lunedì 30 novembre 2015

SESSANTA DONNE PARTECIPANO AL PROGRAMMA: " RICONQUISTA DI Sé "

“Menopausa Informa”, il bilancio di sei mesi del progetto rivolto alle donne in menopausa Il male peggiore rimane la sedentarietà, che si combatte con nuovi interessi ed esercizio fisico. Sessanta donne partecipano ad un programma di “riconquista di sé”, completamente gratuito Sei mesi fa, una sessantina di donne hanno stretto un patto con il personale sanitario del servizio della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico di Noale per cominciare un percorso di “riconquista di sé”. L’obiettivo è quello di aiutarle a prepararsi a convivere con la menopausa, ripensando alla propria salute in un’ottica di prevenzione per contrastare l’invecchiamento e affrontare al meglio tutte le difficoltà ad esso correlate. Il progetto si chiama “Menopausa Informa” ed è completamente gratuito grazie al contributo di 70 mila euro dell’associazione Cuore Amico. A condurre il progetto è una équipe multidisciplinare, costituita dai professionisti della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico del Dipartimento cardiovascolare che comprende medici dello sport, cardiologi, dietologi, nutrizionisti, infermieri, psicologi, laureati in scienze motorie, ecc. La dottoressa Donatella Noventa “Tutto è partito dalle giornate di prevenzione cardiovascolare dedicate alle donne – ha spiegato Donatella Noventa, direttore dell’U.O.C. di Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico dell’Ulss 13 – che abbiamo organizzato nelle piazze di Mirano, Noale e Martellago. In quella occasione abbiamo incontrato ben 250 donne. Di queste, poi, abbiamo fatto una scelta, tramite dei criteri scientifici, che ci hanno permesso di individuare tra loro i soggetti più a rischio per problemi cardiovascolari e osteoarticolari. La menopausa è una fase delicata della vita delle donne in cui gli ormoni, in particolare gli estrogeni (gli ormoni femminili) svolgono un ruolo determinante. La loro mancata produzione determina alterazioni a livello del metabolismo dell’osso, dei grassi e degli zuccheri, un aumento del rischio di osteoporosi, di malattie cardio-cerebro-vascolari, di diabete, di sovrappeso e di obesità. “Le sessanta donne “più a rischio” – ha continuato la dottoressa Noventa – hanno sottoscritto con i medici coinvolti nel progetto un “accordo” in cui si sono impegnate in un percorso strutturato della durata di un anno. Le partecipanti sono state sottoposte ad una serie di esami e di test per capire gli ambiti di miglioramento a livello fisico e psicologico. Quasi la totalità delle donne (più dell’80%) era completamente sedentaria; alcune praticavano già una qualche forma di esercizio fisico, ma in quantità insufficiente a migliorare il proprio stato di salute. Il percorso è iniziato a giugno 2015 e continuerà fino a giugno 2016 con 2 sedute settimanali di esercizio fisico, svolto in piccoli gruppi, sotto la supervisione di un esperto dell’esercizio, all’interno delle palestre della U.O.C. di Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e della U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa di Noale ed 1 seduta settimanale a domicilio. Oltre all’esercizio fisico, il progetto comprende anche alcuni incontri informativi ed educativi che vengono tenuti regolarmente, con cadenza mensile, da vari esperti su svariati argomenti quali alimentazione, nutrizione, esercizio fisico, osteoporosi, rischio cardiovascolare, aspetti motivazionali, dermatologici, ginecologici e sessualità e propone anche un corso pratico di cucina dove le donne imparano a conoscere le qualità di vari nutrienti e la preparazione di alcuni piatti.“Un grande grazie va sempre all’associazione Cuore Amico – ha ricordato nuovamente il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – da sempre impegnata nel campo della prevenzione cardiovascolare e attenta ai bisogni di salute dei nostri cittadini. E un grazie al nostro personale sanitario, amministrativo e alla dottoressa Noventa, prossima alla pensione, che ha disegnato un progetto unico, a misura di donna, delineando un percorso che può aiutare molte donne come lei in un momento così delicato della loro vita”.

