giovedì 31 marzo 2016

MARZO NERO PER IL GAZZETTINO: PER SEI GIORNI NON E' USCITO IN EDICOLA

Marzo nero per il Gazzettino ; per sei giorni non è uscito in edicola. Poligrafici e giornalisti in sciopero Oggi sit in a Roma Da tre giorni il Gazzettino non è in edicola . Uno sciopero così lungo non si verificava da tempo nei grandi giornali: sei giorni dall'inizio del mese, considerando che anche il 2 , il 22 e il 24 marzo il quotidiano non è stato pubblicato. A proclamare lo stato di agitazione sono stati i poligrafici, assieme ai loro colleghi del Messaggero di Roma e del Mattino di Napoli, cioè le tre principali testate che formano la spina dorsale della Caltagirone editore. Oggi si uniscono alla lotta di solidarietà i giornalisti delle tre testate, insieme, anche loro in sciopero. I tre Comitati di redazione, infatti, d’intesa hanno voluto rappresentare con questo gesto una tangibile prova di vicinanza ai poligrafici condannando in un documento congiunto condannandola scelta unilaterale del Gruppo Caltagirino di trasferire a società terze pezzi della filiera produttiva editoriale procedendo quindi a cambiare il contratto di lavoro di riferimento. "I giornalisti sono convinti che lo smantellamento di regole, diritti fondamentali, tutele collettive, patrimonio sociale e civile del Paese e che garantiscono una prassi sindacale costruttiva e responsabile - si legge- , non possa né ora né mai essere contrabbandato come risposta alla criticità del settore. Il Gruppo Caltagirone ancora una volta dimostra di non affrontare con una reale strategia di rilancio e di investimento di ampio respiro la sfida futura per una informazione di qualità su carta e su web, limitandosi a manovre di piccolo cabotaggio calibrate sul taglio dei costi, in particolare del personale, invece di valorizzare al meglio le diverse professionalità coinvolte nella confezione del prodotto giornale". Le rappresentanze sindacali di giornalisti e poligrafici del Gazzettino hanno incontrato in queste settimane l'assessore regionale Donazzan, l'assessore provinciale D'Anna e l'assessore comunale di Venezia Venturini perché si facciano interpreti con le istituzioni di cui fanno parte della preoccupazione e dell'allarme che questa durissima vertenza sta creando fra i lavoratori, convinti che il Gazzettino è e rimane patrimonio della gente veneta, della sua storia e della sua identità e che va difeso dai questo ennesimo tentativo di smantellamento e depauperamento di risorme umane e professionali. Una lettera ė stata inviata anche al Governatore Luca Zaia perché intervenga a livello governativo per la convocazione di un tavolo nazionale a firma del cdr del Gazzettino e delle Associazioni stampa di Veneto e Friuli. O

mercoledì 30 marzo 2016

PRIMO DI APRILE : SCREENING GRATUITO PER I TUMORI DEL CAVO ORALE A NOALE

un intervento tenuto dal dottor Amadori L’ORL dell’Ulss 13 aderisce alla Giornata Nazionale della Prevenzione Otorinolaringoiatrica, aprendo alla cittadinanza l’ambulatorio di Noale venerdì 1 aprile, dalle 8.30 alle 13.30 (è gradita la prenotazione al numero 041.5794761). “Una mattinata di screening gratuito presso il nostro servizio di otorinolaringoiatria – ha evidenziato il primario di Orl Maurizio Amadori - per fare chiarezza sulle possibili malattie del cavo orale e valutare il proprio stato di salute. Sono molti e diffusi, infatti, i fattori che possono provocare l’insorgenza di tumori del cavo orale, (quasi il triplo nella nostra regione rispetto all’incidenza su base nazionale), ma la prevenzione può essere un’ottima alleata. Perché, come amano ricordare gli specialisti otorinolaringoiatri ospedalieri: «Prevenire è più facile che dire “otorinolaringoiatria”!» E nella prevenzione, fondamentale è il ruolo dei corretti stili di vita. Non è un caso, infatti, che nella scorsa edizione è emerso che il 33% dei pazienti rischia questo genere di tumori a causa del tabagismo, il 16,4% per microtraumi delle mucose, il 12,3% per cattiva igiene orale, il 7,9% per una dieta povera di frutta e verdura, il 7,1% per alcolismo, il 6,6% per una eccessiva esposizione al sole, il 3,9% per il virus del Papilloma e il 3,5% per l’eruzione cutanea Lichen ruber planus. “Lo screening gratuito ad accesso libero presso il nostro ambulatorio di Noale – ha aggiunto il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben - organizzato anche grazie al patrocinio del Ministero della Salute, della Società di Chirurgia Maxillo-Facciale e del Collegio dei Docenti Universitari di Odontostomatologia, con cui AOOI ha creato una alleanza per la prevenzione, è un alleato prezioso a cui il paziente potrà accedere facilmente, presentandosi il primo aprile senza prenotazione. Un’occasione per farsi visitare ma anche per chiedere e ricevere corrette informazioni”.

