impiego di animali, appositamente educati e guidati da operatori (psicologi e psicoterapeuti, educatore cinofilo, medico veterinario) certificati dal Centro di Referenza Nazionale per la Pet Therapy. L' iniziativa, completamente gratuita per l'Ulss 13, avrà una durata di cinque mesi con una cadenza settimanale di circa un'ora in cui, a fianco al gioco con gli animali, si propongono tutta una serie di attività di tipo creativo che abbinano come tema il mondo della natura e degli animali. "È un progetto - ha sottolineato il primario - che se riscuoterà successo, verrà ancora riproposto nel nostro reparto. E che si affianca ad altre importanti iniziative che da qualche anno proponiamo per dare sollievo alle famiglie e ai loro bambini in quanto capaci di ridurre lo stress e l'ansia che il ricovero tende a provocare". Tra le iniziative messe in campo nel reparto di Dolo, si ricordano la clown terapia, svolta da un gruppo di volontari che si vestono da clown ed intrattengono due volte alla settimana i bambini ricoverati; ogni quindici giorni, inoltre, i volontari della associazione veneziana Il Castello, sono a disposizione dei piccoli della Pediatria per leggere libri e inscenare alcuni divertenti spettacoli; infine, ci sono i rugbisti di Mirano che periodicamente vengono in reparto per raccontare della loro attività, regalando la colazione ai bambini e invitandoli alle loro partite gratuitamente. I primi animali ad entrare in Pediatria, oggi, sono stati un gatto europeo di nome Rossana e una cagnolina chihuahua misto pincher di nome Minù, entrambe di cinque anni. L'incontro si è svolto e continuerà nelle settimane successive all'interno della sala giochi del reparto di Pediatria di Dolo. Lo spazio assegnato sarà ogni volta disinfettato e lasciato in buone condizioni. "L'efficacia della pet therapy è ormai conclamata - commenta il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben - ma richiede una organizzazione particolare, che spesso ne frena l'applicazione. Sono particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto dal reparto di Pediatria di Dolo, perché la voglia di fare bene ha superato quegli ostacoli di cui parlavo prima. I nostri piccoli pazienti ne avranno sicuramente beneficio".

sabato 20 febbraio 2016

UN CARNEVALE DA PREMIO REGIONALE A SALZANO

Complimenti alla amministrazione e alla pro loco di Salzano per lo stupendo carnevale che hanno, ancora una volta, organizzato stupendamente. Decine e decine di attrazioni tra carri allegorici e gruppi a piedi, una manifestazione di interesse regionale con la presenza di attrazioni provenienti da tutte le province del Veneto, non si può non pensare come mai un comune di circa 12.000 abitanti è riuscito ad organizzare eventi simili mentre le manifestazioni di altri comuni della provincia di Venezia sono assolutamente al di sotto per quantità e qualità.

