giovedì 31 dicembre 2015

CAPODANNO SFORTUNATO PER I MOTOSCAFI ACTV: UN INCAGLIO E UN INCIDENTE

Il motoscafo ACTV della linea tre che collega Murano con Piazzale Roma con un numero limitato di passeggeri si è incagliato giovedì pomeriggio ( ed è tutt’ora in “ secca “ ) in uscita del canale di Tessera. Il comandate ha richiesto aiuto per il disincaglio. L’incidente è dovuto sicuramente sia alla scarsa visibilità delle mede, è da molti mesi che comandanti e sindacati segnalano la mancata illuminazione di alcuni pali di segnalazione ma anche per le eccezionali basse maree che si succedono in questi giorni e in particolare il canale di Tessera non è particolarmente profondo. C’è stato anche un altro incidente avvenuto nelle prime ore del pomeriggio, un motoscafo actv è andato a collidere con un gruppo di pali situati presso al Madonna della Salute. Ci segnalano più di qualche ferito, alcune testimonianze riportano di un andirivieni di ambulanze, il natante è stato posto sequestro dalla guardia costiera.

mercoledì 30 dicembre 2015

NOMINATI DA ZAIA I NUOVI MANAGERS DELLA SANITA’ VENETA, A CHIOGGIA CONFERMATO DAL BEN

Parte da 11 nomi di altrettanti managers nominati oggi dal Presidente della Regione Luca Zaia il nuovo cammino di riforma della sanità veneta. Gli 11 nuovi Direttori Generali (9 di Ullss, più il Dg dell’Azienda Ospedaliera di Padova e quello dell’Istituto Oncologico Veneto), ai quali si aggiunge Francesco Cobello, che ha appena iniziato il suo mandato all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, vanno a sostituire i 24 precedenti, realizzando così l’annunciato accorpamento in molte parti del territorio. Ecco l’elenco: Ulss 1 di Belluno – Adriano Rasi Caldogno (ex Dg dell’Ulss 2 di Feltre), anche commissario dell’Ulss 2 di Feltre. Ullss 3 di Bassano – Giorgio Roberti (ex Dg Ulss 9 Treviso), anche commissario dell’Ulss 4 Alto Vicentino. Ulss 6 Vicenza – Giovanni Pavesi (ex Dg Ulss 17 Monselice), anche commissario dell’Ulss 5 Ovest Vicentino Ulss 9 di Treviso – Francesco Benazzi (ex Dg dell’Ulss 15 di Cittadella), anche commissario dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo e dell’Ulss 8 di Montebelluna. Ulss 10 Veneto Orientale (unica mantenuta nella strutturazione precedente) – Carlo Bramezza (confermato). Ulss 12 Veneziana – Giuseppe Dal Ben (confermato), anche commissario delle Ullss 13 di Mirano e 14 di Chioggia. Giuseppe Dal Ben Ulss 16 di Padova – Claudio Dario (Ex Dg A.O. di Padova), anche commissario delle Ullss 15 di Cittadella e 17 di Monselice. Ulss 18 di Rovigo – Antonio Compostella (ex dg Ulss 2 di Feltre), anche commissario dell’Ulss 19 di Adria. Ulss 20 di Verona – Pietro Girardi (ex dg Ulss 19 di Adria), anche commissario delle Ullss 21 di Legnago e 22 di Bussolengo. Azienda Ospedaliera di Padova – Luciano Flor (Nuovo, commissario) Istituto Oncologico Veneto IOV – Patrizia Simionato (nuova) L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, diretta da Francesco Cobello, non era interessata da questa tornata di nomine. Anche nelle Ullss che non hanno più un direttore generale, ma un commissario, rimangono le figure del direttore sanitario, del sociale e amministrativo, che verranno nominati dai nuovi direttori generali “di area”. I nuovi managers sono stati nominati con un contratto di 3 anni prolungabile a 5 dopo una verifica del primo triennio di lavoro. Percepiranno 123 mila euro lordi, lo stesso ingaggio di prima. Il commissariamento invece, nelle Ullss nelle quali è stato deciso, avrà inizialmente la durata di un anno, per consentire al Consiglio regionale di terminare la discussione sul tema del riordino territoriale e dell’Azienda Zero.

martedì 29 dicembre 2015

RIFORNIVA DI DROGA I RAGAZZINI: ARRESTATO SPACCIATORE MIRESE E DENUNCIATA LA COMPAGNA.

I CARABINIERI DELLA TENENZA DI DOLO (VE), A CONCLUSIONE DI UNA COMPLESSA ATTIVITA’ D’INDAGINE, HANNO PROCEDUTO ALL’ARRESTO DI PAGANO LUCA, VENTICINQUENNE, RESIDENTE A MIRA, PREGIUDICATO PER REATI CONNESSI AGLI STUPEFACENTI, E ALLA DENUNCIA IN STATO DI LIBERTA’ DELLA SUA COMPAGNA VENTOTTENNE R.S.. PROSEGUE INFATTI INCESSANTE L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA DA PARTE DEI MILITARI DOLESI DI CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DELLA DROGA NELL’AMBITO DI LUOGHI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE E PUNTI DI RITROVO DI RAGAZZI PER LO PIU’ ADOLESCENTI. LE INDAGINI DEI CARABINIERI HANNO AVUTO INIZIO DALL’INVOCAZIONE DI AIUTO DA PARTE DI ALCUNI GENITORI CHE ERANO VENUTI A CONOSCENZA DELL’UTILIZZO, DA PARTE DEI PROPRI FIGLI, DI SOSTANZA STUPEFACENTE. IN PREDA ALLA DISPERAZIONE, SI PRESENTAVANO PRESSO LA TENENZA DI DOLO (VE), CHIEDENDO AI MILITARI AIUTO AL FINE DI NEUTRALIZZARE CHI SPACCIAVA LA DROGA AI FIGLI. INIZIAVA COSI’ DA PARTE DEI CARABINIERI UN PERSISTENTE MONITORAGGIO DI LOCALI E DI PARCHI PUBBLICI UBICATI NELL’AMBITO DEI COMUNI RIVIERASCHI, FREQUENTATI DA GIOVANISSIMI RAGAZZI. IN PARTICOLARE, ALL’ESITO DEI SERVIZI, E’ EMERSA L’IDENTIFICAZIONE DEL PAGANO CHE CURAVA IL RIFORNIMENTO COSTANTE DI MARIJUANA E HASHISH NEI CONFRONTI DI ADOLESCENTI E COETANEI. VENIVA TRA L’ALTRO ACCERTATO CHE IL PUSHER VENDEVA LA SOSTANZA AI SUOI CLIENTI AL PREZZO DI 10,00 EURO AL GRAMMO, RIUSCENDO A METTERE A DISPOSIZIONE DEI SUOI ACQUIRENTI ANCHE COSPICUI QUANTITATIVI DI DROGA. A QUEL PUNTO, LE INDAGINI SI SONO RIVOLTE ALL’IDENTIFICAZIONE DI UN INGENTE NUMERO DI ADOLESCENTI, I QUALI SONO RISULTATI AVER ACQUISTATO IN SVIARIATE OCCASIONI LO STUPEFACENTE DALL’INDAGATO. SECONDO LE RISULTANZE DELLE INVESTIGAZIONI, INFATTI, LO SPACCIO DI DROGA AVEVA AVUTO INIZIO GIA’ DA UN ANNO E MEZZO E SI SVOLGEVA COSTANTEMENTE ALL’INTERNO ED IN PROSSIMITA’ DI CENTRI DI RITROVO E AGGREGAZIONE GIOVANILE. SCATTATO IL BLITZ PRESSO IL PROPRIO DOMICILIO, VENIVA RINVENUTO TUTTO L’OCCORRENTE PER IL CONFEZIONAMENTO DELLE DOSI, CIRCA 100,00 GR. DI HASHISH E IL DENARO CONTANTE PROVENTO DELL’ATTIVITA’, BEN OCCULTATI ALL’INTERNO DELLA PROPRIA CAMERA DA LETTO. PERTANTO, IL GIOVANE INDAGATO VENIVA TRATTO IN ARRESTO E ASSOCIATO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI VENEZIA SANTA MARIA MAGGIORE MENTRE LA COMPAGNA VENIVA DENUNCIATA IN STATO DI LIBERTA’ PER FAVOREGGIAMENTO, IN QUANTO ERA PROPRIO LEI A FINANZIARE IL PAGANO PER ACQUISTARE LO STUPEFACENTE DA SPACCIARE. IL PAGANO PERO’, NON CONTENTO DEL BREVE SOGGIORNO DIETRO LE SBARRE (3 GIORNI), DOPO ESSERE STATO “GRAZIATO” CON LA MISURA DELL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE QUOTIDIANA PRESSO I CARABINIERI DI MIRA E DELL’OBBLIGO DI DIMORA NEL COMUNE DI MIRA, CON SFRONTATEZZA E NON CURANZA, PENSAVA BENE DI RITORNARE DOPO LA SUA SCARCERAZIONE A DOLO PER MINACCIARE DI MORTE CHI AVEVA PERMESSO IL SUO ARRESTO. IL TENENTE FAVERO, DOPO AVER RICEVUTO LA TELEFONATA DA PARTE DI UN GENITORE NEL PANICO PER QUANTO STAVA ACCADENDO, SI METTEVA, IN ABITI BORGHESI E LIBERO DAL SERVIZIO, IMMEDIATAMENTE SULLE TRACCE DEL PAGANO PRIMA CHE POTESSE COMPIERE ALTRI CRIMINI. RINTRACCIATO IN PIENO CENTRO A DOLO, IL PAGANO VENIVA BLOCCATO E DENUNCIATO PER MINACCE AGGRAVATE. GRAZIE ALLA SUA ENNESIMA AZIONE DELITTUOSA, IL G.I.P. PROVVEDEVA IMMEDIATAMENTE AD AGGRAVARE LE MISURE NEI SUOI CONFRONTI DISPONENDO GLI ARRESTI DOMICILIARI. QUESTA DESCRITTA ATTIVITA’, SVOLTA DAI CARABINIERI DI DOLO (VE), SI INQUADRA NEL PIU’ AMPIO CONTESTO DELLE INDAGINI TESE A CONTRASTARE LO SPACCIO DI DROGA NELL’AMBITO DELL’AREA DELLA RIVIERA DEL BRENTA E CHE HA REGISTRATO, ANCHE IN EPOCA RECENTE, DIVERSI SEQUESTRI DI STUPEFACENTI DA PARTE DEI MILITARI DOLESI