sabato 28 novembre 2015

INCIDENTI: PIU' DI UN TERZO DEI GUIDATORI POSITIVI PER ALCOL O DROGA

Incidenti, più di un terzo dei guidatori positivi per alcol o droga: presentato a Mestre il bilancio di cinque anni di esami del LIATF (28.11.15) Più di un terzo dei conducenti coinvolti in incidenti sulle nostre strade guidavano sotto l’effetto di alcol o droga: lo certificano i risultati degli accertamenti tossicologici effettuati negli ultimi cinque anni dal Laboratorio LIAFT dell’Ulss 12. E’ stato presentato nei giorni scorsi, in un incontro tenutosi all’Ospedale dell’Angelo, il bilancio di cinque anni di attività del Laboratorio di Igiene Ambientale e Tossicologia Forense (LIATF) dell’Ulss 12 Veneziana. Il Laboratorio interviene con le proprie analisi per verificare i parametri delle persone coinvolte in incidenti stradali su richiesta delle Forze dell’Ordine operanti nelle Province di Venezia, Rovigo, Treviso, in virtù del Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 12 Veneziana e Prefetture, Procure della Repubblica e di nove Aziende sanitarie delle provincie di Venezia, Rovigo e Treviso. Gli accertamenti, in un'area geografica di circa 6700 kmq con una popolazione di circa due milioni di persone, sono stati svolti dal LIATF con modalità esecutive omogenee, tali da rendere l’utilizzo dei risultati tossicologico-forensi a prova di contenzioso giudiziario. Da marzo 2010 a marzo 2015 sono stati analizzati presso il LIATF i campioni biologici (sangue e urina) di circa 6500 conducenti di autoveicoli coinvolti in incidenti, per la ricerca quali-quantitativa di alcol e stupefacenti, mediante tecniche analitiche immunochimiche e cromatografiche accoppiate a spettrometria di massa. Il 22.9% dei campioni di sangue analizzati è risultato positivo per alcol, il 10.0% per sostanze stupefacenti, il 4.0% sia per alcol che per stupefacenti. Più di un terzo quindi dei guidatori coinvolti in incidenti stradali, in questi cinque anni, è risultato essere alla guida in condizioni di alterazione. ALCOL Circa il 45% dei conducenti coinvolti in incidenti stradali e positivi per alcol avevano alcolemie superiori a 1.5 g/L; il 73% superiori a 0.8 g/L, quando la soglia imposta dal Codice della Strada è di 0.5 g/L. La positività per alcol dei conducenti maschi è risultata oltre il doppio di quella delle femmine (26.5% e 12.2%, rispettivamente), ed anche la positività dei conducenti controllati durante il fine settimana è risultata oltre il doppio di quella riscontrata nei giorni lavorativi (33.2% e 16.5%, rispettivamente). Il dato positivo è rappresentato invece dal costante decremento delle positività per alcol in conducenti coinvolti in incidenti stradali a partire dal secondo anno degli accertamenti (2011/2012) sino al quinto anno (2014/2015): la positività per alcol è scesa in questo periodo dal 25.9% al 21.1%. STUPEFACENTI Per quanto riguarda gli stupefacenti, il principio attivo della cannabis Tetraidrocannabinolo (THC) è stato lo stupefacente più frequentemente rilevato nei campioni di sangue positivi (41.3%), seguito da cocaina (33.5%), oppiacei e metadone (9.5% e 10.8%, rispettivamente), ed infine da diverse amfetamine (4.9%). I campioni di sangue positivi per amfetamine sono stati riscontrati principalmente in conducenti di età compresa tra 18-24 anni (60%), quelli positivi per THC principalmente in conducenti di età inferiore a 34 anni (76%), quelli positivi per cocaina principalmente in conducenti negli intervalli 25-34 e 35-49 anni (83%). La positività per stupefacenti dei conducenti controllati durante il fine settimana è risultata comparabile a quella riscontrata nei giorni lavorativi (13.3% e 11.2%, rispettivamente), ad eccezione delle amfetamine che sono state riscontrate in misura raddoppiata nei fine settimana (7.2%) rispetto ai giorni lavorativi (3.2%). La presenza di un solo tipo di stupefacente è stata rilevata nell’81% dei campioni di sangue positivi, di due stupefacenti nel 17.4%, di tre stupefacenti nel 1.5%. Le associazioni di due stupefacenti più frequenti sono state cannabinoidi+cocaina, oppiacei+metadone, cocaina+metadone. Riguardo alle associazioni di alcol e stupefacenti le più frequenti sono risultate alcol+cannabinoidi e alcol+cocaina, ed infine alcol+cannabinoidi+cocaina. Analogamente a quanto osservato per l’alcol, il dato positivo è rappresentato dal costante decremento delle positività per stupefacenti in conducenti coinvolti in incidenti stradali a partire dal 1° anno degli accertamenti (21.8%) sino agli anni 4° e 5°, in cui si è osservata una relativa stabilizzazione (8.0% e 9.4%, rispettivamente). Tale andamento è ascrivibile principalmente al decremento delle positività per cocaina nel corso degli anni. Al contrario, negli stessi anni si rileva un incremento delle positività per metadone. CONCLUSIONI “I risultati degli accertamenti tossicologici – ha spiegato il dottor Giampietro Frison, Direttore del LIATF – dimostrano che la guida sotto l’influenza di alcol e stupefacenti rappresenta ancora un importante fattore di rischio nel determinismo degli incidenti stradali. Il decremento della prevalenza di alcol e stupefacenti osservato nel corso degli anni nei conducenti coinvolti in incidenti stradali è presumibilmente dovuto ad una serie di fattori, tra cui la crescente consapevolezza della popolazione del pericolo della disabilità alla guida provocata da alcol e stupefacenti e l’aumento della prevenzione/repressione del fenomeno da parte delle Forze di Polizia”. L’implementazione del Protocollo consisterà, secondo il dottor Frison, nel miglioramento dei metodi analitici mediante più estensivo uso della spettrometria di massa ad alta risoluzione (HRMS), e ancora nell’ampliamento del pannello di sostanze ricercate, al fine di misurare l’uso di nuove sostanze psicoattive e farmaci disabilitanti.