martedì 29 marzo 2016

ESENZIONE DAL TICKT: DAL 31 MARZO IL RINNOVO E LE NUOVE RICHIESTE

Esenzione dal ticket: dal 31 marzo il rinnovo e le nuove richieste (29.03.16) Dal 31 marzo le persone che sono esenti dal ticket sulle prestazioni sanitarie possono rinnovare la loro certificazione, estendendo così l’esenzione anche per il 2016; dalla stessa data possono chiedere l’esenzione gli utenti che ritengono di averne maturato il diritto a non pagare il ticket. Coloro che sono già stati censiti e hanno già ottenuto l’esenzione trovano nel sito internet della Regione Veneto, all’indirizzo https://salute.regione.veneto.it/ https://salute.regione.veneto.it/servizi/esenzioni/istruzioni, il loro certificato, da scaricare e stampare, oppure si possono rivolgere alle Anagrafi delle Sedi distrettuali sul territorio. Il nuovo certificato, va ricordato, è valido qualora non siano venuti meno i requisiti del diritto all'esenzione: l’interessato non deve essere uscito, quanto ai redditi, dai limiti previsti, o non devono essere venute meno, quanto al suo stato, le condizioni per cui ha ricevuto l’esenzione. Se questo è avvenuto, l'intestatario non deve utilizzare il certificato di esenzione, a cui non ha più diritto, ed è sua responsabilità comunicare la revoca dell'esenzione stessa all'Azienda Ulss di assistenza. Coloro che non avevano maturato in passato l’esenzione, e intendono chiederla perché ne hanno maturato il diritto, possono recarsi presso il proprio Distretto sociosanitario dove compileranno l’apposita dichiarazione. Grazie a questa autocertificazione, potranno poi rivolgersi al proprio medico curante, che si preoccuperà di evidenziare l’esenzione ogni qualvolta verranno prescritti visite ed esami. L’autocertificazione va fatta con grande senso di responsabilità: tutte le autodichiarazioni vengono sottoposte a controllo incrociato tra Agenzia delle Entrate e Anagrafe Sanitaria della Regione Veneto; e qualora siano accertate delle difformità, ciò potrà comportare, oltre al rimborso del ticket non versato, anche una sanzione dal doppio al triplo della somma originariamente dovuta. L’esenzione dal ticket riguarda tutta la diagnostica, gli esami strumentali e di laboratorio, ed eventuali ingressi al Pronto Soccorso. Sono circa 80 mila gli utenti esenti nella Ulss 12 Veneziana, in ragione dalla loro condizione economica e dell’appartenenza a particolari fasce d’età. L’esenzione infatti è concessa: - ai cittadini di età inferiore ai sei anni o superiore ai 65 anni, purché appartenenti ad un nucleo familiare avente un reddito complessivo lordo non superiore a euro 36.151,98. - ai cittadini disoccupati (iscritti al Centro per l’Impiego avendo perduto un precedente lavoro) ed ai loro familiari a carico, purché appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo lordo non superiore a euro 8.263,31, aumentato a euro 11.362,05 in presenza del coniuge, e ulteriormente incrementato di euro 516,46 per ogni figlio a carico; - ai cittadini di età superiore ai sessantacinque anni beneficiari di assegno (ex pensione) sociale (INPS) e ai loro familiari a carico; - ai cittadini di età superiore ai 60 anni titolari di pensione (INPS) al minimo, e ai loro familiari a carico, purché appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo lordo non superiore a euro 8.263,31, aumentato a euro 11.362,05 in presenza del coniuge, e ulteriormente incrementato di euro 516,46 per ogni figlio a carico.

ALLARME BOMBA A VENEZIA - MA E' ( PER FORTUNA ) UN FALSO ALLARME

Ancora un allarme bomba a Venezia, questa volta per un pacco sospetto in prossimità della scalinata della stazione di Santa Lucia ha suscitato l'allarme che ha fatto scattare il protocollo di sicurezza. Fortunatamente lo stato di allerta è rientrato quasi subito, purtroppo si tratta dell'ennesimo allarme alimentato dal clima di tensione che si è creato in seguito ai gravi attentati avvenuti in Belgio. Ulteriori eventuali aggiornamenti in seguito

domenica 27 marzo 2016

COMANDANTE ACTV SVIENE AL TIMONE CON 230 PASSEGGERI MA LO SALVA IL MARINAIO

battello dell'actv simile a quello dell'incidente Comandante di vaporetto sviene durante la navigazione ma il marinaio prende il comando e riesce a fermare l’unità. E’ accaduto domenica pomeriggio alle 17.20 al motobattello nr 32 della Linea 1 mentre si dirigeva verso il pontile dei giardinetti. “ Avevamo appena passato la fermata di Sant’Elena - riferisce un passeggero - quando la barca è sbandata e ha iniziato a dirigersi verso la riva, a bordo in molti si sono spaventati e hanno iniziato a gridare ma in pochi minuti il vaporetto ha ripreso la rotta ed è arrivato tranquillamente a destinazione “. Steven Benetto Fortunatamente il marinario, Steven Beneetto, 27 anni chioggiotto, ha mantenuto il sangue freddo e mentre portava in battello a velocità ridotta all’attracco al pontile dei giardini faceva allertare i soccorsi, in quel momento era a pieno carico con 230 passeggeri a bordo. Pochi minuti dopo è arrivata l’idroambulanza che ha soccorso il comandante, anche lui chioggiotto, che nel frattempo si era leggermente ripreso, si sospetta un attacco di cuore. Cinque minuti dopo è arrivato il rimpiazzo e l’unità riprendeva regolarmente servizio.

venerdì 25 marzo 2016

CENTO NUOVE CARROZZINE TRA DOLO, MIRANO E NOALE

L’Ulss 13 punta sul miglioramento dell’accoglienza: un centinaio di nuove carrozzine nelle tre strutture sanitarie di Dolo, Mirano e Noale Carrozzine nuove di zecca nelle tre strutture sanitarie di Dolo, Mirano e Noale. Si rafforza così il servizio di accoglienza a favore di persone che hanno difficoltà nella deambulazione per facilitarle nell’accesso in Ospedale. Un servizio operativo 24 ore su 24, per tutti i sette giorni della settimana. Per poterne usufruire è sufficiente che le persone interessate si rivolgano al personale delle portinerie consegnando un documento di identificazione, che verrà trattenuto, ricevendo in cambio una tessera metallica. La tessera metallica dovrà essere inserita sull’apposito sistema di ancoraggio della carrozzina per sbloccarla e, dopo l’uso, la carrozzina dovrà essere nuovamente bloccata per ottenere il rilascio della tessera metallica che verrà poi consegnata al personale di portineria per la restituzione del documento di identità. Le carrozzine saranno presenti in numero di quattro presso la portineria al piano terra dell’Ospedale di Dolo e cinque presso l’ingresso al piano rialzato; all’Ospedale di Mirano saranno dislocate in prossimità dell’atrio Ufficio Cassa e CUP quattro carrozzine e presso l’atrio della struttura sanitaria di Noale troveranno posto altre quattro carrozzine. Inoltre da pochi giorni sono state consegnate circa ottanta carrozzine in vari reparti ospedalieri per integrare il numero di quelle già in dotazione, così da migliorare le necessità ed i bisogni del paziente particolarmente fragili. Queste carrozzine andranno ad aggiungersi a quelle generosamente donate, sia recentemente che negli anni scorsi, dai volontari delle Associazioni Volontari Ospedalieri di Dolo e Mirano, “ai quali va tutta la nostra gratitudine per avere in questi anni gestito al meglio un servizio di grande importanza per i pazienti e per la dedizione costante che garantiscono al servizio del malato”, ha sottolineato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben. La Direzione dell’Ulss invita l’utenza ad usufruire delle carrozzine adottando un comportamento che le regole del buon senso ci suggeriscono, sia per non mettere in pericolo la persona trasportata e sia per rispettare l’attrezzatura sanitaria come bene comune, così da non pregiudicare il suo utilizzo da parte di altre persone che ne dovessero avere bisogno. Il personale di portineria ed i volontari ospedalieri presenti saranno a disposizione per raccogliere eventuali suggerimenti e proposte per migliorare il servizio.