lunedì 28 dicembre 2015

" ZERO CODE " AL CUP DI DOLO

ULSS 13 INFORMA “Zero Code”: al via il nuovo servizio di prenotazione e ritiro referti dell’Ulss 13 Da domani il cittadino può scegliere, tramite il sito internet dell’Ulss, il giorno e l’ora in cui desidera rivolgersi al Cup di Dolo, senza doversi mettere in coda Mai più code al Cup di Dolo: parte il servizio “Zero Code”. Da domani, martedì 29 dicembre, infatti, il cittadino che vorrà prenotare o pagare una prestazione, oppure anche ritirare un referto, potrà farlo nel giorno e nell’orario da lui scelto, senza fare code allo sportello del Centro Unico di Prenotazione dell’Ospedale di Dolo. E’ un servizio completamente gratuito per il cittadino che parte, intanto, in via sperimentale, solo a Dolo. Nel caso in cui la proposta riscuoterà il successo che l’Ulss 13 spera, il nuovo servizio verrà potenziato (inizialmente, in questa fase di prova, prevede al giorno solamente quaranta prenotazioni) ed esteso anche al Cup di Mirano e Noale. Ma vediamo di cosa si tratta. “Il servizio “Senza Code” – ha dichiarato il responsabile dei Sistemi Informativi della Ulss 13, Silvia Baldan – non è altro che un servizio che il cittadino può attivare da casa connettendosi al sito internet dell’Azienda www.ulss13mirano.ven.it . Sulla pagina del CUP troverà un banner in evidenza che lo inviterà a non fare la coda e prenotare online. Cliccandoci sopra, potrà scegliere quando prenotare o ritirare il referto e potrà virtualmente staccare un biglietto (lo dovrà anche stampare) di prenotazione col quale si presenterà, nel giorno e ora indicati, al Cup di Dolo. La cosa straordinaria è che il cittadino si presenterà e sarà subito il suo turno: il tabellone del Cup “chiamerà” il suo numero”. da sinistra il Cup Manager Stefano Vianello, al centro la resp. Sistemi Informativi Silvia Baldan e, a destra, il Dg Gino Gumirato. Non dovrà, quindi, aspettare in coda”. Le fasce orarie (indicate nel dettaglio all’interno del sito internet) sono circa le seguenti: DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ - Per la prenotazione e pagamento di servizi col Sistema Sanitario Nazionale: dalle 8.15 alle 18.37. - Per il ritiro dei referti: dalle 8.30 alle 18.30. - Per la richiesta delle cartelle cliniche: dalle 9.30 alle 11.15. - Per la libera professione: dalle 9.00 alle 18.30 IL SABATO - Per la prenotazione e pagamento di servizi col Sistema Sanitario Nazionale: dalle 8.15 alle 11.52. - Per il ritiro dei referti: dalle 8.30 alle 11.30. - Per la richiesta delle cartelle cliniche: dalle 9.30 alle 11.15. - Per la libera professione: dalle 8.30 alle 11.30. “Mettere al centro il cittadino – ha evidenziato il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – significa anche facilitarlo nell’accesso ai servizi. In questo la tecnologia ci aiuta. Basta alzarsi all’alba per venire in Ospedale e fare la coda. Noi desideriamo che in Ospedale - grazie a questo sistema innovativo che è stato attivato dall’Ufficio dei Sistemi Informativi di questa Azienda, che è stato nuovamente promosso con la certificazione di qualità ISO 9001– il cittadino ci venga solamente quando è il suo turno, cioè quando tocca a lui, senza aspettare in code inutili”.

sabato 26 dicembre 2015

ALTRI 500 MIGRANTI IN ARRIVO PER LA PROVINCIA DI VENEZIA


Sul sito della prefettura di Venezia è stato pubblicato un nuovo bando che ha per oggetto l’individuazione di “ ulteriori strutture “ per l’accoglienza di cittadini stranieri che richiedono la protezione internazionale. “ A seguito del perdurante e massiccio afflusso sulle coste italiane di cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale e in attuazione alle direttive impartite dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, con circolare n.12506 del 23/11/2015, la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Venezia intende avviare una nuova procedura di gara, ai sensi dell’ art. 20 del D. Lgs. 12/4/2006, n. 163 e s.m.i., per l’individuazione di strutture di accoglienza temporanea, con capacità ricettiva di almeno 5 unità, con soggetti operanti sul territorio della provincia di Venezia. “ Il dato significativo che si rileva è l’aumento per la provincia di Venezia degli ospiti dagli attuali 1255 a 1788, praticamente cinquecento persone in più, altra indicazione che arriva dalla prefettura è che ci sarà una ridistribuzione dei profughi che porterebbe ad una diminuzione di immigrati a Cona ed un aumento in altri comuni tra cui Chioggia che è, dopo Venezia, il comune che ne accoglie di più. Le strutture che accolgono i migranti autorizzate dalla prefettura vengono rimborsate mediamente con 33,5 /35 euro al giorno per persona con fondi europei, con questa diaria vengono pagati i pasti, l’alloggio, vestiario, medicine e 2,50 euro al giorno vengono dati direttamente agli ospiti ( pocket money per le spese personali ) ulteriori 15 euro alla prima registrazione per le spese telefoniche e una parte ancora vanno per i servizi burocratici legali, l’assistenza sanitaria e l’assistenza didattica. Nel momento in cui al migrante viene riconosciuto lo status di rifugiato cessa il diritto all’accoglienza che deve iniziare a preoccuparsi per trovare una diversa sistemazione, non essendo così facile trovare lavoro praticamente tutti quelli che escono dai centri di accoglienza non hanno altra possibilità che rivolgersi alla Caritas oppure ai servizi comunali. BANDO della prefettura


A CHIOGGIA UN CONSIGLIERE DEL PD CHIEDE AL COMUNE PIU' SOLDI PER I MIGRANTI

giovedì 24 dicembre 2015

AUMENTA PERICOLOSAMENTE L'USO DEI PSICOFARMACI NEI GIOVANI

(23.12.15) Giovani in ansia, giovani che combattono la tensione e il malessere con i farmaci: a Nordest succede più che altrove, e non è un fenomeno che va sottovalutato. Lo spiega il Servizio Dipendenze (SerD) dell’Ulss 12 Veneziana, che invita i genitori alla massima attenzione. “Le ‘benzodiazepine’ sono farmaci che combattono l’ansia e l’insonnia – spiega il direttore Alessandro Pani – e sono la classe di psicofarmaci più prescritta. Garantiscono rapida efficacia e hanno un numero di effetti collaterali relativamente basso. Però le benzodiazepine possono dare dipendenza fisica e psicologica e possono indurre ‘tolleranza’, cioè bisogno di aumentare la dose per sentirne gli effetti. Se bruscamente sospese, possono inoltre provocare astinenza”. L’uso di psicofarmaci non prescritti sembra essere un fenomeno in crescita nelle fasce di popolazione più giovane. Un’indagine del 2014 del Dipartimento Politiche Antidroga tra gli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni conferma un uso preoccupante di tranquillanti e sedativi, senza prescrizione medica e senza indicazione dei genitori. La stessa ricerca dice che questo uso improprio è maggiormente diffuso nel genere femminile: “Il consumo almeno una volta nella vita – dice il dottor Pani – è ammesso dal 4,8% delle studentesse intervistate, contro il 2,9% dei maschi. La frequenza aumenta con il crescere dell’età. Le zone del Nord, ed in particolare il Nord Est, registrano percentuali superiori rispetto al resto dell’Italia”. “Questi psicofarmaci – segnala il Direttore del SerD – sono sostanze di facile accesso, a basso costo. Spesso i ragazzi li trovano all’interno delle proprie case, prescritte ai familiari, oppure li acquistano autonomamente, perché è agevole trovarle anche attraverso Internet, dove è possibile avere informazioni, a volte distorte, su effetti, posologie e rischi, oppure su come associarne l’uso ad altre sostanze”. I giovani li utilizzano con scopi diversi: per ridurre l’ansia, per potenziare l’effetto sedativo di altre sostanze, per automedicazione di un malessere non meglio precisato, per aiutarsi a “non pensare”. Ma c’è anche chi utilizza le benzodiazepine per ridurre o mascherare l’effetto di sostanze eccitanti come l’ecstasy e la cocaina. Non ultima è la ricerca di “effetti paradossi”: alcune di queste sostanze, soprattutto se mescolate all’alcool, portano a disinibizione e aggressività; possono anche condurre a commettere reati, a volte gravi, di cui il giorno successivo non si ha memoria. E’ importante, quindi, che gli adulti guardino con intelligenza in particolare a quegli adolescenti che mostrano di sentirsi soli e che fanno fatica a convivere con lo stress e le ansie della loro età. “E’ fondamentale l’attenzione dei familiari, degli insegnanti e degli adulti di riferimento – commenta il Direttore Generale DELL’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben –. Nel lavoro di prevenzione e di attenzione verso i comportamenti a rischio, nessuno è da solo: nelle sedi del SerD dell’Ulss 12 Veneziana è possibile chiedere consulenza o ricevere aiuto. Il nostro personale qualificato e dedicato, nella completa riservatezza, si pone al fianco sia dei giovani, anche minorenni, che dei loro familiari”.