giovedì 18 febbraio 2016

A MIRANO UNA SALA OPERATORIA PER LA CHIURURGIA MININVASIVA

A Mirano una sala operatoria dedicata alla chirurgia mininvasiva Una delle tre sale operatorie della Chirurgia generale è stata potenziata con strumentazioni sofisticate per “garantire una sanità di eccellenza ai nostri cittadini” Una sala operatoria all’avanguardia per la chirurgia laparoscopica. Succede nell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Mirano dove, da qualche giorno, è entrato in funzione un sofisticato sistema di monitor ad alta risoluzione che offre una serie di vantaggi durante l’intervento chirurgico. “Com’è noto – ha spiegato il primario Pierpaolo Da Pian - negli ultimi anni, le tecniche chirurgiche sono andate progressivamente modificandosi, sostituendo ai tradizionali interventi chirurgici a cielo aperto, una tecnica chiamata chirurgia mininvasiva ovvero la cosiddetta chirurgia laparoscopica”. Su circa 700 interventi di chirurgia addominale, circa il 60%/70% viene eseguito a Mirano proprio con questa metodica. In particolare vengono eseguiti con questa tecnica più del 90% degli interventi in elezione per patologia maligna e benigna del colon-retto e per calcolosi della colecisti. “Una tecnica utilizzata anche in urgenza - come hanno confermato il dottor Da Lio e il dottor Tiso dell’équipe dell’UOC di Chirurgia di Mirano - soprattutto in caso di diverticoliti acute, colecistiti, appendiciti, ecc”. “In caso di interventi urgenti addominali – ha continuato Da Pian - la tecnica laparoscopica consente una esplorazione completa della cavità addominale, permettendo una diagnosi accurata e un trattamento mirato”. Prima dell’utilizzo di questa tecnica – ha aggiunto il primario – per fare un esempio pratico, poteva giungere in sala operatoria una donna con diagnosi preoperatoria di appendicite acuta e alla laparotomia si scopriva che invece si trattava di una patologia ginecologica. Oggi grazie alla possibilità di una esplorazione completa della cavità addominale con videocamera, è possibile definire la diagnosi, intervenire in maniera selettiva e nella maggior parte dei casi concludere l’intervento con tecnica mininvasiva”. La chirurgia laparoscopica e video assistita offre una serie di vantaggi per il paziente come la riduzione del dolore postoperatorio e dello stress chirurgico post-operatorio rispetto alla chirurgia attuata con procedure tradizionali. Il paziente è in grado di mobilizzarsi già poche ore dopo l’intervento con riduzione dell’incidenza delle complicanze respiratorie e cardiocircolatorie. L’alimentazione si riprende precocemente riducendo i disagi tipici del postoperatorio e la degenza del paziente. “Investiamo sulle professionalità – ha concluso il direttore generale dell’Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – ovvero su medici sempre aggiornati sulle novità diagnostico-terapeutiche e naturalmente anche sulle tecnologie, nuove e più performanti: un binomio vincente per garantire una sanità di eccellenza ai nostri cittadini”.

mercoledì 17 febbraio 2016

INFLUENZA STAGIONALE, PICCO IN ARRIVO O FORSE GIA' RAGGIUNTO

(17.02.16) L’influenza 2015-2016 è giunta in questi giorni nella sua fase apicale, con una virulenza per ora inferiore rispetto agli anni scorsi. La fase epidemica è sicuramente in corso per quanto riguarda la popolazione al di sotto dei 14 anni: le rilevazioni regionali dicono che all’inizio di febbraio si sono raggiunti numeri significativi nella fascia di età pediatrica da 0 a 14 anni, con un valore di incidenza di 189 casi ogni 10.000 utenti. Nell’ultima settimana di sorveglianza documentata, quella che va dall’8 al 14 febbraio, i casi sono lievemente diminuiti (174 su 10.000). Per l’età pediatrica, quindi, nel mese di febbraio si è superato abbondantemente il valore soglia di 62 casi su 10.000, che indica l’inizio dell’epidemia stagionale vera e propria; il picco però sembra già raggiunto e i dati sembrano indicare una stasi dell’epidemia. Per quanto riguarda gli adulti, si registrano valori inferiori agli anni precedenti. Ai primi di febbraio, infatti, il numero di casi segnalati si è avvicinato alla soglia epidemica (che per gli adulti è fissata a 38 casi su 10.000 utenti) senza però raggiungerla, e nella settimana successiva si è registrato un lievissimo calo, con 33 casi segnalati ogni 10.000 utenti. Complessivamente, nell’ultima settimana, l’incidenza risulta diminuita: si può ipotizzare che il picco della stagione sia stato raggiunto quindi nei primi giorni di febbraio; resta però la possibilità di una recrudescenza del virus nelle prossime settimane, anche in considerazione delle analisi che ne prevedevano il picco per la fine di febbraio.

