mercoledì 31 agosto 2016

UOMO LASCIA LA FIGLIA IN AUTO DA SOLA PER ANDARE A GIOCARE ALLE SLOT MACHINE: LA MADRE CHIAMA I CARABINIERI


Increscioso episodio di ludopatia ieri sera a Mestre, nella zona della stazione ferroviaria. Un cittadino straniero ha lasciato da sola la figlia minorenne in auto per recarsi a giocare alle slot machine in un esercizio del centro.
Fortunatamente il mezzo non era stato chiuso a chiave, così la bimba è potuta tornare da sola a casa, nei pressi di via Torino. La madre però si è rivolta al comando dei carabinieri, che ha fatto in tempo a reperire il padre, ancora intento al gioco. La donna sta pensando di procedere con una querela nella giornata odierna.

martedì 30 agosto 2016

" CITTADINI COME ANELLI DEL SOCCORSO " : IL SUEM 118 INCONTRA E ISTRUISCE I CITTADINI

“Cittadini come anelli del soccorso”: il Suem 118 li incontra e li istruisce nelle scuole e sul territorio
“Più cittadini ne fanno parte, più la ‘catena del soccorso’ diventa lunga e forte e utile”: lo spiega il Direttore del Suem 118 di Venezia, Paolo Caputo. “Di fronte ad una grande emergenza, ma anche nel caso di un incidente singolo, la capacità dei cittadini di intervenire – dice il dottor Caputo – può fare la differenza. Sulla scena di un terremoto, ma anche su una spiaggia o in una piazza, può essere decisiva la presenza un giovane che sappia fare un massaggio cardiaco o che sappia usare un defibrillatore: tutti dovremmo quindi sentirci in dovere di imparare le tecniche di soccorso, per essere utili e pronti in caso di emergenza”.
E’ per queste ragioni che il Suem118 dell’Ulss 12 Veneziana incontra la cittadinanza, ed in particolare i giovani, proponendo attività educative che favoriscano la cultura del soccorso. “Abbiamo costituito nell’ottobre scorso – spiega il dottor Caputo – un team specifico, il ‘Team Progetti Esterni’, composto da personale Suem 118, e le iniziative sul territorio sono state numerosissime. Abbiamo incontrato moltissimi studenti delle scuole medie e superiori, e molti altri li incontreremo nei prossimi mesi; molti ancora hanno visitato la Centrale Operativa. In molte occasioni, cito solo le Panathliadi svoltesi a San Servolo nell’aprile scorso e la ‘Giornata della Salute’ al Lido di Venezia in maggio, è stato il nostro Team ad andare incontro agli studenti e ai cittadini sul territorio. Tra gli eventi più spettacolari e partecipati, l’evento ‘Una distrazione ed è un attimo’, con la simulazione di un sinistro sulla strada, sempre a maggio scorso”.
Il “Team Progetti Esterni” del Suem dell’Ulss 12 è composto da una ventina di infermieri del Suem di Mestre e di Venezia, coordinati da Andrea De Grandis. Ha già in programma incontri divulgativi e di formazione con l’Istituto Turistico “8 marzo-Lorenz” di Mirano, con le Farmacia comunali AMES, oltre a corsi teorici e pratici di primo soccorso pediatrico e di prevenzione degli incidenti domestici sul territorio: “L'ambizione del gruppo – conclude il dottor Caputo – è quella di continuare con il lavoro le scuole medie e superiori, per istruire gli studenti e dare un ulteriore senso alla diffusione dei defibrillatori nel territorio e negli impianti sportivi. Teniamo poi fortemente agli incontri nelle scuole superiori, certi di poter contribuire alla prevenzione degli incidenti stradali del sabato sera”.

sabato 27 agosto 2016

ARTIGIANO EDILE SI SCHIANTA CON LA KAWASAKY

PROZZOLO di CAMPONOGARA – Giorgio Zago, un artigiano edile 58enne residente a Prozzolo di Camponogara, è morto sul colpo in seguito ad un incidente stradale successo con la sua Kavasaki VN 900 custom, acquistata da appena tre mesi. Il casco regolarmente indossato non lo ha salvato. Venerdì sera, verso le 18, è uscito di strada da solo, sulla sua destra, dopo una ampia curva. Si è schiantato contro il muretto una abitazione di via 4 novembre a Camponogara. Era appena partito dalla sua abitazione di Prozzolo per recarsi a Camponogara. Era senza occhiali da sole e forse è stato accecato dal sole. La sua motocicletta è finita contro una recinzione in metallo ed è rimbalzata in strada, mentre lui ha sbattuto contro una colonna in cemento della recinzione. I medici del 118 ne hanno decretato la morte istantanea. I funerali si svolgeranno lunedì alle ore 16 nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Prozzolo di Camponogara. Era diventato nonno di Enea da 18 mesi.