lunedì 21 dicembre 2015

I CALCIATORI DEL VENEZIA FC IN VISITA NATALIZIA IN PEDIATRIA

Ospedale dell’Angelo, i calciatori del Venezia FC in visita natalizia in Pediatria Pacchi regalo e ambitissimi palloni consegnati dai calciatori ai bambini ricoverati: questi i doni del Venezia FC ai bambini della Pediatria dell’Ospedale dell’Angelo, nell’ormai consueta visita prenatalizia al Reparto. La delegazione, guidata dal Direttore Generale Dante Scibilia e composta da cinque calciatori della prima squadra, è stata accolta dal Primario: “E’ un bel gesto, da parte di atleti nel pieno della loro gioventù – ha commentato il dottor Giovanni Battista Pozzan – ricordarsi di ragazzi e bambini meno fortunati, come quelli che accogliamo in Pediatria. Da parte dell’Ulss 12 Veneziana ringrazia di cuore il Venezia FC per questo segno di attenzione che, unito ai tanti che riceviamo, riempie di speranza questi giorni che precedono il Natale”. Graditissima dai bambini ricoverati in Reparto la visita degli atleti Innocenti, Cernuto, Modolo, Acquadro e Luciani. I calciatori del Venezia hanno fatto un passaggio speciale anche nella “scuola in Pediatria”, dove la maestra Maria Pia Vivolo segue i bambini e li aiuta nei compiti e nello studio, perché durante il periodo della degenza i piccoli ospiti della Pediatria non restino indietro nei programmi scolastici. Soddisfazione anche da parte del Direttore Generale del Venezia FC, Dante Scibilia: “Ci fa piacere aver regalato un sorriso a questi bambini che come noi sono parte attiva della nostra città. Momenti come questi fanno crescere chi vi partecipa e fanno capire l'impegno e l'importanza di chi lavora per la comunità”. Ha chiuso la visita lo scambio di auguri – e la consegna delle magliette del Venezia – con lo staff della Pediatria, coronato da una foto tutti insieme.

sabato 19 dicembre 2015

SALVATA RAGAZZA DI 30 ANNI SALVATA DALLA CARDIOLOGIA DI MIRANO

“La Cardiologia di Mirano mi ha fatto il più bel regalo di Natale, curandomi” I ringraziamenti di una ragazza di 30 anni, operata per una rara patologia cardiovascolare congenita Martedì 15 dicembre Alessia Tallon è rinata per la seconda volta. Si è risvegliata nella sala di Emodinamica dell’Ospedale di Mirano, dopo un intervento delicatissimo a cui si è sottoposta per una malattia cardiovascolare congenita molto rara: la coartazione totale dell’aorta. “Quando ho riaperto gli occhi – ha commentato Alessia nella sua camera, all’interno del reparto cardiologico – ho pianto di gioia. Avevo rimandato più volte questo intervento per paura, sapevo che era molto delicato. Ringrazio il dottor Saccà e tutta l’équipe che mi ha operata: per me e la mia famiglia questo è il più bel regalo di Natale che potessi ricevere”. Alessia ha trent’anni ed è nata con questa rara anomalia congenita dell’aorta che non si limitava al solo suo restringimento, ma la occludeva completamente. “L’aorta – ha spiegato il primario facente funzioni di Cardiologia di Mirano, Salvatore Saccà - è l’arteria principale del corpo, dalla quale tutte le altre arterie del corpo derivano. Dopo che lascia il cuore, l’aorta si dirama in altre arterie, ma l’aorta principale continua attraverso il torace, l’addome e rifornisce di sangue la metà inferiore del corpo e le gambe. Nella ragazza che abbiamo operato, l’aorta era chiusa e, per meccanismi compensatori, si erano nel tempo sviluppati dei vasi già esistenti che contribuivano, anche se con fatica, ad alimentare l’aorta chiusa e a portare sangue e ossigeno al resto degli organi. Alessia, però, doveva assolutamente eseguire un intervento perché soffriva di pressione molto alta che col tempo avrebbe provocato importanti e gravi complicazioni per la sua salute”. l'ospedale di Mirano Alessia ha subito un intervento di angioplastica con sedazione locale: in pratica Saccà, coadiuvato dall’anestesista Elisa Canova, i cardiochirurghi di Mestre Alberto Terrini e Vera Renier, più il personale infermieristico, ha perforato con un sondino il diaframma che chiudeva l’arteria, praticando multiple dilatazioni dell’aorta con “palloncini” man mano sempre più grandi fino a dilatarla completamente, fissandola con uno stent. Se l’intervento non fosse andato a buon fine, Alessia avrebbe dovuto successivamente sottoporsi ad un intervento cardiochirurgico “più invasivo”, con una degenza in ospedale più lunga, almeno una decina di giorni e una riabilitazione postchirurgica”. Intanto Alessia sta recuperando in fretta le sue forze e oggi potrà far rientro a casa propria, a San Stino di Livenza. “Interventi come questo della nostra Cardiologia – ha commentato il direttore sanitario dell’Ulss 13 Livio Dalla Barba – che ridanno un sorriso e una speranza alle persone malate, vanno sostenuti e promossi. Un grazie al personale coinvolto in questa operazione, ricordando anche l’importanza della sinergia con i cardiochirurghi mestrini”.

giovedì 17 dicembre 2015

INCIDENTE IN BACINO SAN MARCO : VAPORETTO AFFONDA UN NATANTE CON PERSONE A BORDO

ore 06.35 in bacino s.marco un mezzo Actv di linea 4.1 si scontra con un topo merci ... feriti e topo che affonda il mezzo Actv ha dato assistenza al topo finché è stato possibile poi il topo e' affondato. Fortunatamente nessuno ha riportato gravi conseguenze,un passeggero del Vaporetto si è ferito lievemente ora i pompieri stanno lavorando al recupero del topo affondato. Ulteriori eventuali approfondimenti in seguito

lunedì 14 dicembre 2015

PALMARI, BIGLIETTI E MARINAI: COME “AFFONDA” L'ACTV


Come usare l'innovazione tecnologica per ridurre i costi e finire per scontentare il personale, esasperare i clienti e perdere il 30% dei possibili incassi. L'Actv, lo sappiamo, è un'azienda dalle enormi potenzialità, basti pensare ai flussi turistici che interessano Venezia, ma non è che produca utili con facilità. Anzi. E, per ridurre i costi, l'azienda, da qualche tempo, ha introdotto, sulle linee di navigazione, l'uso dei palmari per l'emissione dei biglietti. In teoria è semplice: si chiudono le biglietterie esterne (e si risparmia, così, in strutture, manutenzione, personale e logistica) e si incaricano i marinai di fare i biglietti a bordo, magari dandogli anche un piccolo incentivo (il 7% degli incassi) per incoraggiarli a non trascurare la nuova incombenza. In pratica, però, servono dei palmari che funzionino e, purtroppo, quelli dell'azienda, hanno seri problemi. «Ogni tanto si spengono e non si riesce più a riaccenderli» racconta un lavoratore che, ovviamente, lasceremo anonimo «si bloccano e non si riesce a fare un reset. Talvolta emettono i biglietti, ma non li registrano, così il marinaio si trova con dei soldi in mano, ma senza la corrispondente registrazione elettronica del biglietto». Facile, poi, intuire cosa succede se il cliente, magari pure straniero, chiede il biglietto, il marinaio non è in grado di darglielo e, poco dopo, arriva il verificatore a bordo: il caos assoluto. E quelli che potevano essere casi estremi, ma sporadici, col tempo, sono aumentati perché, mano mano che i palmari si guastavano, venivano mandati in manutenzione, in un settore aziendale appositamente creato, ma non tornavano più indietro. Per un po' sono bastati quelli di riserva, ma poi si sono guastati anche quelli. Oggi, a quanto pare, solo il 50% dei marinai ha un palmare funzionante. In definitiva il personale lavora male ed è scontento perché, se non può fare i biglietti, non prende l'incentivo, i clienti si “stupiscono” dell'inefficienza del sistema e l'azienda, che già non ci fa una bella figura, c rimette anche i soldi dei biglietti non emessi dai palmari guasti.
  Abbiamo esagerato? Non secondo le informazioni che abbiamo raccolto da più parti. Ma se l'Actv ritiene di poterci dare un quadro diverso della situazione, siamo qui per ascoltare anche la sua voce.