martedì 16 febbraio 2016

INVESTE UNA DONNA UBRIACO E SENZA PATENTE PADOVANO ARRESTATO A FIESSO D'ARTICO

Arrestato dai Carabinieri della Stazione di Stra (VE) un uomo 55 enne residente a Padova per omissione di soccorso e fuga a seguito di sinistro stradale con feriti. Alle ore 18.00 di eri il conducente di una Fiat Croma percorrendo la via Barbariga del Comune di Fiesso D’Artico (VE), tamponava violentemente una donna in bicicletta che percorreva la medesima strada nella stessa corsia di marcia. A seguito dell’urto la donna di anni 59 del posto veniva sbalzata dal velocipede e e andava ad urtare contro un altro veicolo fermo all’intersezione. Le condizioni della donna apparivano subito gravi e veniva trasportata d’urgenza all’ ospedale di Mestre per essere sottoposta ad intervento chirurgico e ricoverata in prognosi riservata in gravissime condizioni. L’uomo alla guida dell’auto che aveva tamponato la bicicletta usciva dal mezzo e tentava di allontanarsi a piedi dal luogo del sinistro ma veniva notato da alcuni testimoni che lo segnalavano ai militari prontamente intervenuti che lo bloccavano. Il conducente della Croma apariva immediatamente in stato confusionale dovuto all’assunzione smodata di bevande alcoliche e sottoposto ad accertamento con etilometro risultava con un tasso alcolico nel sangue superiore di più di quattro volte quello consentito e pertanto veniva tratto in arresto per il tentativo di fuga dopo aver causato il grave incidente. L’arrestato veniva trattenuto presso le camere di sicurezza e nella mattinata odierna veniva tradotto presso il Tribunale di Venezia per la convalida dell’arresto. Il giudice convalidava l’arresto e su richiesta del difensore fissava una nuova udienza per la definizione del processo e comminava all’uomo la misura cautelare dell’obbligo di firma presso il Comando Stazione di residenza. All’ arrestato che non era al momento in possesso della patente di guida ma di un permesso di guida in attesa del rilascio della patente veniva immediatamente ritirato il documento che permetteva la guida e segnalato all’Autorità amministrativa per i successivi provvedimenti.