venerdì 26 agosto 2016

" TRAUMA TEAM " LA SQUADRA DI SOCCORSO PIU' VELOCE DELL'AMBULANZA

(26.08.16) C’è un équipe di medici specialisti che, in caso di incidente, arriva all’Ospedale dell’Angelo ancor prima che l’ambulanza porti l’infortunato con gravi traumi: “E’ proprio così che interviene il ‘Trauma Team’ dell’Ospedale dell’Angelo”, spiega la responsabile, la dottoressa Debora Saggioro. “Prima ancora che la vittima dell’incidente stradale, o del crollo, o dell'infortunio sul lavoro, sia caricata sui mezzi di soccorso per la centralizzazione, la Centrale Operativa del Suem 118 ci allerta, e ci consente di trasferirci insieme, per andare ad attenderlo, nell’area attrezzata per queste evenienze”. All’arrivo del paziente al Pronto Soccorso – parliamo di pazienti vittime di gravi traumi, che sono circa 150 ogni anno – tutto è già pronto. Sono pronti i diversi componenti del “Trauma Team”, cioè il medico di Pronto Soccorso, il chirurgo d’urgenza, l’anestesista-rianimatore, gli infermieri e gli operatori sanitari; è pronta la “shock room”, una sala dedicata adiacente all’Area Rossa, dove sono concentrate tutte le strumentazioni che, in caso di trauma grave, possono salvare una vita. Sono infine pronte ad essere attivate le procedure speciali proprie del Trauma Team: “La prima regola del ‘Trauma Team’ – spiega la dottoressa Saggioro – è che tutti i suoi componenti utilizzano un linguaggio comune e uno stesso metodo di lavoro, a cui sono debitamente formati. La seconda regola è la seguente: controllare rapidamente le condizioni a rischio per la sopravvivenza, recuperare la riserva funzionale del paziente, rimandare ad un momento successivo la correzione definitiva della lesione”.
A contribuire al miglior trattamento del paziente gravemente traumatizzato è anche la piena collaborazione tra il “Trauma Team” dell’Angelo e la Centrale Operativa del Suem118: “Mentre soccorriamo le vittime degli incidenti – spiega il Direttore Paolo Caputo – assegniamo a ciascuna di esse uno ‘score’, un punteggio da uno a quattro, valutando una serie definita di parametri: siamo così in grado di decidere subito, proprio in base allo ‘score’, se il traumatizzato grave che stiamo soccorrendo può essere accolto al Pronto Soccorso più vicino, oppure se è necessario trasportarlo all’Angelo, per affidarlo direttamente al ‘Trauma Team’. Grazie a questa procedura in questi anni sono calati drasticamente i traumatizzati portati prima in un ospedale locale e trasferiti poi all’Angelo perché troppo gravi, e si è ridotto anche il numero dei pazienti centralizzati all’Angelo senza che ce ne fosse effettivamente il bisogno”. Il “Centro del Trauma” dell’Ospedale di Mestre, attivo dal 2009, opera con le stesse tecniche e con gli stessi obiettivi degli altri “Centri del Trauma” sorti nel Veneto e collegati, proprio in queste settimane, dalla Regione Veneto, nella “Rete del Trauma”. Quello di Mestre è uno dei cinque “ad alta specializzazione”, e con i suoi risultati dimostra quanto siano efficaci – per le vittime di incidenti sulla strada e sul lavoro, di crolli, di cadute, di schiacciamenti – queste realtà innovative che operano in rete: “All’Ospedale di Mestre – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – la sopravvivenza dei pazienti affidati al ‘Trauma Team’ è salita fino al 90%, rispetto al 60% osservato, a parità di compromissione degli organi vitali, in pazienti accolti e assistito con le metodologie tradizionali. E dal 2009 ad oggi la mortalità si è abbassata da 25% al 17%, con punte positive anche fino al 15%, il che significa in concreto decine e decine di vite salvate ogni anno, decine e decine di vittime di incidenti che sopravvivono invece che morire”.
Nelle foto, la dottoressa Saggioro (al centro) con alcuni componenti del Trauma Team, e immagini dalla Rianimazione