mercoledì 23 marzo 2016

DIECI ANNI A SCUOLA...IN OSPEDALE : L'ANGELO DIVENTA ANCHE UN LIBRO DI FIABE

Dieci anni a scuola… in Ospedale: l'Angelo diventa anche un libro di fiabe (23.03.16) Nel giorno del suo decimo compleanno, la “Scuola in Pediatria” dell’Ospedale di Mestre riceve la visita delle tante “Scuole in Ospedale” del Veneto. All’Angelo, così, la giornata di oggi è stata dedicata alle storie dei tanti bambini e ragazzi che, malati e ricoverati nella Pediatria dell’Ospedale, hanno continuato a studiare addirittura proprio grazie alla “Scuola”. “Ogni anno sul mio registro scolastico – racconta l’insegnante Maria Pia Vivolo – scrivo tra i 400 e i 500 nomi: tanti sono i bambini e i ragazzi, tra i 6 e i 17 anni, che frequentano la ‘Scuola in Pediatria’ dell’Angelo. C’è chi resta ricoverato in Pediatria alcuni giorni, ma c’è anche chi resta in Reparto per settimane o mesi. Con la ‘Scuola in Pediatria’ li aiutiamo a non perdere il ritmo, a fare i compiti, a studiare, a tenersi in pari con le lezioni e gli argomenti che i compagni di classe affrontano a scuola, durante il periodo della degenza. Il contatto con le scuole dei ragazzi è continuo, così che nella ‘Scuola in Pediatria’ diventa possibile… tenere il passo con gli altri”. Oltre ai ragazzi ricoverati, la “Scuola” di Maria Pia Vivolo segue quei bambini che si rivolgono periodicamente alla Pediatria: “Alcuni tornano un giorno alla settimana – spiega la docente – per medicazioni che vanno fatte magari per mesi; altri per terapie particolari, che li costringono a perdere giorni di scuola: anche questi bambini e ragazzi sono seguiti dalla ‘Scuola in Pediatria’, d’intesa con le scuole in cui sono iscritti, cosicché il giorno passato in Ospedale sia comunque un giorno in cui si lavora sui programmi, e non un giorno in cui si resta “indietro”. “La ‘Scuola in Pediatria’ dell’Ospedale dell’Angelo – spiega il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – è una importante risposta al problema dei degenti più giovani. E’ un vero e proprio plesso a se stante, che afferisce all’Istituto Comprensivo di Viale San Marco a Mestre. Maria Pia Vivolo è l’unica insegnante della ‘Scuola’, dedicata tutta a questo servizio in Ospedale; ma altre insegnanti grazie alla formazione di una rete con i Licei e gli Istituti Superiori della zona, quando serve, vengono chiamati in Pediatria a fare lezione: anche in questo modo la ‘Scuola in Pediatria’ può offrire davvero ai bambini e ai ragazzi una ‘stampella’ che li aiuta a non interrompere il loro cammino scolastico, perché al disagio della malattia non si sommi il disagio di restare indietro rispetto ai compagni di classe, o addirittura di perdere l’intero anno scolastico. Siamo nel segno dell’accoglienza più piena, che l’Ulss 12 cerca di realizzare ad ogni livello, nelle sue strutture, per gli utenti di ogni età”. Il lavoro della “Scuola in Ospedale” mestrina, così strutturato, fa riferimento all’Istituto Ardigò di Padova, polo per tutte le “Scuole in Ospedale” del Veneto, che sono una trentina. E la festa di oggi all’Ospedale dell’Angelo è stato un importante momento formativo proprio per gli insegnanti di tutte queste “Scuole” degli Ospedali Veneti, che hanno ascoltato la lezione della professoressa Daniela Lucangeli, autorevole esperta dei disturbi del comportamento. Insieme agli insegnanti del Veneto, erano raccolti all’Angelo tanti dei ragazzi passati per la “Scuola in Pediatria”, i loro genitori, i volontari che la animano, gli studenti delle Facoltà di Psicologia interessati a questo esempio di fusione tra assistenza ed istruzione. A tutti la “Scuola in Pediatria” dell’Angelo ha proposto, nella grande hall verde dell’Ospedale, una mostra di tele dipinte dai ragazzi proprio nei giorni di frequenza alla “Scuola”, durante il ricovero. Sono state esposte anche le foto realizzate dai ragazzi durante la degenza, in uno dei tanti laboratori proposti loro: utilizzando le attrezzature della “Scuola” e seguendo il tema proposto dall’insegnante, hanno cercato, fotografato e documentato con arguzia quegli elementi che, all’interno dell’Angelo, si trasformano fino a rappresentare altro. Il regalo più bello che la “Scuola” dell’Angelo si è fatta è, infine, un piccolo delizioso libricino, intitolato “Le 10 fiabe dell’Angelo” che contiene dieci fiabe scritte da ragazze che si sono fermate per lungo tempo nel Reparto di pediatria dell’Angelo, seguite dalla “Scuola”. La pubblicazione del libro è stata interamente sostenuta da Generali Italia ed il volume sarà distribuito nelle scuole della provincia, come modo per sensibilizzare gli adolescenti sui temi della corretta alimentazione, e verrà venduto presso il Temporary Shop della sede di Generali Italia a Mogliano Veneto, per raccogliere fondi a favore della Onlus ‘Una carezza per crescere’, impegnata nelle attività di recupero di ragazze con problemi alimentari, ricoverate nel Reparto di Pediatria dell’Angelo. Il progetto “Le 10 fiabe dell’Angelo” di Generali Italia è nato dalla volontà di alcuni dipendenti della Compagnia di ricordare, in modo concreto e tangibile, la collega Anita Nervo recentemente venuta a mancare. Grazie alla generosità dei colleghi di Anita e della sua famiglia è stato possibile inoltre mettere a disposizione di una ragazza ricoverata nel reparto di Pediatria dell’ Ospedale di Mestre una borsa di studio per l’acquisto di libri, per il pagamento delle tasse scolastiche e poi per l'iscrizione alla Università. Questa iniziativa della Compagnia si inserisce nel più ampio progetto “Piccoli gesti, grandi azioni” che ricomprende tutte le iniziative dei dipendenti di Generali Country Italia che, con il sostegno dell’azienda, mettono volontariamente a disposizione le proprie risorse, conoscenze, valori ed esperienze personali. Generali attraverso il progetto “Piccoli gesti, grandi azioni”, sottolinea come vi sia una relazione di reciproco scambio tra Azienda, Dipendenti e Comunità, una relazione capace di creare valore per tutti nel lungo periodo.