SUEM PROVINCIALE: 80.000 MISSIONI NEL 2015

SUEM 118 provinciale: nel 2015 più di 80.000 missioni E il “Lifepack” porta l’Ospedale sul luogo dell’incidente (16.02.16) I numeri della Centrale Operativa del SUEM 118 a Mestre continuano a crescere: nel 2015 le missioni hanno superato la soglia delle 80.000. A tracciare il bilancio dal lavoro del SUEM 118 provinciale nel corso del 2015 è il responsabile, il dottor Paolo Caputo: “La Centrale Operativa di Mestre – spiega – sovrintende a tutte le missioni di emergenza/urgenza sul territorio provinciale, così come fanno le altre sei Centrali Operative venete, una per provincia. Nel 2011, con quasi 72.000 missioni di soccorso in un anno, la Centrale Operativa veneziana era la più attiva, avvicinata solo dalle Centrali di Verona e di Padova. Dal 2011 al 2015 la progressione in aumento è stata continua: 73.076 missioni nel 2012, 74.033 nel 2013, 77.500 nel 2014, e infine 80.170 nel corso dello scorso anno, il 2015”. Sono state circa 300.000 le telefonate gestite dalla Centrale Operativa nel 2015, di cui 173.000 circa richieste di soccorso valutate. Gli operatori della Centrale hanno quindi processato più di 13 telefonate all’ora ciascuno, nella fascia oraria 7.00-21.00. Per il 15% circa, gli interventi hanno riguardato “codici rossi”, cioè hanno portato al soccorso di persone in grave pericoli di vita; per il 44% per cento le missioni hanno soccorso “codici gialli”, cioè persone comunque in situazione di pericolo; poco più del 36% i “codici verdi”, e molti meno, circa il 5%, i “codici bianchi”: è un quadro, questo, che mostra poche missioni sui “codici minori”, ed evidenzia quindi da parte della Centrale Operativa un corretto utilizzo delle forze in campo e dei mezzi. Sempre più intenso sulle strade e nelle emergenze, anche l’utilizzo dell’elicottero giallo del SUEM: nel 2015 le missioni in provincia di Venezia sono state 307, in crescita ulteriore rispetto alle 273 del 2014. Dentro questo grande lavoro su base provinciale, alcuni dati evidenziano la mole dell’impegno del SUEM 118 nell’Ulss 12 Veneziana: il totale degli interventi di soccorso e di trasferimento nel territorio dell’Azienda sanitaria veneziana è di quasi 58.000 missioni, di cui 32.938 tra Mestre, Marcon e Quarto d’Altino, 18.669 a Venezia, 4274 al Lido di Venezia, 1636 nell’area di Cavallino-Treporti. “E’ questo un lavoro ingente e fondamentale – commenta il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – svolto da più di 200 tra medici, infermieri, operatori, autisti e piloti solo nel SUEM dell’Ulss 12. E’ un lavoro compiuto in un territorio vasto e differenziatissimo, e svolto con una dotazione che, per la sola Ulss 12, non scende mai sotto le 10 ambulanze contemporaneamente in linea, a cui si sommano le auto mediche e le idroambulanze. E’ un lavoro che aumenta in mezzi e responsabilità, con i potenziamenti operati su molte parti del territorio nel periodo balneare ed in occasione dei tanti grandi eventi veneziani. E’ un lavoro, infine, che è fatto di numeri, come si vede, e di mezzi e di tecnologie; ma poi si regge sulla dedizione e sul coraggio delle persone in campo, a cui va il grazie dell’Azienda sanitaria anche a nome della cittadinanza tutta”. Venti defibrillatori “Lifepack” in dotazione al SUEM 118 Quando si analizza il lavoro del SUEM 118 a colpire non è solo il numero degli interventi, ma anche la crescita continua della dotazione tecnologica che, portata dal SUEM nei luoghi degli incidenti, può salvare la vita. “Ne citiamo una per tutti – dice il dottor Paolo Caputo – cioè i defibrillatori ‘Lifepack’ di cui la Regione ha dotato i nostri equipaggi. Si tratta di defibrillatori multiparametrici dotati di teletrasmissione, che ci permettono di collegare all’Ospedale il cuore della persona soccorsa, immediatamente e per tutto il tempo del soccorso e del trasporto. Queste macchine rilevano l’elettrocardiogramma della persona soccorsa, e la trasmettono in diretta e con dodici tracce contemporanee alle centraline delle Unità Coronariche dell’Angelo, del Civile e degli Opedali di Chioggia, Dolo e Mirano, oltre a quella della Centrale Operativa del 118”. Sono 20 i defibrillatori “Lifepack” in dotazione: “E’ facile capire – continua il responsabile del SUEM 118 – che questi defibrillatori dotati di teletrasmissione consentono innanzitutto una diagnosi immediata fatta sulla strada e confermata dall’Ospedale, e poi un monitoraggio continuo, fino a quando la persona soccorsa arriva in Ospedale, dove nel frattempo, proprio grazie a queste informazioni, l’Unità che deve prendere in carico il paziente è già pronta al corretto livello di intervento”.

sabato 13 febbraio 2016

ANCHE L'EDICOLANTE AGGREDITO ALLA MANIFESTAZIONE DI SOS MESTRE

Si è svolta in un clima molto civile la manifestazione organizzata dal comitato SOS Venezia Mestre - Il corteo è partito da via Piave e si è fermato nei pressi di piazza Ferretto, una passeggiata civile e ordinata di semplici cittadini: giovani, famiglie con bambini e anziani che chiedevano più sicurezza. “ Siamo contenti della riuscita della manifestazione - ha dichiarato Enrico Maria Padovan -uno degli organizzatori - anche se il tempo non ci ha favorito. “ Con i manifestanti erano presente anche rappresentanti dei sindacati di polizia CISP e UGL. Gli interventi degli organizzatori hanno richiamato l’attenzione sul recente caso del tabaccaio di Correzzola ( frazione Civé ) condannato a risarcire per ben 325.000 euro la famiglia del ladro ammazzato mentre si trovava all’interno del negozio di notte e al buio. Tra i partecipanti anche l’edicolante di Mestre aggredito pochi giorni fa. Ferdinando Avana Russo