RACCOLTA MATERIALE PER I TERREMOTATI SOSPESA PER RAGGIUNTI LIMITI DI SPAZIO

foto dalla pagina fb OCCHIO SPINEA
RIVIERA DEL BRENTA/MIRANESE “Raccolta materiale per i terremotati sospesa per raggiunti limiti di spazio”. Persino troppa generosità! Il dramma del terremoto successo in centro Italia ha scosso profondamente i cuori di tante persone e ha generato una vera gara di solidarietà per aiutare le vittime del scisma. Una solidarietà, a volte improvvisata, che rischia di risultare addirittura inutile. Per il territorio del Miranese si sono mossi alcuni cittadini di Spinea che hanno pubblicato sui social l’apertura di un centro di raccolta viveri e generi di prima necessità da inviare nei centri sinistrati. In un solo giorno centinaia di cittadini del territorio, provenienti anche da Mestre, hanno portato talmente tanta roba che gli organizzatori hanno dovuto chiudere il centro di raccolta, non sapendo più dove sistemare il materiale recapitato. Il magazzino destinato alla raccolta si è infatti riempito in poche ore. Lo stesso è capitato anche a Quarto d’Altino, dove in poche ore la gente ha portato ogni ben di Dio. Per la Riviera del Brenta il maggior centro di raccolta è stato individuato presso la sede della Croce Rossa di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, a Paluello di Stra. I responsabili del centro hanno chiesto in particolare piatti, bicchieri e posate in plastica, tovaglioli di carta, alimenti a lunga conservazione e prodotti per l’igiene. Anche nei paesi rivieraschi la generosità si sta dimostrando di gran lunga superiore ad ogni aspettativa e i responsabili del centro non sanno più dove sistemare il materiale pervenuto. Tanta generosità rischia però di essere inutile. I coordinatori presenti nei paesi colpiti dal terremoto hanno chiesto di non recapitare materiale o cibo se non espressamente richiesto. Il sindaco di Rieti e il Presidente della Provincia hanno fatto sapere che sono già strapieni di beni e, al momento, qualsiasi recapito di materiale può creare solo problemi di stoccaggio e rischia di intasare le strade.
FOTO DALLA PAGINA FB OCCHIO SPINEA

mercoledì 24 agosto 2016

INCIDENTE SUL NAVIGLIO SEI TURISTI FERITI ALLA TESTA



Stra - Nonostante gli avvisi della guida turistica dati in lingue diverse,
sei persone in viaggio su un battello da Padova a Venezia lungo il canale
Naviglio, hanno sbattuto con la testa contro il ponte sul fiume che collega
Stra a Vigonovo.  Le persone ferite si trovavano al piano superiore della
barca, sulla quale erano imbarcate una trentina di turisti italiani,
francesi e tedeschi.
I feriti sono stati portati negli ospedali di Dolo, Padova e Mestre. Uno dei
feriti è stato subito dimesso, per gli altri cinque sono state necessarie le
cure del pronto soccorso. Il più grave è ricoverato presso l'ospedale
dell'Angelo di Mestre. Il magistrato veneziano di turno sta aspettando il
responso dei medici sulla sue salute per decretare o no il sequestro del
battello di proprietà di una ditta padovana.

PROTEZIONE CIVILE DELLA CITTA' METROPOLITANA DI VENEZIA 30 VOLONTARI IN PRE-ALLERTA

La protezione civile della città metropolitana di Venezia in stato di pre allerta per andare a portare soccorso nelle regioni colpite dal devastante terremoto della notte scorsa, sono state chieste delle specificità riguardanti soprattutto il montaggio tende, una trentina di volontari della provincia hanno dato la disponibilità.
un mezzo di soccorso fotografato mercoledì mattina mentre si dirige nell'area colpita

martedì 23 agosto 2016

NON UNA GOCCIA D'ACQUA ENTRA NELL'OSPEDALE DELL'ANGELO

Non una goccia d’acqua entra nell’Ospedale dell’Angelo Non una goccia d’acqua entra nell’Ospedale dell’Angelo se le finestre sono chiuse. Chiunque abbia messo piede in Ospedale, e non parli da lontano a partire da foto ricevute via email, sa che all’Angelo d’estate le finestre sono sempre aperte, e che restano aperte anche in caso di temporale in una posizione che, pur impedendo l’ingresso dell’acqua, permette il ricambio dell’aria. Come accaduto altre volte, senza danno alcuno, la particolare intensità del temporale di domenica ha permesso alla pioggia di entrare: in queste occasioni, mentre si aziona la chiusura ermetica della vetrata, rinunciando al ricambio dell’aria per il tempo del fortunale, si bagna l’area del ballatoio al primo piano, e l’acqua arriva al più nel giardino della hall, un’area “aperta” altrimenti innaffiata artificialmente; viene subito raccolta dal personale, e la cosa non crea il minimo danno, né disagi, neanche minimi. Nessun area operativa dell’Ospedale dell’Angelo ha il benché minimo problema di tenuta: lo sanno benissimo i pazienti, i degenti, gli operatori dell’Ospedale. E’ sconcertante che non lo sappia, e che parli per sentito dire, un consigliere che siede proprio in Commissione Sanità.