venerdì 20 novembre 2015

RESTITUITO DOPO IL RESTAURO, IL CROCEFISSO DELLA SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO

Restituito, dopo il restauro, il Crocifisso della Scuola Grande di San Marco (19.11.15) L’Ulss 12 Veneziana ha presentato oggi, dopo un accurato restauro, il Crocifisso ligneo della Scuola Grande di San Marco. Viene restituito così alla città quel Cristo in croce che un secolo fa ha vissuto con i degenti dell’Ospedale il dramma dei bombardamenti. L’imponente Crocifisso è una pregevole opera del XVII secolo, policroma, realizzata da un intagliatore rimasto anonimo per la cappella della Sala Capitolare, cioè per la parte conclusiva della vasta Sala, che costituiva il luogo della liturgia e il fulcro rituale delle celebrazioni della Confraternita. Il Crocifisso si caratterizza per l’atteggiamento sofferente: è infatti quello che gli storici dell’iconografia definiscono un “Christus patiens”, con la testa reclinata, le mani contorte dal dolore, la ferita del costato sanguinante, secondo un’iconografia diffusa sull’onda della predicazione francescana. All’inizio del Novecento, il crocifisso si trovava ancora nella Cappella della Sala Capitolare. Vegliava così in quegli anni direttamente sui degenti, poiché la Sala Capitolare era allora adibita a Reparto e affollata di malati. Durante la Grande Guerra, il 14 agosto 1917 la Scuola Grande fu bersaglio di un bombardamento austriaco, e un ordigno fra gli altri colpì l’angolo della Sala Capitolare: il tetto cinquecentesco crollò in parte; le travature si riversarono sulla Sala e sui malati accolti in quel momento. Insieme agli sfortunati degenti, morti e feriti in quella occasione, anche il crocifisso subì danni dall’esplosione e dall’onda di calore che lo investì. Ai segni della sofferenza rappresentati dall’anonimo autore, si aggiunsero quelli inferti dall’onda di calore che colpì la grande opera lignea. Bolle e fioriture cosparsero il corpo del Crocifisso, e la mani vennero ulteriormente raggrinzite da segni di bruciatura. Il Crocifisso, rimosso probabilmente dalla Sala Capitolare proprio in occasione del bombardamento, è stato ritrovato nel 2014 in un locale della vicina chiesa di San Lazzaro. Esposto per alcuni mesi nella Scuola Grande, è stato poi affidato dall’Ulss 12 Veneziana alle mani sapienti dei restauratori, d’intesa con la Soprintendenza ai Beni culturali di Venezia che ha seguito il recupero dell’opera fin dal ritrovamento. Restaurato dal laboratorio “Vita Restauri” grazie al contributo di “Serenissima Ristorazione”, gestore dei servizi di ristorazione del Civile, è stato oggi riconsegnato alla città nella Sala Capitolare della Scuola Grande di San Marco, sua originaria collocazione. “E’ per noi emozionante oggi – ha detto il Direttore Generale dell’Ulss 12, Giuseppe Dal Ben – riconsegnare questo Crocifisso alla sua collocazione. Colpiti dalla sofferenza sua propria e da quella inferta anche a lui dalla guerra e dal bombardamento, siamo certi che ricomincerà a vegliare, come testimone della sofferenza, sull’Ospedale Civile di Venezia, sui degenti che ospita e che qui cercano assistenza e cura, e anche sulle tante persone che in questa struttura, a vario titolo operano per alleviare le sofferenze altrui”.