sabato 12 dicembre 2015

ALL'ANGELO, TRAPIANTO DA CADAVERE PER RICOSTRUIRE UN GOMITO

All'Angelo, trapianto da cadavere per ricostruire un gomito L’inserimento di una protesi in un gomito, a sostituire l’articolazione danneggiata, è già un intervento complesso. Ma quello realizzato dal Primario di Ortopedia dell’Angelo, Andrea Miti, ed andato decisamente a buon fine, può essere definito un intervento eccezionale. “Ci trovavamo di fronte ad un paziente di 55 anni – spiega il dottor Andrea Miti – il cui gomito si era trasformato in una grande massa ossea compatta. Questo “blocco”, questa impressionante ossificazione del gomito, si era sviluppata progressivamente, come conseguenza di un infarto con ipossia cerebrale. E a pochi mesi dall’evento, il paziente, già limitato nei movimenti per i danni neurologici subìti, si trovava anche nell’impossibilità di muovere in alcun modo il gomito, con il braccio bloccato in posizione flessa: l’articolazione non esisteva più, avvolta in un blocco unico e ormai solidificato, grande quanto un grosso limone”. In questo grumo erano ormai inglobati il gomito vero e proprio, ma anche la parte terminale delle ossa su cui si innesta l’articolazione del gomito, cioè l’omero, l’osso del braccio, ed entrambe le ossa dell'avambraccio, in particolare l'ulna: “Esisteva un’unica soluzione: aprire l’arto – spiega il dottor Miti – e togliere tutta l’articolazione trasformata in ossificazione, asportando anche le parti terminali dell’omero e dell’ulna, sopra e sotto l’articolazione del gomito”. Il dottor Miti ha quindi proceduto con la resezione delle due ossa. Ha poi asportato dal braccio, in sostanza, tutto il blocco osseo formatosi sull’articolazione e, insieme, le parti terminali di omero e ulna, ormai irrimediabilmente cementate dentro al blocco osseo. “Ora, al posto di questa ampia parte asportata – spiega il Primario – andava inserita una nuova parte equivalente: non solo una normale protesi che sostituisse l’articolazione, bensì la protesi già inserita in due nuove parti terminali dell’omero e dell’ulna. Abbiamo realizzato queste parti terminali utilizzando le ossa necessarie prelevate da cadavere; le abbiamo rese adatte al trapianto, abbiamo inserito tra le due ossa l’articolazione protesica in titanio. E infine abbiamo reinserito nel braccio questa protesi “estesa”, cioè già montata, da una parte e dall’altra, dentro i due spezzoni di ‘nuovo’ osso”. Il paziente si trova ora ad avere un nuovo omero, frutto dell’unione di una metà originaria e di una metà trapiantata da cadavere, e una nuova ulna, anche questa risultante dalla fusione di una parte originaria e di una parte trapiantata. E tra le due ossa, così ricostruite, sta l’articolazione artificiale, cioè la classica protesi in titanio con snodo centrale in polietilene, che garantisce il movimento del gomito. Intorno allo scheletro del braccio così ricostruito, il chirurgo ha ridisegnato la dinamica del movimento affidata a muscoli e tendini, ricucendoli e riconnettendoli alle ossa: “Oggi, a distanza di un anno, verificato quindi nel tempo l’esito dell’intervento complesso – conclude il dottor Miti – il braccio del paziente è restituito al suo fisiologico flettersi e distendersi”. All’Ospedale di Mestre gli interventi sul gomito sono ormai una prassi, sia quelli per l’innesto di una protesi all’articolazione, sia quelli, ancora più impegnativi, per la sostituzione della protesi: dal 2008 ad oggi, l’équipe del dottor Miti ne ha praticati una sessantina. “Ma con questo intervento particolare l’Ortopedia dell’Angelo – commenta Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – ha contribuito a spostare il confine di quello che si può fare, nel settore della chirurgia ortopedica, per curare una persona: in altri rarissimi casi erano stati praticati a Mestre innesti ossei da cadavere, ma mai come in questo caso si era arrivati a trapiantare, sia sopra che sotto l’articolazione, porzioni così importanti di ossa”.

sabato 5 dicembre 2015

L'OSPEDALE DELL'ANGELO

L’Ospedale dell’Angelo ha un nuovo “PEIMAF”, il piano di emergenza in caso di grandi eventi tragici (05.01.16) L’Ospedale di Mestre ha aggiornato, rivedendo e riorganizzando tutte le procedure, il proprio piano di emergenza in caso di grandi eventi tragici. “Ogni Ospedale – spiega il Direttore Medico dell’Angelo, il dottor Onofrio Lamanna – ha un protocollo operativo che scatta quando, a seguito di eventi di particolare gravità, si trova a dover far fronte ad un numero elevato di accessi. Questo protocollo si chiama ‘PEIMAF’, acronimo che sta per ‘Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti’, e dev’essere scritto insieme e condiviso da tutti gli operatori dell’Ospedale, perché quando l’emergenza arriva, è sicuramente il Pronto Soccorso a farvi fronte, ma tutte le parti dell’Ospedale, insieme, ne sostengono l’impatto”. Eventi passati che hanno causato un preallarme. Il nuovo PEIMAF è stato presentato nella Sala Blu dell’Angelo, presenti tutti i Primari e molti tra medici, infermieri e operatori sanitari. Agli operatori riuniti, introducendo il nuovo protocollo, il dottor Lamanna ha ricordato alcuni momenti in cui, negli anni recenti, l’Ospedale di Mestre si è trovato di fronte a possibili “grandi eventi tragici”: dalla serata in cui, nel dicembre del 2002, l’incendio di un serbatoio di Porto Marghera fece temere il peggio, alla giornata difficile del giugno 2007, quando una tromba d’aria investì l’Heineken Jemming Festival. “In quei casi – ha ricordato il dottor Lamanna – il nostro PEIMAF scattò nelle sue fasi iniziali, senza però che ci si sia trovati poi in una situazione di vera grande emergenza. Gli eventi di Parigi, comunque, ci ricordano che è sempre possibile, per una struttura ospedaliera, trovarsi di fronte ad un massiccio afflusso di feriti: è fondamentale, quindi, che tutti sappiano cosa fare in quel caso, per rispondere al meglio”. Un Piano che può scattare a tre livelli diversi. Il nuovo PEIMAF, ovviamente, concentra la sua attenzione su luogo in cui, in caso di grande incidente, potrebbero confluire i feriti, cioè il Pronto Soccorso. E’ il Pronto Soccorso, infatti, che, con l’aiuto di tutto l’Ospedale, farà fronte all’eventuale emergenza. Tre i livelli di attivazione del Piano, che scatta su richiesta della Centrale Operativa provinciale del SUEM118. Il Livello 1 scatta quando di prevede un afflusso contemporaneo di 4/6 “codici rossi” provenienti dallo stesso evento: in questo caso, che il Pronto Soccorso dell’Angelo può gestire senza difficoltà, il PEIMAF prevede l’attivazione di una unità di crisi, senza il ricorso a forse esterne e senza l’evacuazione del Pronto Soccorso. Il Livello 2 del PEIMAF scatta nel caso di afflusso al Pronto Soccorso di un numero di feriti gravi tra i 6 e i 10. Si attiva allora la chiamata al personale medico e infermieristico “reperibile”, cioè non presente ma pronto ad entrare in servizi in caso di necessità. E scatta l’evacuazione del Pronto Soccorso, che può essere totale o parziale. Il PEIMAF è attivato al Livello 3 quando si prevede l’afflusso di più di dieci “codici rossi”, che si sommeranno ovviamente ad altri feriti meno gravi. Allora il Pronto Soccorso si trasforma radicalmente: gli utenti presenti vengono dimessi o trasferiti ai Reparti; tutta l’”area rossa” viene dedicata ai “codici rossi PEIMAF”, cioè ai feriti gravi dell’evento; tutta l’area normalmente dedicata alla Terapia Intensiva viene dedicata ai “codici gialli PEIMAF”, mentre per i “codici verdi PEIMAF” si libera l’area del “Pronto Soccorso ortopedico”. Con il PEIMAF a Livello 3, l’unità di crisi creata per gestire l’emergenza governa tutte le procedure in Ospedale, ed è la sola autorizzata a dialogare con l’esterno. Il Livello 3 del PEIMAF prevede la richiamata in servizio di tutto il personale che sia possibile contattare telefonicamente, secondo procedure disegnate a cascata, a cominciare dai Primari; intanto il personale in servizio in tutto l’Ospedale supporta il Pronto Soccorso per il trasferimento dei feriti, il ricovero degli utenti “usuali” del Pronto Soccorso, l’allestimento dedicato ai feriti PEIMAF delle sale operatorie dell’Ospedale. In rete con gli altri Ospedali. “Di fronte ad un evento tragico, la mobilitazione del personale – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – non costituirà un problema: quando in altri casi si è minacciata una grave emergenza, sono stati i nostri medici e i nostri operatori a chiamare da casa per chiedere se serviva il loro rientro in Ospedale. Resta però il fatto che eventi tragici di grandi dimensioni non devono essere gestiti ‘in solitaria’ neanche da un Ospedale come quello dell’Angelo. Come già accade di fronte alle emergenze che la Centrale Operativa Suem gestisce quotidianamente, anche di i fronte ad un eventi che comporti numerosi feriti si opererà in stretto collegamento con gli altri Ospedali del territorio, con un’intelligente e funzionale gestione dei flussi. E’ attraverso la rete di servizi e di rapporti già presente fra le strutture, e già testata, che si può intervenire sui feriti, e su ciascuno di essi, in modo efficace”. L’attività “ordinaria” del Pronto Soccorso dell’Angelo. Nel corso del 2014 gli accessi al Pronto Soccorso di Mestre sono stati 86.486 (nel 2013 erano stati 80.531). I “codici rossi” sono stati 1406 I “codici gialli” sono stati 17.998 I “codici verdi” sono stati 22.332 I “codici bianchi” sono stati 44.750. Le prestazioni del Pronto Soccorso dell’Angelo riferite a tutti i codici sono state 567.297 nel 2014. Nel 2014 i ricoveri all’Angelo sono stati 23.163.

lunedì 30 novembre 2015

SESSANTA DONNE PARTECIPANO AL PROGRAMMA: " RICONQUISTA DI Sé "