lunedì 21 marzo 2016

SPACCIATORE PICCHIA LA EX DI FRONTE AI CARABINIERI E FINISCE IN GALERA

I CARABINIERI DELLA TENENZA DI DOLO (VE), HANNO PROCEDUTO NUOVAMENTE ALL’ARRESTO DI PAGANO LUCA, VENTICINQUENNE, RESIDENTE A MIRA, PREGIUDICATO PER REATI CONNESSI AGLI STUPEFACENTI. IL RAGAZZO, INFATTI, HA COLPITO ANCORA…QUESTA VOLTA PERO’ AL VOLTO DELLA GIOVANE DONNA PROCURANDOLE LESIONI GIUDICATE GUARIBILI IN CIRCA UNA SETTIMANA. LE INDAGINI DEI CARABINIERI HANNO AVUTO INIZIO DALLE DENUNCE DELLA EX CONVIVENTE LA QUALE, IN PREDA AL PANICO SI ERA AFFIDATA AI MILITARI DOPO L’ENNESIMA LITE CAUSATA DALLA GELOSIA DEL PAGANO. DIVERSE VOLTE AVEVA PROVATO ANCHE AD INSEGUIRLA PER STRADA PER CERCARE DI SFOGARE LA SUA RABBIA MA LA RAGAZZA ERA SEMPRE RIUSCITA A SCAPPARE. L’ALTRO GIORNO PERO’, NON CURANTE DELL’OBBLIGO DI DIMORA NEL COMUNE DI MIRA E DI UN AVVISO ORALE DEL QUESTORE, MISURE ACCESSORIE SCATURITE DAL PRECEDENTE ARRESTO PER IL QUALE RECENTEMENTE GLI ARRESTI DOMICILIARI ERANO STATI TRAMUTATI NELL’OBBLIGO DI FIRMA IN CASERMA A MIRA, INSEGUIVA LA CONVIVENTE FINO IN PIENO CENTRO A DOLO. LEI, DOPO ESSERE RIUSCITA A TELEFONARE AI CARABINIERI DI DOLO, NON POTEVA FAR ALTRO CHE ARRENDERSI ALLE VIOLENZE. IL PAGANO PERO’ NON AVEVA CONSIDERATO I MILITARI CHE IN UN ATTIMO SI SONO PRECIPITATI SUL POSTO. PRIMA DI ESSERE IMMOBILIZZATO RIUSCIVA PURTROPPO A FAR PARTIRE L’ENNESIMO SCHIAFFO, QUESTA VOLTA L’ULTIMO. COLTO IN FLAGRANZA E’ STATO IMMEDIATAMENTE PORTATO PRESSO LA TENENZA E TRATTO IN ARRESTO PER I CONTINUI MALTRATTAMENTI, A CAUSA DEI SUOI PREGRESSI GIUDIZIARI E DELLA SUA INCURANZA NEL DISATTENDERE OGNI TIPO DI PRESCRIZIONE, NONCHE’ GRAZIE ALLA SUA ATTITUDINE A DELINQUERE, SI SONO APERTE DEFINITIVAMENTE PER PAGANO LUCA LE PORTE DEL CARCERE DI SANTA MARIA MAGGIORE PRESSO CUI TUTT’ORA RISULTA RISTRETTO IN ATTESA DI GIUDIZIO. DOLO (VE), 21.03.2016.

venerdì 18 marzo 2016

MIRANO: OSPEDALE SENZA DOLORE FIN DAL PRIMO VAGITO

ULSS 13 INFORMA Mirano: Ospedale senza dolore..fin dal primo vagito! L'anestesia peridurale è garantita 24 ore su 24, 365 giorni l'anno con ottima soddisfazione delle future mamme Anestesia peridurale per il parto, triplicati i casi in meno di dieci anni. Questo grazie alla stretta collaborazione tra il reparto di Ostetricia guidato dal dottor Franco Garbin e da quello di Anestesia e Rianimazione diretto dal dottor Paolo Michielon, che permette di garantire il servizio 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. La crescita è eloquente: si è passati dal 6,12% di parti con analgesia peridurale del 2008 al 21,50% del 2015 (uno su 5 nati). «Effettuiamo - conferma il dottor Michielon - una media di 16.8 peridurali al mese (più di una ogni 40 ore), ogni giorno, ogni mese dell'anno con un massimo inaspettato durante il mese di agosto (22 peridurali). Le richieste di analgesia in travaglio di parto sono in costante aumento, per progresso culturale (la donna non deve più necessariamente "partorire con dolore") e per maggior informazione pubblica sulla procedura. Dal settimo mese di gestazione infatti le future mamme vengono invitate ad un incontro collettivo durante il quale viene spiegata la metodica in modo completo, competente ma comprensibile. Ne vengono indicati i numerosi vantaggi per madre e figlio, ma anche le controindicazioni e i possibili effetti collaterali». Presso l’ospedale di Mirano vengono esaudite praticamente tutte le richieste di peridurale in travaglio di parto, accontentando il desiderio materno o la richiesta del ginecologo, sia in orario diurno, sia in orario notturno, garantendo sempre un anestesista di guardia dedicato. Il servizio è garantito 24 ore su 24 (d'altra parte il bebè non aspetta!), tanto che nel 2015 il 41,8% delle peridurali in travaglio di parto sono state posizionate in orario notturno. «Il 29% dei travagli con peridurale – aggiunge il dottor Garbin - si sono poi conclusi con taglio cesareo, percentuale rimasta pressoché invariata dal 2008 ad oggi. Il catetere peridurale è sempre stato utilizzato in questi casi per somministrare l'anestesia senza necessità di ulteriori punture, anche in condizioni di emergenza. L'analgesia in travaglio di parto permette alla madre di gestire molto meglio il dolore diminuendolo in modo significativo: il VAS (scala del dolore visiva) mediamente scende da 10 (valore di dolore massimo) a 2». L’apprezzamento del servizio è misurabile nella rilassatezza con cui la mamma va incontro al parto, vivendo con ancora più felicità il momento della nascita. «Il parto è uno dei momenti più importanti e significativi della vita di una donna – commenta il DG dell’Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – ed è quindi benvenuta qualsiasi innovazione che permetta di viverlo senza dolore, con serenità. Poter garantire questa possibilità a tutte le mamme in qualsiasi giorno dell’anno e a qualsiasi ora fa parte della nostra attenzione per i nostri pazienti. E in questo i due reparti coinvolti si distinguono per professionalità e umanità».

martedì 15 marzo 2016

OSPEDALE ALL'ANGELO: INTERVENTO CHIRURGICO QUASI ECCEZIONALE




Quattro équipe al lavoro sullo stesso tumore, e alla fine la sfida è vinta. E’ stata la particolare localizzazione della neoplasia a rendere complicato l’intervento compiuto alla fine di febbraio all’Ospedale dell’Angelo: il tumore infatti si era sviluppato nella schiena del paziente, interessando i tessuti ma anche le delicate ossa della colonna vertebrale. Sono scesi quindi in campo assieme gli oncologi, i radiologi interventisti, i chirurghi toracici e i neurochirurghi. «Abbiamo operato su un paziente di poco meno di sessant’anni –spiega il primario di Chirurgia Toracica, dottor Cristiano Breda– dopo il riscontro, qualche mese fa, di un tumore di 6 centimetri nella parete toracica, in sede paravertebrale sinistra, con sintomi caratterizzati da dolori localizzati. Il lavoro preparatorio è stato complesso, così com’è stato l’intervento in sé: lo si è potuto svolgere all’Angelo solo grazie alla presenza contemporanea di alcune alte specialità, disponibili ed addestrate a lavorare in sinergia”.