PARTITO DEMOCRATICO IN LUTTO: E' MANCATO RENATO MORANDINA

È mancato stamattina a Camponogara, in Riviera del Brenta, Renato Morandina, storico esponente della sinistra veneziana. Ogni mattina Morandina riceveva la telefonata del fratello: quando questi non ha ricevuto risposta, ha avvertito un vicino di casa, che si è recato presso l’abitazione di Morandina e dove ha trovato l’uomo in condizioni critiche. Sul posto aleggiava un forte odore di gas, anche se non è chiaro se ci sia correlazione con la causa della morte. Al loro arrivo, i sanitari del 118 non hanno potuto che constatare il decesso. Il corpo ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria: nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia. Renato Morandina è stato protagonista della politica veneziana per quasi 40 anni, con incarichi importanti nel PCI a partire del 1975. Consigliere regionale a Palazzo Ferro Fini negli anni Ottanta, era stato implicato all’inizio degli anni Novanta nelle vicende di Tangentopoli. Era il “compagno M” (con un riferimento alle analoghe situazioni vissute dal tesoriere del PDS nazionale Primo Greganti”, il “compagno G”). Negli anni Duemila era tornato alla vita pubblica ricoprendo la carica di presidente dell’Azienda di Promozione Turistica di Venezia. E anche ultimamente era ancora attivo in seno al Partito Democratico.

giovedì 11 febbraio 2016

200 ALLA GIORNATA DEL CUORE AMICO: 30 CO PARAMETRI ANORMALI E UNO RICOVERATO AL VOLO

In 200 alla Giornata del cuore di Mirano: un grazie di “cuore” a Cuore Amico e ai sanitari della Ulss Tra gli screenati, una trentina con parametri anomali e un cittadino con diagnosi di angina da sforzo, subito preso in carico Duecento cittadini alla giornata delle “Cardiologie Aperte” di Mirano, trenta dei quali a rischio cardiologico e uno addirittura con diagnosi di angina da sforzo. L’evento, organizzato oggi, giovedì 11 febbraio, dall’Associazione Cuore Amico Mirano onlus assieme al Dipartimento Cardiovascolare e a quello della Prevenzione della Ulss 13 e promosso dall’Anmco, è uno dei momenti più attesi dalla popolazione del territorio, che risponde ogni anno con una importante adesione. In questa occasione, infatti, viene messa in campo una vera e propria “task force” per la salute del cuore: volontari, medici, infermieri. Tutti schierati al piano terra dell’Ospedale di Mirano, dove sono ubicati gli ambulatori cardiologici, per fornire informazioni sui corretti stili di vita ed eseguire una serie di esami utili per lo screening dei fattori di rischio coronarico (misurazione della glicemia, del colesterolo e della pressione e la valutazione della presenza di fibrillazione atriale). A prestarsi come testimonial della Giornata di prevenzione, anche il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben che è passato in reparto, col sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello e del Comune di Noale Patrizia Andreotti, ed ha salutato i cittadini in sala e gli operatori insieme ai volontari. Nell’occasione, il Dg si è fatto misurare la pressione dal primario facente funzioni della Cardiologia Salvatore Saccà. “Sono rimasto molto colpito dalla partecipazione – ha detto il Dg Dal Ben – tanto che mi hanno riferito che la gente ha cominciato ad arrivare già dalle 7.00 di questa mattina. Un evento molto ben organizzato e qui si vede il tocco del presidente dell’Associazione Cuore Amico Nicolò Cammarata, capace di sensibilizzare e di coinvolgere in momenti importanti, come questi sulla prevenzione, che sono l’anticamera della buona salute”. “Abbiamo visto circa duecento persone – hanno raccontato il dottor Saccà insieme al primario facente funzioni della Medicina dello Sport e della Cardiologia riabilitativa dottor Franco Giada – di tutte abbiamo raccolto i dati clinici facendo un’anamnesi accurata; inoltre sono stati sottoposti agli esami di screening. Ad un 15% di questi cittadini abbiamo rilevato dei valori anomali, motivo per cui li abbiamo subito inviati ad effettuare una visita cardiologica e un elettrocardiogramma (consegnando a ciascuno, gratuitamente, il bancomheart, una schedina a forma di bancomat dove dentro viene registrato il tracciato)”. Tra le persone con parametri anomali del cuore, oggi, il personale della Cardiologia ha individuato anche un cittadino a rischio infarto. “In questa Giornata, inoltre, abbiamo preso in carico un utente – hanno continuato i due medici – con una diagnosi di angina da sforzo. Lo stiamo monitorando, a breve eseguirà una coronarografia e, se questa sarà positiva, sarà subito sottoposto ad una angioplastica per la dilatazione (col famoso palloncino) dell’arteria”. Ogni mese, nella Cardiologia di Mirano, vengono eseguiti circa 130 elettrocardiogrammi (escluse le emergenze). Si eseguono circa 2500 procedure interventistiche all’anno, di cui un migliaio solo di coronarografie e novecento angioplastiche. Si ricorda che il malato cardiovascolare è preso in carico a 360° dal Dipartimento Cardiovascolare e questo significa che prima di essere dimesso, viene valutato dal cardiologo che decide se inviarlo poi a Noale in Medicina dello Sport e Cardiologia riabilitativa per cominciare il percorso di riabilitazione cardiologica (con ottimizzazione dei fattori di rischio e della terapia farmacologica, valutazione dietologica e psicologica, esercizio fisico adattato nella palestra medica).