“Menopausa Informa”, il bilancio di sei mesi del progetto rivolto alle donne in menopausa Il male peggiore rimane la sedentarietà, che si combatte con nuovi interessi ed esercizio fisico. Sessanta donne partecipano ad un programma di “riconquista di sé”, completamente gratuito Sei mesi fa, una sessantina di donne hanno stretto un patto con il personale sanitario del servizio della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico di Noale per cominciare un percorso di “riconquista di sé”. L’obiettivo è quello di aiutarle a prepararsi a convivere con la menopausa, ripensando alla propria salute in un’ottica di prevenzione per contrastare l’invecchiamento e affrontare al meglio tutte le difficoltà ad esso correlate. Il progetto si chiama “Menopausa Informa” ed è completamente gratuito grazie al contributo di 70 mila euro dell’associazione Cuore Amico. A condurre il progetto è una équipe multidisciplinare, costituita dai professionisti della Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico del Dipartimento cardiovascolare che comprende medici dello sport, cardiologi, dietologi, nutrizionisti, infermieri, psicologi, laureati in scienze motorie, ecc. La dottoressa Donatella Noventa “Tutto è partito dalle giornate di prevenzione cardiovascolare dedicate alle donne – ha spiegato Donatella Noventa, direttore dell’U.O.C. di Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico dell’Ulss 13 – che abbiamo organizzato nelle piazze di Mirano, Noale e Martellago. In quella occasione abbiamo incontrato ben 250 donne. Di queste, poi, abbiamo fatto una scelta, tramite dei criteri scientifici, che ci hanno permesso di individuare tra loro i soggetti più a rischio per problemi cardiovascolari e osteoarticolari. La menopausa è una fase delicata della vita delle donne in cui gli ormoni, in particolare gli estrogeni (gli ormoni femminili) svolgono un ruolo determinante. La loro mancata produzione determina alterazioni a livello del metabolismo dell’osso, dei grassi e degli zuccheri, un aumento del rischio di osteoporosi, di malattie cardio-cerebro-vascolari, di diabete, di sovrappeso e di obesità. “Le sessanta donne “più a rischio” – ha continuato la dottoressa Noventa – hanno sottoscritto con i medici coinvolti nel progetto un “accordo” in cui si sono impegnate in un percorso strutturato della durata di un anno. Le partecipanti sono state sottoposte ad una serie di esami e di test per capire gli ambiti di miglioramento a livello fisico e psicologico. Quasi la totalità delle donne (più dell’80%) era completamente sedentaria; alcune praticavano già una qualche forma di esercizio fisico, ma in quantità insufficiente a migliorare il proprio stato di salute. Il percorso è iniziato a giugno 2015 e continuerà fino a giugno 2016 con 2 sedute settimanali di esercizio fisico, svolto in piccoli gruppi, sotto la supervisione di un esperto dell’esercizio, all’interno delle palestre della U.O.C. di Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico e della U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa di Noale ed 1 seduta settimanale a domicilio. Oltre all’esercizio fisico, il progetto comprende anche alcuni incontri informativi ed educativi che vengono tenuti regolarmente, con cadenza mensile, da vari esperti su svariati argomenti quali alimentazione, nutrizione, esercizio fisico, osteoporosi, rischio cardiovascolare, aspetti motivazionali, dermatologici, ginecologici e sessualità e propone anche un corso pratico di cucina dove le donne imparano a conoscere le qualità di vari nutrienti e la preparazione di alcuni piatti.“Un grande grazie va sempre all’associazione Cuore Amico – ha ricordato nuovamente il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – da sempre impegnata nel campo della prevenzione cardiovascolare e attenta ai bisogni di salute dei nostri cittadini. E un grazie al nostro personale sanitario, amministrativo e alla dottoressa Noventa, prossima alla pensione, che ha disegnato un progetto unico, a misura di donna, delineando un percorso che può aiutare molte donne come lei in un momento così delicato della loro vita”.

sabato 28 novembre 2015

INCIDENTI: PIU' DI UN TERZO DEI GUIDATORI POSITIVI PER ALCOL O DROGA

Incidenti, più di un terzo dei guidatori positivi per alcol o droga: presentato a Mestre il bilancio di cinque anni di esami del LIATF (28.11.15) Più di un terzo dei conducenti coinvolti in incidenti sulle nostre strade guidavano sotto l’effetto di alcol o droga: lo certificano i risultati degli accertamenti tossicologici effettuati negli ultimi cinque anni dal Laboratorio LIAFT dell’Ulss 12. E’ stato presentato nei giorni scorsi, in un incontro tenutosi all’Ospedale dell’Angelo, il bilancio di cinque anni di attività del Laboratorio di Igiene Ambientale e Tossicologia Forense (LIATF) dell’Ulss 12 Veneziana. Il Laboratorio interviene con le proprie analisi per verificare i parametri delle persone coinvolte in incidenti stradali su richiesta delle Forze dell’Ordine operanti nelle Province di Venezia, Rovigo, Treviso, in virtù del Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 12 Veneziana e Prefetture, Procure della Repubblica e di nove Aziende sanitarie delle provincie di Venezia, Rovigo e Treviso. Gli accertamenti, in un'area geografica di circa 6700 kmq con una popolazione di circa due milioni di persone, sono stati svolti dal LIATF con modalità esecutive omogenee, tali da rendere l’utilizzo dei risultati tossicologico-forensi a prova di contenzioso giudiziario. Da marzo 2010 a marzo 2015 sono stati analizzati presso il LIATF i campioni biologici (sangue e urina) di circa 6500 conducenti di autoveicoli coinvolti in incidenti, per la ricerca quali-quantitativa di alcol e stupefacenti, mediante tecniche analitiche immunochimiche e cromatografiche accoppiate a spettrometria di massa. Il 22.9% dei campioni di sangue analizzati è risultato positivo per alcol, il 10.0% per sostanze stupefacenti, il 4.0% sia per alcol che per stupefacenti. Più di un terzo quindi dei guidatori coinvolti in incidenti stradali, in questi cinque anni, è risultato essere alla guida in condizioni di alterazione. ALCOL Circa il 45% dei conducenti coinvolti in incidenti stradali e positivi per alcol avevano alcolemie superiori a 1.5 g/L; il 73% superiori a 0.8 g/L, quando la soglia imposta dal Codice della Strada è di 0.5 g/L. La positività per alcol dei conducenti maschi è risultata oltre il doppio di quella delle femmine (26.5% e 12.2%, rispettivamente), ed anche la positività dei conducenti controllati durante il fine settimana è risultata oltre il doppio di quella riscontrata nei giorni lavorativi (33.2% e 16.5%, rispettivamente). Il dato positivo è rappresentato invece dal costante decremento delle positività per alcol in conducenti coinvolti in incidenti stradali a partire dal secondo anno degli accertamenti (2011/2012) sino al quinto anno (2014/2015): la positività per alcol è scesa in questo periodo dal 25.9% al 21.1%. STUPEFACENTI Per quanto riguarda gli stupefacenti, il principio attivo della cannabis Tetraidrocannabinolo (THC) è stato lo stupefacente più frequentemente rilevato nei campioni di sangue positivi (41.3%), seguito da cocaina (33.5%), oppiacei e metadone (9.5% e 10.8%, rispettivamente), ed infine da diverse amfetamine (4.9%). I campioni di sangue positivi per amfetamine sono stati riscontrati principalmente in conducenti di età compresa tra 18-24 anni (60%), quelli positivi per THC principalmente in conducenti di età inferiore a 34 anni (76%), quelli positivi per cocaina principalmente in conducenti negli intervalli 25-34 e 35-49 anni (83%). La positività per stupefacenti dei conducenti controllati durante il fine settimana è risultata comparabile a quella riscontrata nei giorni lavorativi (13.3% e 11.2%, rispettivamente), ad eccezione delle amfetamine che sono state riscontrate in misura raddoppiata nei fine settimana (7.2%) rispetto ai giorni lavorativi (3.2%). La presenza di un solo tipo di stupefacente è stata rilevata nell’81% dei campioni di sangue positivi, di due stupefacenti nel 17.4%, di tre stupefacenti nel 1.5%. Le associazioni di due stupefacenti più frequenti sono state cannabinoidi+cocaina, oppiacei+metadone, cocaina+metadone. Riguardo alle associazioni di alcol e stupefacenti le più frequenti sono risultate alcol+cannabinoidi e alcol+cocaina, ed infine alcol+cannabinoidi+cocaina. Analogamente a quanto osservato per l’alcol, il dato positivo è rappresentato dal costante decremento delle positività per stupefacenti in conducenti coinvolti in incidenti stradali a partire dal 1° anno degli accertamenti (21.8%) sino agli anni 4° e 5°, in cui si è osservata una relativa stabilizzazione (8.0% e 9.4%, rispettivamente). Tale andamento è ascrivibile principalmente al decremento delle positività per cocaina nel corso degli anni. Al contrario, negli stessi anni si rileva un incremento delle positività per metadone. CONCLUSIONI “I risultati degli accertamenti tossicologici – ha spiegato il dottor Giampietro Frison, Direttore del LIATF – dimostrano che la guida sotto l’influenza di alcol e stupefacenti rappresenta ancora un importante fattore di rischio nel determinismo degli incidenti stradali. Il decremento della prevalenza di alcol e stupefacenti osservato nel corso degli anni nei conducenti coinvolti in incidenti stradali è presumibilmente dovuto ad una serie di fattori, tra cui la crescente consapevolezza della popolazione del pericolo della disabilità alla guida provocata da alcol e stupefacenti e l’aumento della prevenzione/repressione del fenomeno da parte delle Forze di Polizia”. L’implementazione del Protocollo consisterà, secondo il dottor Frison, nel miglioramento dei metodi analitici mediante più estensivo uso della spettrometria di massa ad alta risoluzione (HRMS), e ancora nell’ampliamento del pannello di sostanze ricercate, al fine di misurare l’uso di nuove sostanze psicoattive e farmaci disabilitanti.