E’ stata necessaria innanzitutto, spiega il dottor Breda, una valutazione multidisciplinare con l’équipe di Oncologia; a questa valutazione hanno fatto seguito una serie di esami radiologici di approfondimento (tra cui una tomografia computerizzata toracica, e una tomografia ad emissione di positroni), che hanno confermato l’unicità della lesione. «Ma poi –continua il dottor Breda– a causa della posizione della lesione neoplastica è stato necessario adottare una strategia di carattere multidisciplinare specialistico per asportarla radicalmente. E hanno quindi lavorato insieme il radiologo interventista, il chirurgo toracico e il neurochirurgo. Il radiologo interventista ha eseguito, prima dell'intervento chirurgico, un'angiografia selettiva della zona da approcciare chirurgicamente, in primo luogo per verificare la precisa vascolarizzazione del midollo spinale, così da non lederla durante l'intervento chirurgico successivo; e in secondo luogo per cercare di embolizzare invece le arterie intercostali che portavano sangue al tumore». Infine, l'intervento chirurgico vero e proprio ha coinvolto le due équipe specialistiche di Chirurgia Toracica, guidata dal dottor Breda Cristiano, e di Neurochirurgia, coordinata dal dottor Franco Guida: «Il ruolo del chirurgo toracico –spiega ancora il dottor Breda– è stato asportare la parte di parete toracica interessata dalla neoplasia, e in particolare il tratto posteriore della V costa e muscoli intercostali IV e V; il neurochirurgo è invece intervenuto per asportare parte della V vertebra, nel dettaglio il processo trasverso e parte del corpo vertebrale, così da rimuovere radicalmente il tumore». Il decorso intra e postoperatorio si è svolto senza complicazioni, e il paziente è stato dimesso dopo pochi giorni. «L’intervento compiuto –conclude il dottor Breda– non ha il carattere dell’eccezionalità in campo scientifico. Ma non sarebbe stato possibile in un Ospedale che non sia di assoluto livello e non abbia certe specificità. Testimonia quindi la continua crescita dell’Ospedale di Mestre, che si è dotato di alte specializzazioni, e che le sa mettere a sistema, assolvendo così il proprio ruolo di ospedale HUB e di punto di riferimento completo per tutto il territorio veneziano e non solo».

lunedì 14 marzo 2016

ESAMI DI LABORATORIO: I CITTADINI PREFERISCONO IL SABATO

Rispetto al 2015, anche un aumento del 70% nei centri prelievi di Dolo e Mirano il sabato Più che raddoppiati al sabato i cittadini che si rivolgono al Centro Prelievi degli Ospedali di Dolo e Mirano. Rispetto al 2015, si va da un aumento del 30%, fino a toccare un 50 e addirittura un 70% per alcuni sabati. La domenica, invece, rimane ancora un giorno sottotono per quanto riguarda gli esami di laboratorio. “Quest’anno, contando la maggior richiesta da parte degli utenti durante i sabati, superiamo i mille utenti al giorno che si rivolgono al punto prelievi degli Ospedali dell’Ulss 13”, ha evidenziato Flora Alborino, responsabile del Laboratorio Analisi della Azienda. “E – ha continuato la dottoressa - se si contano anche i distretti socio sanitari dislocati sul territorio, il numero cresce a poco più di duemila. Per un totale di esami che sfiora quasi i quattro milioni in un anno (tre quarti per utenti esterni e il rimanente per pazienti ricoverati). A questi utenti si aggiungono anche coloro che necessitano di esami notturni: ogni notte – tra l’Ospedale di Dolo e quello di Mirano – poco più di un centinaio di pazienti ricevono una diagnosi dal Laboratorio Analisi dell’Azienda sanitaria”. Un servizio efficace ed efficiente, quello del Laboratorio che garantisce oltre alle specialistiche di base come quella di chimica e sierologia, anche la citofluorimetria (nella diagnostica delle malattie ematologiche), la microbiologia e la biologia molecolare (indispensabile, ad esempio, nella ricerca di uno specifico virus o di microrganismi potenzialmente responsabili di patologie cardiovascolari), dando così risposte anche per quesiti di “secondo livello”, con i relativi approfondimenti. “L’obiettivo – ha spiegato il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben - è quello di fornire ai cittadini una fascia oraria più ampia possibile del servizio prelievi, pensando a chi lavora e che non sempre può prendersi un permesso per sé o per accompagnare un proprio caro. Un modo, anche questo, per far sentire davvero al centro dei servizi la persona”. l'équipe del Laboratorio analisi guidato dalla dottoressa Flora Alborino Il punto prelievi, da lunedì al venerdì, è ad accesso libero dalle 7.30 alle 10.00 (dalle 7.00 alle 7.30 si occupa delle terapie anticoagulanti orali, rispondendo tra Dolo e Mirano a circa un centinaio di utenti al giorno) con cinque sportelli a Dolo, quattro a Mirano, due a Noale, uno a Spinea. Il pagamento della prestazione e il ritiro dei referti (tranne quelli di microbiologia) avviene anche online, permettendo all’utente che usufruisce di questo servizio informatico, di scaricare i suoi esami il pomeriggio dello stesso giorno in cui li ha eseguiti. Il sabato è aperto a Dolo dalle 8.00 alle 10.00 e a Mirano dalle 8.00 alle 9.30. Mentre la domenica il servizio è operativo solo nell’Ospedale di Dolo dalle 8.00 alle 9.30. Il servizio sarà aperto ai cittadini per quasi tutte le festività, tranne il 27 e il 28 marzo, il 25 aprile, il 1 maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 1 novembre, l’8 dicembre, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio. Nei giorni festivi è possibile effettuare tutti gli esami che si eseguono generalmente in questa Ulss tranne: curve da carico; tamponi vaginali, tamponi uretrali, tamponi rettali; ricerca squame dermatofiti; emogas analisi arterioso e venoso; cortisolo; renina; aldosterone; mutazione Fattore V leiden; mutazione MTHFR; mutazione Protrombina II; emocromatosi.