venerdì 19 agosto 2016

NOTE DI SERENITÀ ALL'OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA GRAZIE AL PIANOFORTE DONATO DA SOFIA TALART

(19.08.16) Un mese di note soffuse all’Ospedale Civile: le sta regalando il pianoforte che è stato collocato il 20 luglio nella hall di ingesso del Padiglione Jona, e a disposizione di chi, nel rispetto dell’ambiente ospedaliero, vuole fermarsi per un momento musicale anche improvvisato, piccolo regalo di serenità a chi frequenta l’Ospedale. Il pianoforte è giunto nel giorno del secondo compleanno del Padiglione Jona, nuovo cuore pulsante del complesso ospedaliero, la cui inaugurazione risale appunto al 20 luglio del 2014. E’ stato donato da Sofia Taliani, cantante e pianista italiana, con la sua “United Street Pianos”, l’associazione impegnata a collocare pianoforti nei più significativi luoghi pubblici. Per donare lo strumento all’Ospedale di Venezia, Sofia Taliani e “United Street Pianos” si sono impegnati in una raccolta fondi che ha coinvolto Veneziani e amanti della Città, e che ha permesso di coprire non solo l’acquisto del pianoforte, ma anche l'accordatura e le spese per la collocazione. Il trasporto è stato regalato da Pandolfo Trasporti. “La musica in Ospedale è un grande segno di accoglienza e umanità – ha commentato il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – coerente con l’impegno perseguito dall’Ulss 12 Veneziana per una cura e un’assistenza che sappiano farsi carico della persona malata in tutti i modi possibili”. Commentando la collocazione del pianoforte, il Direttore ha ricordato altre esperienze in cui la musica è diventata compagna di viaggio preziosa per l’Azienda sanitaria veneziana, non ultimi i concerti proposti, proprio all’Ospedale Civile e proprio in Reparto, per i degenti dell’Oncologia e i loro familiari. In queste settimane, Sofia Taliani e la sua associazione hanno contribuito con la loro presenza alla nuova esperienza: la stessa musicista e molti amici della “United Street Pianos” sono passati frequentemente per… salutare il pianoforte e per eseguire sulla sua tastiera qualche intermezzo di musica, a volte anche con l’accompagnamento del canto e di altri strumenti musicali: anche grazie al pianoforte dello Jona i Veneziani entrano nell’Ospedale Civile, per renderlo più vivo, dimostrando di sentirlo proprio. Vive grazie alla presenza dei Veneziani il pianoforte donato all’Ospedale Civile

giovedì 18 agosto 2016

MUORE SUL COLPO USCENDO DI STRADA IL CANE PER DUE ORE NON FA AVVICINARE NESSUNO

Centra con l’auto un grosso platano e muore sul colpo. La vittima è il 54enne Antonio Canato, residente da 4 anni in via Vespucci a Prozzolo di Camponogara ma originario di Dolo. Si è salvato il cane che era in macchina con lui. Dopo l’urto e una doppia carambola dell’auto giù per l’ex argine del fiume Brenta vecchio, successo alle 23.30 di mercoledì a Calcroci di Camponogara, l’animale di grossa taglia non ha fatto avvicinare nessuno per quasi due ore. Per estrarre dal veicolo il corpo senza vita dell’uomo sono intervenuti gli accalappiacani. L’auto è andata completamente distrutta e i vigili del fuoco di Mira hanno dovuto usare le cesoie per tranciare le lamiere della macchina ed estrarre il corpo di Antonio Canato. L’uomo era appena partito da un bar del luogo. E’ uscito di strada da solo. I funerali si svolgeranno sabato alle 10.30 a Calcroci di Camponogara.