venerdì 20 novembre 2015

RESTITUITO DOPO IL RESTAURO, IL CROCEFISSO DELLA SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO

Restituito, dopo il restauro, il Crocifisso della Scuola Grande di San Marco (19.11.15) L’Ulss 12 Veneziana ha presentato oggi, dopo un accurato restauro, il Crocifisso ligneo della Scuola Grande di San Marco. Viene restituito così alla città quel Cristo in croce che un secolo fa ha vissuto con i degenti dell’Ospedale il dramma dei bombardamenti. L’imponente Crocifisso è una pregevole opera del XVII secolo, policroma, realizzata da un intagliatore rimasto anonimo per la cappella della Sala Capitolare, cioè per la parte conclusiva della vasta Sala, che costituiva il luogo della liturgia e il fulcro rituale delle celebrazioni della Confraternita. Il Crocifisso si caratterizza per l’atteggiamento sofferente: è infatti quello che gli storici dell’iconografia definiscono un “Christus patiens”, con la testa reclinata, le mani contorte dal dolore, la ferita del costato sanguinante, secondo un’iconografia diffusa sull’onda della predicazione francescana. All’inizio del Novecento, il crocifisso si trovava ancora nella Cappella della Sala Capitolare. Vegliava così in quegli anni direttamente sui degenti, poiché la Sala Capitolare era allora adibita a Reparto e affollata di malati. Durante la Grande Guerra, il 14 agosto 1917 la Scuola Grande fu bersaglio di un bombardamento austriaco, e un ordigno fra gli altri colpì l’angolo della Sala Capitolare: il tetto cinquecentesco crollò in parte; le travature si riversarono sulla Sala e sui malati accolti in quel momento. Insieme agli sfortunati degenti, morti e feriti in quella occasione, anche il crocifisso subì danni dall’esplosione e dall’onda di calore che lo investì. Ai segni della sofferenza rappresentati dall’anonimo autore, si aggiunsero quelli inferti dall’onda di calore che colpì la grande opera lignea. Bolle e fioriture cosparsero il corpo del Crocifisso, e la mani vennero ulteriormente raggrinzite da segni di bruciatura. Il Crocifisso, rimosso probabilmente dalla Sala Capitolare proprio in occasione del bombardamento, è stato ritrovato nel 2014 in un locale della vicina chiesa di San Lazzaro. Esposto per alcuni mesi nella Scuola Grande, è stato poi affidato dall’Ulss 12 Veneziana alle mani sapienti dei restauratori, d’intesa con la Soprintendenza ai Beni culturali di Venezia che ha seguito il recupero dell’opera fin dal ritrovamento. Restaurato dal laboratorio “Vita Restauri” grazie al contributo di “Serenissima Ristorazione”, gestore dei servizi di ristorazione del Civile, è stato oggi riconsegnato alla città nella Sala Capitolare della Scuola Grande di San Marco, sua originaria collocazione. “E’ per noi emozionante oggi – ha detto il Direttore Generale dell’Ulss 12, Giuseppe Dal Ben – riconsegnare questo Crocifisso alla sua collocazione. Colpiti dalla sofferenza sua propria e da quella inferta anche a lui dalla guerra e dal bombardamento, siamo certi che ricomincerà a vegliare, come testimone della sofferenza, sull’Ospedale Civile di Venezia, sui degenti che ospita e che qui cercano assistenza e cura, e anche sulle tante persone che in questa struttura, a vario titolo operano per alleviare le sofferenze altrui”.

martedì 17 novembre 2015

LA CHIRURGIA DI DOLO IN DIRETTA " LIVE " IN TUTTO IL MONDO - SUCCEDE GIOVEDì 19 NOVEMBRE

La Chirurgia di Dolo in diretta “live” in tutto il mondo. Succede giovedì 19 novembre La Chirurgia dell’Ospedale di Dolo in diretta “live” in tutto il mondo. Succederà giovedì 19 novembre dalle 8.00 alle 10.00, nell’ambito del 26° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente dove, il primario Mario Godina con la sua équipe eseguirà, in videoconferenza da Dolo, un intervento di laparoplastica protesica in chirurgia aperta per intervenire su un’ernia addominale. Al Congresso romano parteciperanno chirurghi da tutta Italia e dal resto del mondo. A rappresentare il Veneto in questo importante e unico evento internazionale, oltre ai chirurghi dell’Ospedale di Dolo, interverranno i professionisti di Cittadella (nel padovano) e Castelfranco Veneto (trevigiano). “Il nostro intervento – ha spiegato Godina – verrà trasmesso in diretta nella Sala Massimo dell’Auditorium di Roma e potrà essere visto in streaming in tutto il mondo sul sito: www.laparoscopic.it”. “La Chirurgia di Dolo – ha aggiunto il primario - partecipa al Congresso internazionale di Chirurgia dalla sua nascita, è ormai una tradizione. Nel corso degli anni abbiamo eseguito vari interventi, tra i nostri fiori all’occhiello c’è sicuramente la chirurgia colica in laparoscopia”. “La buona sanità – ha ricordato il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato – passa anche attraverso eventi di questo tipo. Si cresce professionalmente mettendo a disposizione dell’altro le proprie conoscenze ed esperienze. Un momento, quindi, di confronto tra chirurghi e grandi professionisti di tutto il mondo che sposiamo come Azienda. Buon lavoro”. La Chirurgia dell’Ospedale di Dolo in diretta “live” in tutto il mondo. Succederà giovedì 19 novembre dalle 8.00 alle 10.00, nell’ambito del 26° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente dove, il primario Mario Godina con la sua équipe eseguirà, in videoconferenza da Dolo, un intervento di laparoplastica protesica in chirurgia aperta per intervenire su un’ernia addominale. Al Congresso romano parteciperanno chirurghi da tutta Italia e dal resto del mondo. A rappresentare il Veneto in questo importante e unico evento internazionale, oltre ai chirurghi dell’Ospedale di Dolo, interverranno i professionisti di Cittadella (nel padovano) e Castelfranco Veneto (trevigiano). “Il nostro intervento – ha spiegato Godina – verrà trasmesso in diretta nella Sala Massimo dell’Auditorium di Roma e potrà essere visto in streaming in tutto il mondo sul sito: www.laparoscopic.it”. “La Chirurgia di Dolo – ha aggiunto il primario - partecipa al Congresso internazionale di Chirurgia dalla sua nascita, è ormai una tradizione. Nel corso degli anni abbiamo eseguito vari interventi, tra i nostri fiori all’occhiello c’è sicuramente la chirurgia colica in laparoscopia”. “La buona sanità – ha ricordato il direttore sanitario dell’Ulss 13 Livio Dalla Barba – passa anche attraverso eventi di questo tipo. Si cresce professionalmente mettendo a disposizione dell’altro le proprie conoscenze ed esperienze. Un momento, quindi, di confronto tra chirurghi e grandi professionisti di tutto il mondo che sposiamo come Azienda. Buon lavoro”.

martedì 10 novembre 2015

NEBBIA: DIFFICOLTA' PER LA NAVIGAZIONE ( ma si sta alzando)

Difficoltà per la navigazione, alcune corse di ACTV erano state fermate a causa della scarsissima visibilità, alle 10.20 di questa mattina la visibilità arrivava a 80 metri. Ricordiamo che ieri un ferry boat è andato a cozzare causando discreti danni e più di un contuso. video di ieri -

giovedì 5 novembre 2015

PARTE LA CAMPAGNA ANTI INFLUENZALE DELLA ASL 13

VIVA, “Viva il Vaccino Antinfluenzale”: il Dg Gumirato e tutti i direttori si vaccinano contro l’influenza Lunedì 9 novembre parte la campagna antinfluenzale della Ulss 13, in prima linea medici di famiglia, pediatri e servizio di Igiene Il direttore generale dell’Ulss 13, Gino Gumirato, insieme ai direttori dell’area strategica (direttore amministrativo, direttore sanitario e direttore dei servizi sociali), al direttore del dipartimento di Prevenzione Flavio Valentini, ai capi dipartimento ospedalieri e amministrativi, e ai primari degli Ospedali di Dolo Mirano e Noale, ha dato il buon esempio e si è vaccinato contro il virus dell’influenza. Vaccinandosi, direttori dell’area sanitaria e amministrativa, hanno aderito a “VIVA”, “Viva il Vaccino Antinfluenzale”: così è stata ribattezzata e verrà promossa nella Ulss 13 la campagna antinfluenzale 2015-2016. La campagna antinfluenzale, che comincerà per la popolazione lunedì 9 novembre e proseguirà fino a fine anno, vede in prima linea i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta ed il servizio vaccinale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica. Si ricorda che la vaccinazione è gratuita per le persone ritenute a rischio, ovvero: persone di età pari o superiore a 65 anni, persone in età infantile e adulta affetti da alcune patologie croniche dell'apparato respiratorio, circolatorio, urinario e inoltre altre importanti condizioni patologiche (ad es. malattie dell’apparato emopoietico, diabete etc.). La vaccinazione viene fortemente raccomandata anche ad alcune categorie di persone come il personale sanitario, familiari di soggetti ad alto rischio, insegnanti, dipendenti di pubblica amministrazione, addetti all’attività di allevamento e comunque le persone incaricate di servizi pubblici essenziali. “L’anno scorso – ha evidenziato Valentini – a causa dell’allarmismo mediatico, che metteva in relazione alcuni decessi con le vaccinazioni antinfluenzali, abbiamo registrato anche nella nostra Ulss una scarsa adesione alla campagna contro l’influenza. Queste notizie rivelatesi poi infondate, hanno scoraggiato molte persone nel recarsi dal proprio medico curante o presso le sedi distrettuali a vaccinarsi, soprattutto coloro che per età o condizione di salute avrebbero avuto notevole beneficio dalla vaccinazione”. Nel 2014-2015, infatti, è stato vaccinato solo il 53% delle persone con più di 65 anni, dato in ribasso rispetto l’anno precedente quando venne vaccinato oltre il 60% degli ultra65enni. Il dato sulla copertura vaccinale nelle categorie a rischio è rimasto attorno al 13%, confermando ancora una bassa sensibilizzazione delle persone con patologie a proteggersi dall’influenza. “Una bassa copertura vaccinale – ha continuato Valentini - ha conseguentemente permesso una circolazione più ampia e più aggressiva dei virus influenzali presenti, portando ad un aumento delle forme molto gravi di influenza. Tale affermazione è corroborata dai dati dell’ultimo bollettino epidemiologico di sorveglianza dell’influenza 2014-2015, che ha registrato in Veneto 186 casi di forme complicate di influenza (gravi sindromi da insufficienza respiratoria acuta) e 40 decessi. É importante considerare che un numero così elevato di gravi sindromi respiratorie acute, con ricovero in reparti di rianimazione, non si registrava da alcuni anni (stagione 2009-2010), mentre il numero di decessi da solo equivale a quello delle ultime cinque stagioni. Nella nostra Ulss sono stati registrati 14 casi con forme complicate e gravi e 2 decessi”. Orari e sedi AREA NORD Ambulatorio pediatrico: prendere appuntamento telefonico allo 3341084927, dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 13.00. Ambulatorio per adulti, tramite appuntamento telefonico: - Distretto di Martellago. Da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30. Giovedì, ore 14.00-16.00. Telefono 0415401142. - Distretto di Mirano. Da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30. Mercoledì, ore 14.00-16.00. Telefono 0415795692. - Distretto di Spinea. Da lunedì a venerdì, ore 12.30-13.30. Martedì, ore 14.00-16.00. Telefono 041994821. AREA SUD Ambulatorio pediatrico: prendere appuntamento telefonico allo 3341084927, dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 13.00. Ambulatorio per adulti, tramite appuntamento telefonico: - Distretto di Camponogara e Mira. Da lunedì a venerdì, ore 9.00 – 12.30. Telefono 041424182 (interno 5).