giovedì 10 marzo 2016

DUECENTO VENETI AL TRIBUNALE DI PADOVA IN SOLIDARIETA' AL MACELLAIO DI LEGNARO

Circa duecento manifestanti veneti hanno atteso, stamattina al tribunale di Padova, l'uscita di Walter Onichini dalla deposizione davanti al giudice per le udienze preliminari, che doveva decidere se rinviarlo a giudizio per il tentato omicidio di Elson Ndreca, malvivente albanese che assieme a tre compari stava rubando l'automobile di Onichini, davanti alla sua abitazione a Legnaro nel luglio 2013. Il macellaio aveva sparato con un fucile a pompa, ferendo il giovane e caricandolo nell'auto, prima di abbandonarlo sulla strada pare a seguito di ulteriore aggressione. Il processo è stato poi rinviato al prossimo 26 maggio. «Massima solidarietà a Walter, ennesima vittima veneta contro cui la giustizia italiana si accanisce», dice Michele Favero, primo consigliere e portavoce di Indipendenza Veneta «dopo Ermes Mattielli e Franco Birolo che hanno difeso la propria famiglia, mentre ladri e criminali vengono lasciati impuniti. Questa giustizia fa schifo, le leggi sono fatiscenti, funzionano solo le forze dell'ordine». Favero rincara la dose analizzando la situazione: «Stanno portando via le banche, distruggendo 29mila aziende dal 2008 al 2013, incarcerano chi si difende: quale futuro abbiamo con l'Italia? L'indipendenza del Veneto è l'unica cosa possibile per riscattare il popolo dalla convivenza di 150 anni con uno Stato baro e fallito». L'esponente indipendentista ne ha anche per l'ente Regione, guidata dal leghista Luca Zaia: «Non è mai vicina ai propri cittadini, dal territorio. Cosa manca ancora ai veneti indolenti per ribellarsi?». Il sentimento di solidarietà alle vittime di furti o rapine che decidono di farsi giustizia da sé -anche per la paura istantanea di venire colpiti per primi- è sicuramente in crescita fra i veneti, cui di recente ha prestato attenzione e comprensione il vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo, con un intervento molto dibattuto nel settimanale diocesano. Ma la presa di posizione dei venetisti è anche un segnale che la battaglia per l'autonomia non è sopita, anche ora che la Lega di Salvini pare aver scelto altri lidi (nazionali e globali) per la propria iniziativa politica, rispetto a quando propugnava il federalismo.

lunedì 7 marzo 2016

SMASCHERIAMO IL GLAUCOMA

Unione Ciechi di Venezia e Ulss 13: “Smascheriamo il glaucoma, ladro silenzioso della vista” Nella settimana mondiale di prevenzione del glaucoma, l’esperto di questa patologia, il primario Altafini tiene una conferenza per i cittadini ed esegue a Dolo test gratuiti Ventisettemila abitanti della Ulss 13 sono a rischio glaucoma. Lo rivela la letteratura per cui il 10% della popolazione presenta un ipertono oculare (pressione intraoculare elevata) senza saperlo e conoscere che questa condizione è l’anticamera del glaucoma, cioè la terza causa di cecità nel mondo (e la seconda nei Paesi più sviluppati). A parlare di glaucoma ed eseguire dei test di screening gratuito, durante la settimana mondiale di prevenzione di questa patologia prevista dal 6 al 13 marzo, sarà un esperto di questa patologia, cioè il primario di Oculistica della Ulss 13 Romeo Altafini. Il dottor Altafini sarà presente nella Sala del Consiglio del Municipio di Mestre, mercoledì 9 marzo alle 18.00 per parlare alla cittadinanza del glaucoma e poi, successivamente, venerdì 11 marzo dalle 8.00 alle 13.00, nella piazzetta antistante il Municipio di Dolo, per eseguire degli screening gratuiti di prevenzione (tonometria, pachimetria, osservazione della papilla). L’iniziativa è organizzata dalla Unione Ciechi di Venezia che metterà a disposizione del primario e della sua équipe un gazebo attrezzato. Altafini, entrato in servizio alla Ulss 13 verso la fine del 2015, aveva creato a Vicenza un centro del glaucoma, il “Glaucoma Unit”, con lo sviluppo di nuovi percorsi di accesso del paziente e l’implementazione del trattamento chirurgico con tecniche innovative e mininvasive. Un progetto che sta prendendo forma anche nella Ulss 13 e, precisamente, nell’Ospedale di Dolo dove, da quest’anno, è attivo un ambulatorio per diagnosticare questa patologia. “E’ una malattia silente – ha spiegato il primario di Oculistica della Ulss 13 – che non presenta sintomi particolari tali da spingere una persona a richiedere una visita accurata per diagnosticare il glaucoma. Il più delle volte lo si scopre per caso, durante una semplice visita di controllo”. Se prima la cosiddetta visita di base (di primo livello) veniva fatta in questa Ulss e si rimandava il paziente a quella “specialistica” di secondo livello in un’altra sede, ora, tutto avviene a Dolo. Con l’obiettivo – ha continuato il primario di Oculistica – di prendere davvero in carico il paziente, accompagnandolo lungo tutto il suo percorso di cura, dalla diagnosi fino al suo trattamento”. Una volta fatta la diagnosi, si lavora per controllare l’unico fattore di rischio della malattia su cui è possibile agire e cioè la pressione oculare cercando di riportarla al valore target. Un’operazione che viene fatta scegliendo di volta in volta la terapia medica migliore per quel determinato caso, che può essere la somministrazione di gocce oppure un trattamento laser o, ancora, un intervento di tipo chirurgico. Gli interventi sono diversi e da pochi messi possono essere eseguiti qui a Dolo anche con le tecniche più recenti e raffinate. “Prima si scopre la malattia – ha detto il direttore generale della Ulss 13 Giuseppe Dal Ben – anche grazie agli screening, e meglio possiamo intervenire con risultati sicuramente più efficaci. Lavoriamo quindi sulla prevenzione per puntare sempre di più a cure “su misura””.