martedì 17 novembre 2015

LA CHIRURGIA DI DOLO IN DIRETTA " LIVE " IN TUTTO IL MONDO - SUCCEDE GIOVEDì 19 NOVEMBRE

La Chirurgia di Dolo in diretta “live” in tutto il mondo. Succede giovedì 19 novembre La Chirurgia dell’Ospedale di Dolo in diretta “live” in tutto il mondo. Succederà giovedì 19 novembre dalle 8.00 alle 10.00, nell’ambito del 26° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente dove, il primario Mario Godina con la sua équipe eseguirà, in videoconferenza da Dolo, un intervento di laparoplastica protesica in chirurgia aperta per intervenire su un’ernia addominale. Al Congresso romano parteciperanno chirurghi da tutta Italia e dal resto del mondo. A rappresentare il Veneto in questo importante e unico evento internazionale, oltre ai chirurghi dell’Ospedale di Dolo, interverranno i professionisti di Cittadella (nel padovano) e Castelfranco Veneto (trevigiano). “Il nostro intervento – ha spiegato Godina – verrà trasmesso in diretta nella Sala Massimo dell’Auditorium di Roma e potrà essere visto in streaming in tutto il mondo sul sito: www.laparoscopic.it”. “La Chirurgia di Dolo – ha aggiunto il primario - partecipa al Congresso internazionale di Chirurgia dalla sua nascita, è ormai una tradizione. Nel corso degli anni abbiamo eseguito vari interventi, tra i nostri fiori all’occhiello c’è sicuramente la chirurgia colica in laparoscopia”. “La buona sanità – ha ricordato il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – passa anche attraverso eventi di questo tipo. Si cresce professionalmente mettendo a disposizione dell’altro le proprie conoscenze ed esperienze. Un momento, quindi, di confronto tra chirurghi e grandi professionisti di tutto il mondo che sposiamo come Azienda. Buon lavoro”. La Chirurgia dell’Ospedale di Dolo in diretta “live” in tutto il mondo. Succederà giovedì 19 novembre dalle 8.00 alle 10.00, nell’ambito del 26° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente dove, il primario Mario Godina con la sua équipe eseguirà, in videoconferenza da Dolo, un intervento di laparoplastica protesica in chirurgia aperta per intervenire su un’ernia addominale. Al Congresso romano parteciperanno chirurghi da tutta Italia e dal resto del mondo. A rappresentare il Veneto in questo importante e unico evento internazionale, oltre ai chirurghi dell’Ospedale di Dolo, interverranno i professionisti di Cittadella (nel padovano) e Castelfranco Veneto (trevigiano). “Il nostro intervento – ha spiegato Godina – verrà trasmesso in diretta nella Sala Massimo dell’Auditorium di Roma e potrà essere visto in streaming in tutto il mondo sul sito: www.laparoscopic.it”. “La Chirurgia di Dolo – ha aggiunto il primario - partecipa al Congresso internazionale di Chirurgia dalla sua nascita, è ormai una tradizione. Nel corso degli anni abbiamo eseguito vari interventi, tra i nostri fiori all’occhiello c’è sicuramente la chirurgia colica in laparoscopia”. “La buona sanità – ha ricordato il direttore sanitario dell’Ulss 13 Livio Dalla Barba – passa anche attraverso eventi di questo tipo. Si cresce professionalmente mettendo a disposizione dell’altro le proprie conoscenze ed esperienze. Un momento, quindi, di confronto tra chirurghi e grandi professionisti di tutto il mondo che sposiamo come Azienda. Buon lavoro”.