OSPEDALE DELL'ANGELO: IL FUTURO E' GIA' QUI - COMPIUTO UN NUOVO RECORD CHIRURGICO

Si è svolto nei giorni scorsi all’Ospedale dell’Angelo un intervento chirurgico complesso su un paziente mestrino affetto contemporaneamente da tumore allo stomaco e da grave cardiopatia. L’intervento, ed effettuato ‘a cuore battente’, senza cioè fare ricorso alla circolazione extracorporea, è perfettamente riuscito: il paziente sta concludendo il breve periodo di riabilitazione per essere restituito al domicilio. “La duplice patologia di cui soffriva il paziente – spiega il Primario di Cardiochirurgia, Domenico Mangino – era gravissima: un tumore allo stomaco richiedeva l’asportazione urgente dell’organo; contemporaneamente però la situazione delle coronarie, molto malate, indeboliva gravemente il cuore, tanto da rendere impensabile l’operazione allo stomaco. Abbiamo percorso l’unica strada possibile, quella cioè dell’intervento successivo, nello spazio della stessa seduta operatoria, di due diverse équipe chirurgiche specialistiche; intervento congiunto che costituisce quasi un unicum, e si pone sulle frontiere più avanzate della chirurgia”. Nello spazio di cinque ore, la squadra della Cardiochirurgia ha operato sulle coronarie, con la collocazione dei necessari bypass, per poi permettere agli specialisti della Chirurgia generale di operare sullo stomaco intaccato dal tumore. “Abbiamo compiuto il duplice intervento – aggiunge il dottor Mangino – evitando di ricorrere alla circolazione extracorporea, che può favorire la diffusione della neoplasia. Entrambe le équipe hanno quindi operato ‘a cuore battente’, aggiungendo così un altro elemento di eccezionalità all’intervento”. Ricostruita la circolazione cardiaca, i cardiochirurghi hanno lasciato il campo all’équipe della Chirurgia generale, guidata dal Primario Maurizio Rizzo, che ha asportato lo stomaco attaccato dal tumore: “In cinque ore, la sala operatoria del nostro Ospedale – spiega il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – ha restituito al paziente una condizione di vita sanata rispetto alla duplice patologia, e rispetto al rischio evidentissimo di morte per il tumore o per infarto. Una sfida vinta grazie all’eccellenza dei suoi professionisti e all’ottimo livello della collaborazione tra le diverse équipe specialistiche: è così che l’Ospedale dell’Angelo dimostra ogni giorno di meritare il ruolo di Ospedale HUB per il territorio vasto”. Dopo ventiquattr’ore in rianimazione, già il giorno successivo all’intervento il paziente operato era già stato trasferito in Reparto. Alcuni giorni di riabilitazione nella struttura sanitaria basteranno infine a permettergli il ritorno alla propria abitazione.

lunedì 15 agosto 2016

ACTV CONFERMA: UNA FOCA AVVISTATA A DUE MIGLIA DA PUNTA SABBIONI


il video dell'avvistamento nei canali veneziani, tre anni fa

Inizialmente sembrava uno scherzo, poi gli avvistamenti da parte di qualche comandante Actv sono aumentati, e da qualche giorno c’è anche una segnalazione ufficiale -con comunicazione interna- alla direzione dell'azienda, la quale conferma l’avvistamento di una foca a due miglia da Punta Sabbioni. La segnalazione è stata operata anche alla Capitaneria di Porto.

Nel luglio del 2013 si era scatenata, sempre a Venezia e dintorni, una vera febbre da avvistamento con tanto di premio per chi avesse ripreso o fotografato "Pryntyl": così era stata battezzata (con tanto di pagina fb) a seguito del breve video girato da un turista, che ha ovviamente spopolato in rete.

(foto da internet)