sabato 5 marzo 2016

MAROCCHINO ACCOLTELLA ALLA GOLA NIGERIANO DOPO LITE IN AUTOBUS

NELLA NOTTATA DI OGGI, VERSO LE ORE 02.00 CIRCA, I CARABINIERI DELLA TENENZA DI DOLO (VE) TRAEVANO IN ARRESTO IL 37ENNE MAROCCHINO GHALEB IMAD, CELIBE, CUOCO ED IN ITALIA SENZA FISSA DIMORA. I MILITARI INTERVENIVANO A SEGUITO DI UNA SEGNALAZIONE DI UNA LITE TRA EXTRACOMUNITARI ALLA FERMATA DELL’ACTV IN PIENO CENTRO A DOLO VERSO LE ORE 01.00. IN REALTA’ LA DISCUSSIONE, NATA PER FUTILI MOTIVI, INIZIAVA GIA’ DAL CAPOLINEA VENEZIANO DI PIAZZALE ROMA A BORDO DI UN AUTOBUS DIRETTO VERSO IL COMUNE RIVIERASCO. PER TUTTO IL VIAGGIO, DUE MAROCCHINI INCESSANTEMENTE PROVOCAVANO UN RAGAZZO DI ORIGINE NIGERIANA SBEFFEGGIANDOLO E OFFENDENDOLO. LA SUA UNICA COLPA? QUELLA DI AVER RIPRESO I DUE PER ESSERSI ACCESI UNA SIGARETTA A BORDO DEL MEZZO. GIUNTI ALLA FERMATA DI DOLO CENTRO IL GIOVANE AFRICANO, TEMENDO UN AGGUATO, SCENDEVA VELOCEMENTE DAL BUS CERCANDO DI SCAPPARE MA, NEL MOMENTO IN CUI SI VOLTAVA PER ESSERE SICURO DI NON ESSERE SEGUITO, UNO DEI DUE MAROCCHINI GLI SFERRAVA AL COLLO UN FENDENTE CON UNA FORBICE APPUNTITA E SI DILEGUAVA. IL RAGAZZO, IN PREDA AL PANICO E SANGUINANTE, TENTAVA DI RAGGIUNGERE UN RIPARO MA CADEVA SVENUTO PROPRIO IN MEZZO ALL’INCROCIO STRADALE DI VIA MAZZINI CON VIA CAIROLI. NEL FRATTEMPO PERO’ ALCUNI PASSANTI VEDEVANO LA SCENA ED ALLERTAVANO IMMEDIATAMENTE I CARABINIERI CHE IN POCHISSIMI ISTANTI RAGGIUNGEVANO IL POSTO. I DUE MILITARI DELLA TENENZA IMPIEGATI DI PATTUGLIA, SENZA ESITARE, SOCCORREVANO IL RAGAZZO ORMAI ESAMINE TAMPONANDO LA PROFONDA FERITA (CIRCA 8CM DI PROFONDITA’ ED A POCHI MILLIMETRI DALLA CAROTIDE) CHE SANGUINAVA COPIOSAMENTE. SUBITO DOPO L’ARRIVO DELLA AUTOAMBULANZA L’UOMO VENIVA TRASPORTATO D’URGENZA PRESSO IL LOCALE P.S. PER ESSERE SOTTOPOSTO AD INTERVENTO CHIRURGICO. ASSICURATO L’UOMO DI COLORE ALLE CURE DEI SANITARI, I CARABINIERI A QUEL PUNTO SI PONEVANO SULLE TRACCE DEI DUE MAROCCHINI. DOPO CIRCA UN’ORA DALL’EPISODIO, LE INCESSANTI RICERCHE DEI MILITARI PERMETTEVANO DI INDIVIDUARE I DUE EXTRACOMUNITARI POCO DISTANTE DAL LUOGO DEL FATTO. IL PROSPETTABILE TENTATIVO DI FUGA RISULTAVA VANO, INFATTI I DUE MALVIVENTI VENIVANO IMMEDIATAMENTE BLOCCATI E PORTATI PRESSO LA TENENZA. DOPO AVER VERIFICATO CHE SI TRATTAVA PROPRIO DEI DUE AGGRESSORI, SOTTOPOSTI A PERQUISIZIONE, ALL’INTERNO DELLA TASCA DELLA GIACCA DI UNO DEI DUE, VENIVA RINVENUTA L’ARMA DEL DELITTO ANCORA SPORCA DI SANGUE. I SUCCESSIVI ACCERTAMENTI, LE TESTIMONIANZE E LE DICHIARAZIONI RESE CON ESTREMA DIFFICOLTA’ DALL’AGGREDITO ALLE PRIME ORE DELL’ALBA, PERMETTEVANO DI INDIVIDUARE SENZA DUBBIO ALCUNO CHI DEI DUE FOSSE L’AGGRESSORE. RIGUARDO ALL’ALTRO CONNAZIONALE, NON EMERGENDO ELEMENTI DI REITA’ A SUO CARICO, DOPO ESSERE STATO COMUNQUE FOTOSEGNALATO, VENIVA RILASCIATO IN LIBERTA’ NELLA MATTINATA ODIERNA. PER GHALEB IMAD, INVECE, SI APRIVANO LE PORTE DEL CARCERE DI SANTA MARIA MAGGIORE IN ATTESA DI ESSERE PROCESSATO PER TENTATO OMICIDIO. IL GIOVANE NIGERIANO, NON PIU’ IN PERICOLO DI VITA, ATTUALMENTE SI TROVA RICOVERATO PRESSO IL REPARTO DI CHIRURGIA DELL’OSPEDALE DI DOLO CON UNA PROGNOSI, PER ORA, DI 30GG.

venerdì 4 marzo 2016

TANTI TORNANO A VEDERE GRAZIE ALLE DONAZIONI ORGANI

04.03.16) I complimenti arrivano dalla Banca degli Occhi: “Grazie al vostro lavoro sensibile e attento, molte persone hanno riconquistato la vista con un trapianto di cornea”. Sono indirizzati al Coordinamento Trapianti dell’Ospedale dell’Angelo, che ha saputo far giungere alla Banca degli Occhi, nel corso dell’anno 2015, ben 311 donazioni di tessuti oculari: “un numero significativo – scrive la Banca degli Occhi –, migliore di quello del precedente anno, che pone il Vostro coordinamento al secondo posto nel Veneto come efficienza di attività”. E’ un’attività, quella del Coordinamento Trapianti dell’Angelo, che non si limita all’Ospedale: “Siamo informati – spiega la coordinatrice, Maura Veronesi – di tutti i decessi che avvengono nei Reparti, ma anche nelle altre strutture sanitarie collegate e anche sul territorio. Per ogni persona deceduta, siamo in grado di fare una prima valutazione, e di individuare i casi in cui dalla salma del defunto sia possibile ottenere cornee adatte al trapianto. In tutti questi casi ci facciamo presenti con i familiari, per una verifica della disponibilità al prelievo. Lo facciamo intervenendo con delicatezza ma con tempestività, perché tra la morte e il prelievo non possono passare più di 12-24 ore”.