mercoledì 10 febbraio 2016

LA GASTROENTEROLOGIA DI DOLO, E' IL " PRONTO SOCCORSO " DELL'APPARATO DIGERENTE

La Gastroenterologia di Dolo è il “pronto soccorso” dell’apparato digerente Un servizio preparato e specializzato ad affrontare le urgenze che negli ultimi anni sono aumentate del 50% équipe di Gastroenterologia di Dolo col responsabile in seconda fila al centro La Gastroenterologia di Dolo è il “pronto soccorso” dell’apparato digerente. Un servizio di eccellenza costituito da un nucleo di professionisti che, a fianco dell’attività ordinaria (screening colon, indagini diagnostiche, interventi endoscopici), in questi ultimi mesi, si è sempre più specializzato nelle emergenze-urgenze causate prevalentemente da emorragie (per ulcere, varici esofagee e da terapie anticoagulanti ed antiaggreganti). Motivo per cui, al servizio dolese sono stati forniti sei posti letto e strumentazioni sempre più all’avanguardia. “A fianco degli apparecchi endoscopici tradizionali – ha spiegato il responsabile Renato Marin – che ci permettono di somministrare al paziente la terapia iniettiva, termica e meccanica, capace di trattare efficacemente le emorragie qualora siano ben localizzate, abbiamo recentemente acquisito delle “pistole a spruzzo” con cui possiamo gestire molto bene anche le emorragie nelle forme diffuse. In pratica si spruzza nella zona interessata una sostanza che sembra schiuma e che trattiene, isolandola e bloccandola, l‘emorragia”. Il servizio, che è situato al terzo piano del nuovo monoblocco insieme a Medicina, snocciola numeri importanti di attività. “Eseguiamo circa 6000 indagini strumentali all’anno – ha continuato Marin – di cui circa 4000 solo per gli esterni. Facciamo 700 colonscopie, come esame di secondo livello per lo screening del tumore del colonretto, più 2000 visite ambulatoriali (incentrate prevalentemente alla diagnosi e cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali, delle patologie epatobiliari specie sul versante dell’epato-virologia, la celiachia, la sorveglianza di situazioni a rischio come l’Esofago di Barrett e la displasia gastrica) e 250 prestazioni in urgenza. Queste ultime sono aumentate del 50% negli ultimi due anni, e son cresciute sia perché la popolazione invecchia ed ha più problemi, e anche perché col servizio così ben potenziato e organizzato, ci arrivano dai vari reparti sempre più casi da trattare”. Un servizio che, per determinate patologie, permette di evitare il trattamento chirurgico in oltre il 90% dei casi. “Possiamo trattare l’ulcera con micro apparecchi – ha aggiunto il dottor Marin – entrando attraverso la bocca, senza dover tagliare l’addome del paziente che, in un paio di giorni può così rientrare a casa propria con un recupero funzionale molto più veloce e facile. Apparecchi simili a piccole pinze che, a seconda dei casi, bruciano l’ulcera o la chiudono con delle apposite clip, bloccando una delle cause più frequenti di emorragia digestiva”. “Promuovere servizi sempre più a misura del paziente - ha dichiarato il direttore generale dell’Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – significa erogare servizi sempre più flessibili, specializzati e di qualità per rispondere in maniera puntuale ai bisogni di salute che nel tempo possono cambiare”.