venerdì 12 agosto 2016

SEMPRE PIU' CITTADINI SCELCONO L'ORTOPEDIA DI DOLO

ULSS 13 INFORMA Sempre più cittadini scelgono l’Ortopedia di Dolo: un segnale positivo di fiducia della popolazione a questo Reparto che si ascrive all’efficienza e alla accoglienza del Reparto
Aumenta l’attrazione dell’Ortopedia di Dolo: nel 2015 sono stati eseguiti 1803 interventi chirurgici contro i 1663 dell’anno precedente. Ovvero 140 interventi in più, pari ad un aumento dell’8% rispetto all’attività del 2014. Un dato positivo che il primario del reparto, il dottor Paolo Esopi, “ascrive in buona misura all’efficienza e alla organizzazione del reparto e dell’Ospedale, che vengono scelti per trattare le patologie ortopediche, oltre che tutta la traumatologia”. Su 1803 interventi per la patologia ortopedica, circa 1200, ovvero circa il 70%, riguarda la traumatologia. In testa ci sono senza dubbio le fratture di femore che toccano principalmente gli anziani che, nell’89% dei casi (la Regione Veneto chiede almeno un 60%), vengono trattati dal Reparto di Dolo entro le 48 ore. Nel dettaglio, la Ortopedia della Riviera del Brenta tratta all'anno più di 300 casi di anziani per frattura di femore. E proprio per questa fascia di popolazione fragile, il Reparto ha studiato un percorso di presa in carico basato su una tempistica veloce. Dopo il ricovero, l'anziano viene immediatamente valutato per l'intervento dall'ortopedico e dall'anestesista. E, una volta avuto il via libera per il trattamento chirurgico, l'anziano viene operato. Ed è sempre il Reparto che poi organizza la sua riabilitazione, indicando la struttura e, nel caso il paziente sia d’accordo nella scelta, anche prenotandola al posto del paziente stesso.
una parte della équipe del primario Esopi.
"La traumatologia - ha spiegato il primario della Ortopedia di Dolo Paolo Esopi - ha la priorità e nel suo trattamento, soprattutto se pensiamo agli anziani, non ci sono giorni festivi. Si lavora costantemente, anche perché, prima si interviene, e migliore sarà la ripresa funzionale del paziente anziano. Non solo gli aumenteremo l'aspettativa di vita, ma il nostro obiettivo è anche quello di migliorarne la sua qualità". Patologia ortopedica, traumatologia, ma anche protesica (anca e ginocchio), per cui si effettuano a Dolo circa 15 interventi alla settimana, più una trentina di operazioni di chirurgia vertebrale e più di 400 artroscopie (tra ginocchio e spalla) all’anno. “I cittadini della Ulss 13 e non solo – ha dichiarato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – dimostrano fiducia nella nostra sanità. I numeri in crescita di attività, che confermano una maggiore attrazione al reparto ortopedico, sono certamente un segnale positivo che ci dice che stiamo andando nella direzione giusta in termini di efficacia e professionalità, ma anche di accoglienza. Un tema, quest’ultimo, per me molto importante, che ribadisco sempre e di cui i nostri cittadini hanno diritto. Un grazie agli operatori sanitari che lavorano con questo obiettivo”.

giovedì 11 agosto 2016

BARCHINO SI RIBALTA A VENEZIA - ZONA MURANO

Nessuna grave conseguenza, fortunatamente, per il conducente e i passeggeri del barchino che nella tarda mattinata di oggi si è rovesciato in laguna vicino a Murano. L'idroambulanza e i vigili del fuoco hanno prestato i soccorsi in breve tempo, anche se gli occupanti del mezzo hanno deciso di non essere ricoverati. Alle ore 15 il natante si trovava ancora incagliato, dal momento che le operazioni per tirarlo fuori dalle secche erano ostacolate dal basso fondale. Si presume che le cause dell'incidente possano risiedere in un tentativo di manovra atta a "tagliare" attraverso la barena, e conseguente l'urto sul basso fondale, di qui il rovesciamento dello scafo.

martedì 9 agosto 2016

UN SUCCESSO QUATTRO ZAMPE IN PEDIATRIA

ULSS 13 INFORMA “Quattro Zampe in Pediatria”: un successo la prima esperienza di Pet Therapy nella Pediatria di Dolo. Un progetto innovativo, che ha visto insieme cani e gatti e una cinquantina di bambini ricoverati Minù (chihuahua), Rossana (gatto europeo), Kunta (piccolo levriero italiano), Mio (gatto british short hair): eccoli i quattro animali che sono stati protagonisti, insieme ad una cinquantina di bambini ricoverati, del primo progetto di Pet Therapy realizzato e conclusosi da qualche giorno nella Pediatria di Dolo. L’iniziativa, intitolata “Quattro Zampe in Pediatria”, completamente gratuita per la Ulss 13, era partita lo scorso inverno, in collaborazione con l'associazione Teama (Terapie e Attività Mediate da Animali) di Padova, con una formula sperimentale di cinque mesi. Ed ora che si è conclusa, il reparto ospedaliero con l’associazione patavina stanno già lavorando per riproporla nuovamente a partire dal prossimo autunno. Perché? Lo ha spiegato con una semplice frase lo stesso direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben: “è stato un successo”. “Recentemente – ha continuato il Dg – ho avuto modo di leggere il bilancio di questa attività da cui emerge come i bambini e i loro famigliari si erano ormai affezionati a questo momento ricreativo, che avveniva in un giorno fisso alla settimana, il lunedì, e quanto i piccoli pazienti ne hanno trovato giovamento nell’umore e quindi anche con un riflesso più che positivo nel benessere fisico e nella riduzione dello stress e ansia, tipici del ricovero”. Un progetto innovativo in quanto ha messo insieme cani e gatti: due animali che solitamente viaggiano separati, e che qui invece hanno giocato un ruolo importante insieme, nel periodo di ricovero dei piccoli pazienti. E che, a fianco al gioco con gli animali, ha proposto tutta una serie di attività di tipo creativo che abbinava come tema il mondo della natura e degli animali (pitture di statuette di das raffiguranti animali; costruzione dell’arca di Noè; gioco dell’oca; creazione di un puzzle; disegni). “A questa iniziativa – ha aggiunto il primario di Pediatria Luca Vecchiato – hanno aderito quasi una cinquantina di bambini: di un’età che andava da pochi mesi di vita fino a ragazzi di 14 anni. Questa eterogeneità è stata gestita dagli operatori della associazione differenziando le attività sia con l’animale, sia creative in modo da garantire il pieno coinvolgimento dei bambini. La presenza di diverse fasce di età (quella maggiormente coinvolta è stata quella relativa a bambini dai 6 ai 10 anni con prevalenza del genere maschile. Un 86% di maschi contro un 14% di femmine) ha, inoltre, permesso di stimolare nel gruppo un certo grado di cooperazione che vedeva i bambini più grandi aiutare quelli più piccoli”. L'associazione padovana è da tempo impegnata nella diffusione della pratica della pet therapy, che prevede l'impiego di animali, appositamente educati e guidati da operatori (psicologi e psicoterapeuti, educatore cinofilo, medico veterinario) certificati dal Centro di Referenza Nazionale per la Pet Therapy. Tra le iniziative messe in campo nel reparto di Dolo, si ricordano anche la clown terapia, svolta da un gruppo di volontari che si vestono da clown ed intrattengono due volte alla settimana i bambini ricoverati; ogni quindici giorni, inoltre, i volontari della associazione veneziana Il Castello, sono a disposizione dei piccoli della Pediatria per leggere libri e inscenare alcuni divertenti spettacoli; infine, ci sono i rugbisti di Mirano che periodicamente vengono in reparto per raccontare della loro attività, regalando la colazione ai bambini e invitandoli alle loro partite gratuitamente.