mercoledì 4 novembre 2015

VENEZIA E' CITTA' SEMPRE PIU' SICURA, E LO DIMOSTRA AL MONDO OGNI GIORNO

“Venezia è città sempre più sicura, e lo dimostra al mondo ogni giorno” (04.11.15) L’Ulss 12 Veneziana smentisce categoricamente ogni insinuazione non motivata sull’efficienza del servizio di emergenza/urgenza nella città di Venezia. “Chiunque sia informato e in buona fede – afferma il Direttore Sanitario dell’Ulss 12, Rita Finotto – sa che Venezia è una delle città più sicure al mondo, e che lo è sempre di più”. “L'efficienza del servizio di soccorso è stata dimostrata proprio ieri – continua – in area Fincantieri, quando a fronte di un'emergenza in una zona trafficatissima di accesso alla città di Venezia, un'automedica e un'ambulanza del 118 sono arrivate entrambe nel giro di 9 minuti sul luogo dell’incidente, in piena ora di punta. E come già ampiamente illustrato dal Suem di Venezia al Centro Regionale Emergenza-Urgenza (CREU), l'intervento presso la Stazione di Venezia ha avuto tempi diversi in ragione della sua relativa gravità (codice verde, trasformato in giallo alla richiamata effettuata proprio dalla Centrale Operativa) e della presenza, a fianco della signora, di un medico intervenuto da subito”. “Ogni urgenza vera è gestita a Venezia – continua la dottoressa Finotto – con una organizzazione e una logistica che non teme confronti per efficienza. La Centrale Operativa di Mestre coordina i servizi di soccorso non solo della città ma di tutta la provincia, con tempi medi di arrivo per i codici rossi che si attestano su livelli di eccellenza, migliori di quelli, già stringenti, indicati dai parametri regionali. Lo stesso dicasi per i tempi di risposta agli utenti che chiamano il 118”. A fronte di un territorio particolare e differenziato, a Venezia ogni urgenza ha risposte appropriate: “Dal 2014 ad oggi – continua la dottoressa Finotto – sono stati collocati più di ottanta defibrillatori, che fanno di Venezia una città completamente cardioprotetta, con tre persone in arresto cardiaco defibrillate, rianimate e risvegliate nei soli ultimi dieci giorni. La costruzione dell’elisuperficie sul tetto dell’Ospedale Civile di Venezia consente per la prima volta l’arrivo di un elicottero del soccorso sulla Città storica; i due ambulatori di soccorso con precisa vocazione turistica, uno in Piazza San Marco e uno a Piazzale Roma, si aggiungono ai due Pronto Soccorso degli Ospedali cittadini. I mezzi di soccorso sia acquei che su gomma sono continuamente rinnovati e potenziati, nella dotazione e nella presenza sul territorio”. “In questa città ogni giorno arrivano milioni di visitatori – conclude la dottoressa Finotto – e ogni mese si propone un grande evento e tutto si somma alla vita quotidiana della città: la sicurezza garantita dai nostri operatori ai cittadini e ai turisti si misura e si certifica quotidianamente, sotto gli occhi del mondo. Giudizi affrettati o insinuazioni non motivate fanno solo male alla città ingenerando insicurezza e sfiducia”.

ERIKA BALDIN ( M5S) : LAVORATORI DELLA METRO - VOGLIAMO CHE LA REGIONE PARTECIPI AL TAVOLO DI DISCUSSIONE

Licenziamenti Metro Marghera, Baldin (M5S): “Metodi disumani delle multinazionali. Lottiamo al fianco di questi lavoratori, vogliamo che la Regione partecipi al tavolo di discussione” Dopo 36 anni chiuderà la sede dei magazzini Metro di Marghera, lasciando a casa quasi ottanta lavoratori. L’annuncio ai lavoratori della Metro è stato dato a sorpresa. I responsabili locali del punto vendita hanno quindi comunicato la chiusura del sito a partire da metà gennaio, annunciando l’arrivo delle lettere di mobilità, e quindi del licenziamento. Erika Baldin, consigliera regionale M5S della provincia di Venezia e componente della commissione consiliare sul lavoro, esprime la solidarietà del gruppo e ne annuncia l’impegno: “Siamo vicini ai lavoratori della Metro di Marghera. Una notizia comunicata loro in modo assurdo e mentre i rappresentanti sindacali erano fuori città. E’ il tipico stile delle multinazionali, uno stile disumano che condanniamo e che è agli opposti della nostra idea di lavoro. Tutto questo è conseguenza di un’assenza di pianificazione, e di una strategia industriale orientata al mero profitto senza rispetto per i lavoratori e per l’ambiente: costruiscono negli anni numerosi centri commerciali in pochi chilometri, che fanno morire i centri storici e le piazze. Per poi scomparire lasciando solo vuoto e macerie. I dipendenti del gruppo tedesco poi sono perlopiù quarantenni e cinquantenni. In un mercato del lavoro paralizzato come questo, che futuro hanno molti di loro? E’ proprio questo clima di insicurezza che vogliamo contrastare con la nostra proposta di Reddito di cittadinanza. La consigliera regionale Erika Baldin Questa mattina ho sentito due sindacalisti Cgil per chiedere aggiornamenti. Aspettano una comunicazione ufficiale dall’azienda. Come consiglieri regionali chiediamo di essere rappresentati ad un tavolo per risolvere la questione, col sindaco Brugnaro e il Ministero competente. Vogliamo lottare al fianco di questi lavoratori”.

lunedì 2 novembre 2015

SCASSINATA NELLA NOTTE LA BIGLIETTERIA ACTV AL TRONCHETTO

Scassinata nella notte la biglietteria del tronchetto ferry boat , quella relativa al trasporto mezzi al Lido, la biglietteria chiude con le ultime corse della notte e riapre al mattino presto attorno alle 4,30. I malviventi hanno approfittato delle ore in cui c'è pochissima presenza per effettuare il " colpo" che però non può avergli portato grandi guadagni visto che non vengono mai lasciati soldi in cassa dagli operatori. ulteriori eventuali approfondimenti in seguito

sabato 31 ottobre 2015

CINQUE MEDICINE INTEGRATE AI BLOCCHI DI PARTENZA: PARTENZA FISSATA IL DUE NOVEMBRE

Cinque Medicine Integrate ai blocchi di partenza: partenza fissata il 2 novembre Ben 50mila gli utenti che verranno assistiti con un servizio potenziato sul territorio grazie ai medici di famiglia Trentasei medici di famiglia hanno recentemente firmato l’accordo con l’Ulss 13 per dare il via a cinque Medicine di Gruppo Integrate. Questa innovativa organizzazione della medicina generale - la prima attivata in Veneto per il numero consistente di medici - basata su forme aggregate di professionisti del territorio che lavorano in sinergia con personale sanitario ed amministrativo (infermieri laureati e segretarie), partirà col nuovo servizio lunedì 2 novembre. Le Medicine di Gruppo Integrate si trovano a Mira (via dante 6/19), a Martellago (via Fapanni 85), Noale (Largo S. Giorgio 3), Spinea (viale Viareggio 3/A) e Vigonovo (via De Gasperi 2). Nel frattempo si sta lavorando per attivarne altre sei a partire dal 2016. “Ciascuna di esse – hanno dichiarato i due direttori di Distretto, Gabriele Angiolelli e Stefano Vianello – assisterà circa 10mila utenti. Ogni aggregazione è costituita da circa sei-sette medici più tre infermieri (per le medicazioni, counseling, ecc.) e quattro amministrativi (che avranno il compito di prendere gli appuntamenti, stampare le ricette, rispondere al telefono, richiamare gli utenti, ecc)”. “La novità – hanno evidenziato i due medici di Distretto – sta nel potenziamento del personale e nella fascia oraria di apertura del servizio, ben dodici ore continuative, a garanzia di un servizio efficace e di qualità”. Nel dettaglio, le Medicine di Gruppo Integrate dovranno garantire: il servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00, mentre il sabato e i prefestivi dalle 8.00 alle 10.00; la presenza del medico e dell’infermiere; la presenza almeno di uno studio aperto il sabato e i giorni prefestivi dalle 8.00 alle 10.00; la programmazione degli accessi in studio prevalentemente su prenotazione. Inoltre queste nuove forme di aggregazione hanno il compito di promuovere la prevenzione con accurata informazione ai propri assistiti (sui corretti stili di vita e le offerte sanitarie gratuite della Ulss come le vaccinazioni e gli screening oncologici) e prendersi cura di quegli utenti che soffrono di patologie ormai cronicizzate come il diabete, lo scompenso cardiaco e la bronchite cronica ostruttiva. “Stiamo rispettando l’indicazione del Piano Socio Sanitario della Regione Veneto – ha concluso il direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato - che prevede di puntare sul territorio potenziandolo con strutture e forme di aggregazione come le Medicine Integrate. Un grazie di cuore ai miei collaboratori e ai medici di famiglia che hanno sposato questa iniziativa per fornire un servizio in più e migliore ai nostri cittadini. Buon lavoro”.