I dati di un anno di lavoro del Coordinamento Trapianti sono così sintetizzabili: “Nel 2015 – spiega Barbara Franzoi, infermiera del Coordinamento – abbiamo valutato complessivamente 2676 persone decedute, le cui salme si trovavano negli Ospedali di Mestre o di Venezia, nelle altre strutture sanitarie o di assistenza, nell’obitorio del Cimitero di Mestre. Di queste salme, 1782 sono state subito escluse per l’età troppo avanzata del defunto, altre 466 per patologie pregresse che rendevano inutile l’espianto delle cornee, altre ancora per altre cause ostative. In 301 casi, finalmente, si è arrivati al contatto telefonico o personale con i familiari del defunto, a cui è stata proposta, o richiamata, la possibilità di donare le cornee dal caro deceduto. Le famiglie hanno qualche ora per valutare la proposta, poi danno il loro eventuale assenso o lo fanno giungere via fax o via email. Su 301 contatti, nel 2015, consensi ottenuti sono stati 194, i rifiuti 107”. A seguito del sì espresso dai familiari, è la Banca degli Occhi ad intervenire direttamente sulla salma, là dove si trova. Il prelievo della cornea o del bulbo oculare è un’operazione che avviene in circa mezz’ora. La salma viene ricomposta senza che sia visibile l’espianto, e con l’assicurazione che in ogni passaggio il rispetto per la sacralità del corpo del defunto è pieno.
“Donano i Cattolici, ma donano allo stesso modo anche i Musulmani, gli Ortodossi, gli Ebrei, i Testimoni di Geova o le persone che non professano una fede – sottolinea la dottoressa Veronesi – a dimostrazione che quella del dono gratuito, anche del dono dei propri organi dopo la morte, è una prerogativa di molte civiltà, etnie e religioni, da cui forse notiamo che si escludono solo le famiglie cinesi”. Si oppongono alla donazione, ovviamente, le famiglie che sanno della contrarietà del defunto. “Ma molte obiezioni e molti rifiuti non sono radicali – spiega la dottoressa Veronesi – e nascono dall’incertezza: vengono da quei nuclei familiari in cui della donazione degli organi non si è mai parlato. In quel caso i familiari, contattati dopo la morte del loro caro, non sanno e non vogliono prendere una decisione, perché non è facile decidere al posto di un altro. E nel dubbio negano il consenso”. Anche per questo, il Coordinamento Trapianti dell’Ospedale dell’Angelo si impegna in un’importante lavoro di sensibilizzazione sul territorio, tra i medici, con le associazioni, nelle scuole, nei convegni. “La presenza a Mestre di un’istituzione autorevole come la Banca degli Occhi – conclude la dottoressa Veronesi – costituisce per noi un impegno e uno stimolo. Dev’essere così anche per i cittadini: il gesto gratuito del consenso all’espianto delle cornee qui da noi ha ancora più valore, e davvero sembra di toccare con mano come questo gesto contribuisca immediatamente a ridare una speranza a chi non vede”.

martedì 1 marzo 2016

SEI NUOVE AMBULANZE E DUE AUTO MEDICHE PER LA ULSS 12 - DAL BEN: SONO UNITA' MOBILI DI TERAPIA INTENSIVA

In servizio due nuove automediche e sei nuove ambulanze: “Sono vere e proprie unità mobili di terapia intensiva” (01.03.16) Mezzi moderni, affidabili, e soprattutto votati alla massima efficacia del soccorso sul territorio: sono le sei nuove ambulanze acquistate e messe in servizio dall’Ulss 12 Veneziana. “Le chiamiamo ambulanze – spiega presentandole il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – ma in realtà sono vere e proprie unità mobili di terapia intensiva, di ultima generazione. Nelle dotazioni tecnologiche garantiscono la miglior cura della persona soccorsa; allo stesso tempo le soluzioni innovative nell’allestimento sono studiate per consentire al personale del soccorso la migliore efficacia nei movimenti intorno al trasportato. Anche nell’evoluzione di questi mezzi, quindi, che l’Ulss 12 intende mantenere sempre aggiornati, è evidente il miglioramento continuo dell’attività di emergenza/urgenza sul territorio”. I sei nuovi mezzi sono di produzione italiana – FIAT IVECO, modello Ducato, allestimento Ambitalia – e montano un motore di 3000 cc turbo diesel. Sono omologati per il trasporto fino a sette persone: autista con passeggero nella zona dell’abitacolo/guida; paziente barellato e quattro operatori seduti nella zona dell’abitacolo sanitario. Innovativo il sistema di climatizzazione dell’abitacolo sanitario, a vantaggio degli operatori e dell’utente trasportato in estate e in inverno. Innovativo il sistema di ammortizzazione, a tutela della sicurezza del mezzo e delle persone trasportate. L’allestimento dell’abitacolo sanitario prevede una zona refrigerata/riscaldata per i farmaci. Utile il sistema di alloggiamento delle bombole di ossigeno dall’esterno, automatizzato, con riduzione del carico di lavoro per gli operatori. Innovativa è anche la dotazione di dispositivi acustici e luminosi esterni, che permettono la visualizzazione del mezzo in servizio sulle strade. Insieme alle sei nuove ambulanze, l’Ulss 12 Veneziana mette in servizio in queste settimane due nuove automediche. I due veicoli – SKODA, allestimento AMBITALIA – hanno un motore 2000 cc turbo disel, con quattro ruote motrici: “Il modello è stato scelto – spiega il Direttore del Suem, Paolo Caputo – a partire delle precedenti esperienze con lo stesso tipo di veicolo, giudicate molto positivamente dagli operatori. L’allestitore AMBITALIA, su indicazione del personale SUEM, ha migliorato l’allestimento degli spazi interni, con migliorie all’alloggiamento interno del materiale; allo stesso modo ha tenuto conto dei suggerimenti e delle richieste del SUEM quanto all’alloggiamento del personale a bordo”. Anche sulle automediche, l’allestimento offre una zona refrigerata/riscaldata per i farmaci. Il parco macchine complessivo dell’Ulss 12 Veneziana risulta ora composto da dodici ambulanze (una, specificamente attrezzata, può effettuare il trasporto in sicurezza di malati contagiosi), tre automediche, nove idroambulanze, un furgone che funge da punto medicalizzato avanzato in caso di grandi emergenze, un fuoristrada, una macchini tecnica. Il lavoro dell’Ulss 12 Veneziana in emergenza/urgenza è integrato inoltre da tre ambulanze della Croce Verde (Mestre, Marcon, Cavallino-Treporti) e da un’ulteriore idroambulanza Croce Verde.