martedì 2 agosto 2016

MENINGITE A CRACOVIA: UN NUMERO DI TELEFONO DEDICATO PER INFORMAZIONI SULLE VACCINAZIONI


L'USL informa che il 1° agosto, di ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, è deceduta una ragazza romana per meningite fulminante. Al momento non è noto quale sia il batterio che ha provocato la malattia, ma l’ipotesi più probabile è che si tratti di malattia invasiva da meningococco (Neisseria Meningitidis), solitamente del sierotipo C o del sierotipo B. Le meningiti batteriche sono un gruppo di malattie gravi che oltre a comportare spesso complicanze possono portare al decesso. I batteri che provocano queste malattie (meningococco, pneumococco, emofilo), si trovano comunemente nelle alte vie respiratorie di molte persone sane e asintomatiche. Queste patologie colpiscono generalmente i bambini sotto i 5 anni, le persone con immunità compromessa (splenectomizzati, trapiantati, etc.) e altre fasce d’età che variano a seconda del germe: il meningococco colpisce anche adolescenti e giovani adulti. La trasmissione avviene per via aerea, attraverso le goccioline di saliva che si trasmettono quando le persone sono a non più di un metro di distanza, quindi solo attraverso contatti stretti. Dalle informazioni ricevute, i contatti stretti della ragazza sono già stati sottoposti ai controlli ed alla profilassi prevista (trattamento preventivo con antibiotici efficace entro le 48 ore dalla diagnosi). Chi non fosse stato contattato dai canali di sorveglianza sanitaria internazionale, anche se ha condiviso spazi e momenti comuni con la ragazza deceduta, è da considerarsi contatto occasionale per il quale non è indicata l’effettuazione della profilassi. Il periodo di incubazione della malattie è compreso tra 2-10 giorni; è utile, pertanto, per i 10 giorni dopo il rientro in Italia, verificare se compare uno dei seguenti sintomi: febbre elevata con mal di testa importante, rigidità del collo, piccole emorragie sul corpo. In tal caso è opportuno rivolgersi immediatamente al proprio medico curante o al pronto soccorso spiegando la situazione di quanto accaduto.

Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 ha messo a disposizione il seguente numero telefonico 329 1722729 dove personale medico risponderà a dubbi o quesiti fino alle 20 di oggi 2 agosto. Nei prossimi giorni, con orario 9-14, è a disposizione il numero 334 6653682 fino a sabato 6 agosto. Per informazioni specifiche e necessità di chiarimenti sulla meningite e sulla prevenzione della malattia è presente in sede a Chioggia Borgo San Giovanni 1183, un medico specialista in Igiene dalle 9 alle 13. Si ricorda, indipendentemente da questo caso, l’importanza della vaccinazione contro la meningite batterica: esistono due vaccini particolarmente efficaci contro la meningite da Neisseria Meningitidis (uno per i sierotipi ACWY e uno per il sierotipo B) che sono proposti attivamente dal Calendario Vaccinale dell’età evolutiva per la Regione Veneto. Per altre informazioni e dubbi e in generale approfondire il tema delle vaccinazioni si può telefonare da lunedì a venerdì dalle 12 alle 13 ai numeri 041 5572122 – 0415572125. Nella Ulss 14, dal 2012 ad oggi, i casi di meningite batterica sono stati 9 di cui nessuna da Neisseria meningitidis.