martedì 10 novembre 2015

NEBBIA: DIFFICOLTA' PER LA NAVIGAZIONE ( ma si sta alzando)

Difficoltà per la navigazione, alcune corse di ACTV erano state fermate a causa della scarsissima visibilità, alle 10.20 di questa mattina la visibilità arrivava a 80 metri. Ricordiamo che ieri un ferry boat è andato a cozzare causando discreti danni e più di un contuso. video di ieri -

giovedì 5 novembre 2015

PARTE LA CAMPAGNA ANTI INFLUENZALE DELLA ASL 13

VIVA, “Viva il Vaccino Antinfluenzale”: il Dg Gumirato e tutti i direttori si vaccinano contro l’influenza Lunedì 9 novembre parte la campagna antinfluenzale della Ulss 13, in prima linea medici di famiglia, pediatri e servizio di Igiene Il direttore generale dell’Ulss 13, Gino Gumirato, insieme ai direttori dell’area strategica (direttore amministrativo, direttore sanitario e direttore dei servizi sociali), al direttore del dipartimento di Prevenzione Flavio Valentini, ai capi dipartimento ospedalieri e amministrativi, e ai primari degli Ospedali di Dolo Mirano e Noale, ha dato il buon esempio e si è vaccinato contro il virus dell’influenza. Vaccinandosi, direttori dell’area sanitaria e amministrativa, hanno aderito a “VIVA”, “Viva il Vaccino Antinfluenzale”: così è stata ribattezzata e verrà promossa nella Ulss 13 la campagna antinfluenzale 2015-2016. La campagna antinfluenzale, che comincerà per la popolazione lunedì 9 novembre e proseguirà fino a fine anno, vede in prima linea i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta ed il servizio vaccinale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Si ricorda che la vaccinazione è gratuita per le persone ritenute a rischio, ovvero: persone di età pari o superiore a 65 anni, persone in età infantile e adulta affetti da alcune patologie croniche dell'apparato respiratorio, circolatorio, urinario e inoltre altre importanti condizioni patologiche (ad es. malattie dell’apparato emopoietico, diabete etc.). La vaccinazione viene fortemente raccomandata anche ad alcune categorie di persone come il personale sanitario, familiari di soggetti ad alto rischio, insegnanti, dipendenti di pubblica amministrazione, addetti all’attività di allevamento e comunque le persone incaricate di servizi pubblici essenziali. “L’anno scorso – ha evidenziato Valentini – a causa dell’allarmismo mediatico, che metteva in relazione alcuni decessi con le vaccinazioni antinfluenzali, abbiamo registrato anche nella nostra Ulss una scarsa adesione alla campagna contro l’influenza. Queste notizie rivelatesi poi infondate, hanno scoraggiato molte persone nel recarsi dal proprio medico curante o presso le sedi distrettuali a vaccinarsi, soprattutto coloro che per età o condizione di salute avrebbero avuto notevole beneficio dalla vaccinazione”. Nel 2014-2015, infatti, è stato vaccinato solo il 53% delle persone con più di 65 anni, dato in ribasso rispetto l’anno precedente quando venne vaccinato oltre il 60% degli ultra65enni. Il dato sulla copertura vaccinale nelle categorie a rischio è rimasto attorno al 13%, confermando ancora una bassa sensibilizzazione delle persone con patologie a proteggersi dall’influenza. “Una bassa copertura vaccinale – ha continuato Valentini - ha conseguentemente permesso una circolazione più ampia e più aggressiva dei virus influenzali presenti, portando ad un aumento delle forme molto gravi di influenza. Tale affermazione è corroborata dai dati dell’ultimo bollettino epidemiologico di sorveglianza dell’influenza 2014-2015, che ha registrato in Veneto 186 casi di forme complicate di influenza (gravi sindromi da insufficienza respiratoria acuta) e 40 decessi. É importante considerare che un numero così elevato di gravi sindromi respiratorie acute, con ricovero in reparti di rianimazione, non si registrava da alcuni anni (stagione 2009-2010), mentre il numero di decessi da solo equivale a quello delle ultime cinque stagioni. Nella nostra Ulss sono stati registrati 14 casi con forme complicate e gravi e 2 decessi”. Orari e sedi AREA NORD Ambulatorio pediatrico: prendere appuntamento telefonico allo 3341084927, dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 13.00. Ambulatorio per adulti, tramite appuntamento telefonico: - Distretto di Martellago. Da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30. Giovedì, ore 14.00-16.00. Telefono 0415401142. - Distretto di Mirano. Da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30. Mercoledì, ore 14.00-16.00. Telefono 0415795692. - Distretto di Spinea. Da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30. Martedì, ore 14.00-16.00. Telefono 041994821. AREA SUD Ambulatorio pediatrico: prendere appuntamento telefonico allo 3341084927, dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 13.00. Ambulatorio per adulti, tramite appuntamento telefonico: - Distretto di Camponogara e Mira. Da lunedì a venerdì, ore 9.00 – 12.30. Telefono 041424182 (interno 5).