martedì 20 ottobre 2015

RUBAVANO INDOSSANDO BODY DA DONNA: ARRESTATI DAI CARABINIERI DUE RUMENI PLURIPREGIUDICATI E UBRIACHI

ENNESIMO COLPO MESSO A SEGNO DAI MILITARI DELLA TENENZA DI DOLO CHE, GRAZIE ALL’ASSIDUO IMPEGNO VOLTO A CONTRASTARE I REATI PREDATORI LUNGO LA RIVIERA DEL BRENTA, ANCHE OGGI POMERIGGIO HANNO TRATTO IN ARRESTO, PER IL REATO DI FURTO AGGRAVATO, I CITTADINI DINU CRISTINEL, NATO IN ROMANIA IL 20.04.1963 E SALAGAROV CRISTIAN, NATO IN ROMANIA IL 18.05.1958, ENTRAMBI PLURIPREGIUDICATI PER REATI PREDATORI ED IN ITALIA SENZA FISSA DIMORA. DURANTE IL SERVIZIO PERLUSTRATIVO GLI OPERANTI, NEL TRNSITARE ALL’ESTERNO DEL SUPERMERCATO ALI’ DI DOLO, VENIVANO ATTENZIONATI DALLA PRESENZA DI DUE STRANIERI INTENTI A CARICARE VELOCEMNTE A BORDO DELLA PROPRIA AUTOVETTURA DELLE BUSTE. DECIDEVANO A QUEL PUNTO DI PROCEDERE AL CONTROLLO MA I DUE MALFATTORI, ALLA VISTA DEI CARABINIERI, SI DAVANO ALLA FUGA LUNGO LA VIA CAIROLI. DOPO UN BREVE INSEGUIMENTO RIUSCIVANO A BLOCCARE LA VETTURA IN VIA PROVINCIALE SUD A CAZZAGO E, A SEGUITO DELLA PERQUISIZIONE VEICOLARE VENIVANO TROVATI IN POSSESSO DI NUMEROSI GENERI ALIMENTARI ED ALCOL PER UN VALORE DI OLTRE 200,00 EURO. DA UN CONTROLLO PIU’ APPROFONDITO SI RIUSCIVA A STABILIRE CHE LA MERCE NON ERA STATA TRAFUGATA ESCLUSIVAMENTE DAL SUPERMERCATO ALI’ DI VIA SAN PIO X, MA ANCHE DAL SUPERMERCATO IN’S DI VIA VECELIO. PER ELUDERE LE BARRIERE ANTITACCHEGGIO I DUE LADRI AVEVANO INDOSSATO, AL DI SOTTO DEI PROPRI INDUMENTI, DEI BODY DA DONNA OPPORTUNAMENTE MODIFICATI PER OCCULTARE LA MERCE TRAFUGATA. AL PERSONALE DEGLI ESERCIZI, IGNARO DELL’ACCADUTO, VENIVA RESTITUITA LA MERCE CON IL PLAUSO PER LA TEMPESTIVITA’ E LA SOLERZIA DIMOSTRATA. CONDOTTI IN CASERMA, I MALFATTORI VENIVANO TRATTI IN ARRESTO PER IL REATO DI FURTO AGGRAVATO DALLA VIOLENZA SULLE COSE, QUINDI TRATTENUTI NELLE CAMERE DI SICUREZZA IN ATTESA DEL RITO PER DIRETTISSIMA CHE SI CELEBRERA’ DOMANI PRESSO IL TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA. A COROLLARIO DELL’ATTIVITA’ EFFETTUATA SI PROCEDEVA INOLTRE ALLA DENUNCIA A P.L., IN CONTESTAZIONE DELL’ART. 186 C.2 LETT. C, IN QUANTO IL LADRO ALLA GUIDA DELL’AUTOVETTURA PRESENTAVA UN TASSO DI ALCOL NEL SANGUE PARI A 1,88 GR/L. DOLO (VE), LI’ 19.10.2015.

giovedì 8 ottobre 2015

NON SOLO TROPICI: SERATA VIDEO 16 OTTOBRE 2015 EXPO-VENICE h 20.30

Non solo tropici Serata video Venerdì 16 ottobre 2015 - ore 20:30 EXPO-VENICE Padiglione Aquae Via Pacinotti, 60 - Marghera (Ve) “Non solo tropici” Appuntamento conclusivo Venerdì 16 ottobre 2015 ore 20:30 all’EXPO-VENICE Padiglione Aquae, via Pacinotti, 60 – Marghera (Ve) con temi diversi ma con un denominatore comune: l’acqua. Grande è stato il successo di pubblico di questa iniziativa condotta sempre da Piero Mescalchin che nel corso della sua lunga esperienza di sub ha prodotto diversi video e non solo nel nostro Adriatico, ma anche in luoghi inusuali e non solo tropicali. Mescalchin vuole chiudere in bellezza dimostrando ancora una volta che non solo i blasonati mari tropicali sono interessanti per il subacqueo. Vi porterà in acque forse meno ospitali, ma ricche di visioni di straordinario fascino come l’immersione nel cratere di un vulcano, in una risorgiva in piena savana infestata da coccodrilli dal comportamento imprevedibile. Vedrete gli straordinari colori inattesi sotto le fredde acque del nord Atlantico e nord Pacifico. Imperdibile serata per chi vuole documentarsi su una immersione fuori dai normali circuiti e vuole provare emozioni diverse, assaporare il fascino particolare che sanno provocare i luoghi da affrontare con spirito di avventura e la consapevolezza che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. L’ingresso all’EXPO-VENICE sarà gratuito per tutti i nostri ospiti di venerdì 16 ottobre in concomitanza della serata, previa prenotazione da effettuarsi via e-mail al seguente link: http://www.tegnue.it/partecipazione_non_solo_tropici.asp E’ necessario lasciare nome e cognome individuale, e-mail e città di provenienza: il nome sarà richiesto all’ingresso per il rilascio del biglietto gratuito. Per ulteriori info: http://www.tegnue.it/news/news_item.asp?NewsID=609 La Regione Veneto, settore Pesca, Acquacoltura a Attività faunistico-venatorie alla fine della serata offrirà nel proprio stand un buffet. P.S. Si chiede cortesemente di mandare conferma entro giovedì, per non essere costretto a proporre continui aggiornamenti lista alla biglietteria che può non accettarli.

sabato 3 ottobre 2015

" IL PESO DELLA SALUTE " : l’Ulss 12 Veneziana e il lavoro complesso contro l’obesità

la Sala San Domenico del Civile, che ospiterà il convegno Una bilancia pesapersone all’ingresso e, alla conclusione, un buffet dietetico stagionale a km zero: si svolge tra questi momenti simbolici l’evento “Il peso della salute” con cui l’Ulss 12 Veneziana affronta il tema dell’obesità, patologia che al giorno d’oggi ha raggiunto proporzioni epidemiche nell’adulto e interessa un numero sempre più elevato di bambini. Il convegno – Sala San Domenico dell’Ospedale Civile, lunedì 5 ottobre, ore 15.00 – è l’evento veneziano dell’Obesity Week, la settimana di incontri organizzata dal Centro per lo Studio e il Trattamento Integrato dell'Obesità dell’Università di Padova, in collaborazione con le altre strutture sanitarie della Regione Veneto specializzate nel trattamento dell’obesità. “Ci diamo l’obiettivo di dimostrare – spiega il dottor Paolo Bernante, Primario di Chirurgia endocrino-metabolica e bariatrica – come i corretti interventi sull’alimentazione e sugli aspetti psicologici possano rappresentare una soluzione efficace nel trattamento dell’obesità, ma anche come, in casi selezionati, si possa ricorrere alla chirurgia”. Terapia e chirurgia, quindi, come canali complementari di intervento contro l’obesità. Terapia e chirurgia, entrambe praticate ad altissimo livello a Venezia dai servizi offerti dall’Azienda sanitaria, come percorsi di lotta a quella che può essere definita come una crescente epidemia. Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dicono infatti che nel mondo più di un miliardo di persone sono in sovrappeso e almeno 300 milioni obese. In Italia vivono attualmente quasi 16,5 milioni di soggetti in sovrappeso e più di 6 milioni di pazienti obesi. E il Veneto è tra le Regioni più a rischio: si stima che il 31% dei Veneti sia in sovrappeso, e che il 10,6% della popolazione soffra di obesità, il che significa che 430.000 cittadini veneti sono affetti da gravi problemi di eccesso ponderale. “Si possono dare a questa patologia – spiega il dottor Bernante – un ventaglio articolato di risposte terapeutiche, dal sostegno nella fase infantile all’affiancamento alimentare fino all’intervento chirurgico, che il convegno ripercorre e che la struttura sanitaria veneziana declina in modo pieno”. Diverse unità operative degli Ospedali veneziani partecipano al convegno, e testimoniano così il loro lavoro quotidiano nel trattamento e nella cura dell’obesità. L’Unità Operativa di Chirurgia endocrina, metabolica e bariatrica – diretta dal dottor Paolo Bernante – si occupa sia all’Ospedale SS. Giovanni e Paolo di Venezia sia l’Ospedale dell’Angelo Mestre, del trattamento chirurgico e del follow-up dei pazienti con obesità grave e con malattie correlate all’obesità, quali diabete mellito di tipo II, dislipidemie, ipertensione arteriosa e sindrome delle apnee notturne ostruttive. L’Unità Operativa di Ipertensione e Patologie endocrino-metaboliche angiologiche si occupa invece di pazienti con fattori di rischio cardiovascolari come obesità, ipertensione arteriosa, diabete mellito e dislipidemia e con patologie cardiovascolari, e interverrà con la relazione della dottoressa Cristiana Leprotti. Il Primario di Pediatria Maurizio Pitter evidenzierà la particolare attenzione rivolta costantemente ai piccoli pazienti, per i quali si svolge all’Ospedale SS. Giovanni e Paolo una attività ambulatoriale e di ricovero dedicata alla prevenzione ed al trattamento dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare. Particolarmente curate dal punto di vista simbolico l’inizio e la fine del convegno: entrando in sala i partecipanti potranno misurare il proprio Indice di Massa Corporea, indicatore utilizzato nella valutazione e nella classificazione del sovrappeso e dell’obesità. A chiudere l’evento sarà una degustazione di prodotti di stagione a km 0 e a basso impatto calorico: un esempio di come proteggere la salute, con un occhio di riguardo all’ambiente.