lunedì 1 agosto 2016

CON BANCOHEART IL PROPRIO ELETTROCARDIOGRAMMA SEMPRE A DISPOSIZIONE

Non è infrequente che un paziente durante le vacanze, lontano da casa, si rivolga al Pronto Soccorso per un dolore toracico. In quel caso è utilissimo, per l’utente e per il medico che lo visita, avere a disposizione gli esiti di un elettrocardiogramma (ECG) già eseguito in precedenza: “In Pronto Soccorso noi cardiologi – spiega il dottor Guerrino Zuin, dell’Ospedale dell’Angelo – abbiamo spessissimo la necessità di comparare l’ECG appena eseguito con quello di base del paziente. Il confronto ci permette di evidenziare od escludere una diagnosi cardiologica. Al contrario, non aver a disposizione un elettrocardiogramma di riferimento obbliga all’esecuzione di esami inutili o pericolosi, e può anche portare a ricoveri inappropriati”.
Per consentire ai cittadini di avere “in tasca” il proprio elettrocardiogramma, e non solo in vacanza, i Cardiologi ospedalieri dell’ANMCO hanno pensato e progettato la “Banca del Cuore”, cioè un enorme registro elettronico – una “cassaforte” virtuale – in grado di custodire l’elettrocardiogramma dei cittadini, ma anche i valori della pressione arteriosa e i dati clinici più significativi. Il progetto “Banca del Cuore” (www.bancadelcuore.it) è unico al mondo e rivoluzionario nel suo genere. Approvato dall’Istituto Superiore di Sanità che, insieme a ANMCO e alla Fondazione “Per il tuo cuore”, collabora per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, permetterà di creare e di utilizzare il più ampio database nazionale, una banca dati digitale sconfinata, ma anche di aiutare il singolo utente che abbia un malore. Per mettere il proprio cuore “in cassaforte” basta un quarto d’ora: eseguito l’elettrocardiogramma e registrato il tracciato su una card di accesso personale, denominata “BancomHeart”, l’utente potrà sempre accedere ai suoi dati: “Chi ottiene il proprio ‘BancomHeart’, e lo porta con sé proprio come fosse un bancomat, è sempre collegato alla ‘Banca del Cuore’ – spiega il dottor Zuin, responsabile del progetto per Mestre – e di fronte alla necessità di un confronto, potrà accedere, con le credenziali individuali stampate, ai propri elettrocardiogrammi. Tutti i dati sulla card saranno resi disponibili online in caso di bisogno, anche a distanza o all’estero, tramite qualunque dispositivo con connessione internet: computer, tablet o smartphone. Ogni cittadino quindi, non solo il paziente cardiopatico, potrà così consultare personalmente il proprio ECG, e mettere i propri dati a disposizione con facilità ai medici in caso di bisogno”. In caso di malore o di urgenza, magari in un Pronto Soccorso diverso dal proprio, il ‘BancomHeart’ potrebbe risultare un’utilissima fonte di informazioni per i medici.
Per ottenere il proprio ECG e il proprio “BancomHeart”, ci si può rivolgere alla Cardiologia dell’Ospedale dell’Angelo telefonando nei giorni feriali allo 041.9657206, dalle 10.00 alle 12.00. Anche la Cardiologia dell’Ospedale Civile di Venezia aderisce da tempo con continuità al progetto ed esegue gli esami, con la consegna del “BancomHeart”, a tutti coloro che ne fanno richiesta. Le Cardiologie dell’Ulss 12 sono impegnate inoltre in iniziative interne ed esterne, per offrire agli utenti la possibilità di avere il proprio “BancomHeart” e per far crescere il “tesoro” di elettrocardiogrammi custodito dentro la “Banca del Cuore”. Il sistema garantisce la privacy dei dati. L’utente che aderisce, acconsentendo al trattamento dei dati per fini scientifici, contribuisce alla fondamentale attività di ricerca, svolta da ANMCO sulla grande messe di dati elettrocardiografici e clinici contenuti nel database della “Banca del Cuore”, ricerca svolta comunque su dati letti nel rispetto dell’anonimato. Nelle foto, il “BancomHeart”, e il dottor Zuin con una collaboratrice e le attrezzature per l’ECG