mercoledì 4 novembre 2015

VENEZIA E' CITTA' SEMPRE PIU' SICURA, E LO DIMOSTRA AL MONDO OGNI GIORNO

“Venezia è città sempre più sicura, e lo dimostra al mondo ogni giorno” (04.11.15) L’Ulss 12 Veneziana smentisce categoricamente ogni insinuazione non motivata sull’efficienza del servizio di emergenza/urgenza nella città di Venezia. “Chiunque sia informato e in buona fede – afferma il Direttore Sanitario dell’Ulss 12, Rita Finotto – sa che Venezia è una delle città più sicure al mondo, e che lo è sempre di più”. “L'efficienza del servizio di soccorso è stata dimostrata proprio ieri – continua – in area Fincantieri, quando a fronte di un'emergenza in una zona trafficatissima di accesso alla città di Venezia, un'automedica e un'ambulanza del 118 sono arrivate entrambe nel giro di 9 minuti sul luogo dell’incidente, in piena ora di punta. E come già ampiamente illustrato dal Suem di Venezia al Centro Regionale Emergenza-Urgenza (CREU), l'intervento presso la Stazione di Venezia ha avuto tempi diversi in ragione della sua relativa gravità (codice verde, trasformato in giallo alla richiamata effettuata proprio dalla Centrale Operativa) e della presenza, a fianco della signora, di un medico intervenuto da subito”. “Ogni urgenza vera è gestita a Venezia – continua la dottoressa Finotto – con una organizzazione e una logistica che non teme confronti per efficienza. La Centrale Operativa di Mestre coordina i servizi di soccorso non solo della città ma di tutta la provincia, con tempi medi di arrivo per i codici rossi che si attestano su livelli di eccellenza, migliori di quelli, già stringenti, indicati dai parametri regionali. Lo stesso dicasi per i tempi di risposta agli utenti che chiamano il 118”. A fronte di un territorio particolare e differenziato, a Venezia ogni urgenza ha risposte appropriate: “Dal 2014 ad oggi – continua la dottoressa Finotto – sono stati collocati più di ottanta defibrillatori, che fanno di Venezia una città completamente cardioprotetta, con tre persone in arresto cardiaco defibrillate, rianimate e risvegliate nei soli ultimi dieci giorni. La costruzione dell’elisuperficie sul tetto dell’Ospedale Civile di Venezia consente per la prima volta l’arrivo di un elicottero del soccorso sulla Città storica; i due ambulatori di soccorso con precisa vocazione turistica, uno in Piazza San Marco e uno a Piazzale Roma, si aggiungono ai due Pronto Soccorso degli Ospedali cittadini. I mezzi di soccorso sia acquei che su gomma sono continuamente rinnovati e potenziati, nella dotazione e nella presenza sul territorio”. “In questa città ogni giorno arrivano milioni di visitatori – conclude la dottoressa Finotto – e ogni mese si propone un grande evento e tutto si somma alla vita quotidiana della città: la sicurezza garantita dai nostri operatori ai cittadini e ai turisti si misura e si certifica quotidianamente, sotto gli occhi del mondo. Giudizi affrettati o insinuazioni non motivate fanno solo male alla città ingenerando insicurezza e sfiducia”.