martedì 2 febbraio 2016

I ROBOT ESISTONO E " OPERANO" ALL'OSPEDALE DELL'ANGELO

(02.01.16) In servizio da un anno esatto, il Robot Operatorio all’Angelo si rivela una risorsa importantissima. Gli interventi effettuati utilizzando le metodiche di chirurgia robotica sono stati infatti ben 143 in questi dodici mesi. “I numeri dicono che il Robot ‘Da Vinci’ – spiega il direttore dell’Ospedale dottor Onofrio Lamanna – viene messo in funzione e opera già mediamente una volta ogni due giorni, se si considera la sospensione dell’attività nel mese di agosto. Una volta ogni due giorni quindi questa tecnologia d’eccellenza consente ai nostri chirurgi di operare con l’assoluta precisione che solo questo strumento può offrire, e con la ‘delicatezza’ di intervento sua propria, fondamentale per il paziente: l’utilizzo del Robot garantisce infatti minore invasività, minor sanguinamento, minori tempi di recupero”. “Siamo certi che continueranno a crescere nei prossimi mesi – continua il direttore Lamanna – i vantaggi portati dall'acquisizione, qui all'Angelo, del Robot operatorio. Tutte le Unità Operative che lo hanno utilizzato hanno via via acquisito, infatti, una confidenza sempre maggiore. E’ migliorata sempre più la casistica affrontata, e quindi il Robot viene usato per un ventaglio di interventi sempre maggiore e sempre più appropriato. E sono continuamente diminuiti i tempi degli interventi, a vantaggio del lavoro dei chirurghi e a vantaggio degli utenti che subiscono l’operazione”. In questi dodici mesi il Robot da Vinci è stato utilizzato per il 51% per interventi di Urologia, per il 39% per interventi di Chirurgia Generale, per il 7% di Ginecologia, per il 3% di Otorinolaringoiatria. “Il Robot Operatorio – aggiunge il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – è una risorsa che l’Ulss 12 e l’Ospedale di Mestre condividono con le équipe chirurgiche dell’ambito provinciale. In questi mesi, infatti, sono giunte all’Angelo per operare con il Robot Da Vinci diverse équipe chirurgiche provenienti da tutta la provincia. Nessuna ha riscontrato difficoltà: sempre corretto è stato l’inserimento dei chirurghi nei meccanismi organizzativi della nostra Piastra Operatoria, e sempre corretta è stata l’accoglienza dei pazienti per l’intervento e poi per il ricovero presso i Reparti. E se le chirurgie dell'Angelo sono, com'è ovvio, i primi utilizzatori del Robot con 62 interventi sui 143 complessivi, si segnala un uso altrettanto intenso da parte dei chirurghi di Venezia: gli interventi operati all’Angelo, utilizzando il Robot, dalle équipe chirurgiche del Civile sono stati 60, in questo primo anno”. Tra le Ulss provinciali, l'Ulss 14 di Chioggia è la prima utilizzatrice del Robot dell'Angelo, con 14 interventi; sono 6 gli interventi già realizzati a Mestre dai chirurghi dell'Ulss 10 di San Donà; i chirurghi dell'Ulss 13 di Mirano hanno realizzato fin qui un intervento. Il Robot Operatorio dell’Angelo viene utilizzato dalle équipe chirurgiche dei presidi ospedalieri di tutta la provincia, il che significa che dei vantaggi della chirurgia robotica godono pazienti di tutte le Ulss provinciali. Per permettere questa collaborazione, è stato costituito da subito, intorno alla preziosa attrezzatura, il “Centro di Chirurgia Robotica inter-aziendale della provincia di Venezia”. Il Centro ha sede all’Ospedale dell’Angelo, ospedale HUB per il territorio, ed è costituito dalla strumentazione, dalla sala operatoria dedicata al Robot e dal personale sanitario impiegato. Una procedura disciplina le modalità di utilizzo del Robot e delle dotazioni connesse da parte dei chirurghi delle Aziende Ulss provinciali; lo stesso protocollo disciplina l’accoglienza all’Angelo dei pazienti, dall’intervento alla successiva degenza e fino alla dimissione.