ERIKA BALDIN ( M5S) : LAVORATORI DELLA METRO - VOGLIAMO CHE LA REGIONE PARTECIPI AL TAVOLO DI DISCUSSIONE

Licenziamenti Metro Marghera, Baldin (M5S): “Metodi disumani delle multinazionali. Lottiamo al fianco di questi lavoratori, vogliamo che la Regione partecipi al tavolo di discussione” Dopo 36 anni chiuderà la sede dei magazzini Metro di Marghera, lasciando a casa quasi ottanta lavoratori. L’annuncio ai lavoratori della Metro è stato dato a sorpresa. I responsabili locali del punto vendita hanno quindi comunicato la chiusura del sito a partire da metà gennaio, annunciando l’arrivo delle lettere di mobilità, e quindi del licenziamento. Erika Baldin, consigliera regionale M5S della provincia di Venezia e componente della commissione consiliare sul lavoro, esprime la solidarietà del gruppo e ne annuncia l’impegno: “Siamo vicini ai lavoratori della Metro di Marghera. Una notizia comunicata loro in modo assurdo e mentre i rappresentanti sindacali erano fuori città. E’ il tipico stile delle multinazionali, uno stile disumano che condanniamo e che è agli opposti della nostra idea di lavoro. Tutto questo è conseguenza di un’assenza di pianificazione, e di una strategia industriale orientata al mero profitto senza rispetto per i lavoratori e per l’ambiente: costruiscono negli anni numerosi centri commerciali in pochi chilometri, che fanno morire i centri storici e le piazze. Per poi scomparire lasciando solo vuoto e macerie. I dipendenti del gruppo tedesco poi sono perlopiù quarantenni e cinquantenni. In un mercato del lavoro paralizzato come questo, che futuro hanno molti di loro? E’ proprio questo clima di insicurezza che vogliamo contrastare con la nostra proposta di Reddito di cittadinanza. La consigliera regionale Erika Baldin Questa mattina ho sentito due sindacalisti Cgil per chiedere aggiornamenti. Aspettano una comunicazione ufficiale dall’azienda. Come consiglieri regionali chiediamo di essere rappresentati ad un tavolo per risolvere la questione, col sindaco Brugnaro e il Ministero competente. Vogliamo lottare al fianco di questi lavoratori”.

lunedì 2 novembre 2015

SCASSINATA NELLA NOTTE LA BIGLIETTERIA ACTV AL TRONCHETTO

Scassinata nella notte la biglietteria del tronchetto ferry boat , quella relativa al trasporto mezzi al Lido, la biglietteria chiude con le ultime corse della notte e riapre al mattino presto attorno alle 4,30. I malviventi hanno approfittato delle ore in cui c'è pochissima presenza per effettuare il " colpo" che però non può avergli portato grandi guadagni visto che non vengono mai lasciati soldi in cassa dagli operatori. ulteriori eventuali approfondimenti in seguito